parsifal
|
venerdì 9 febbraio 2018
|
due bari a bari
|
|
|
|
Pellicola diretta da D. Vicari, nata dalla penna dello scrittore Carofiglio, che ha curato la sceneggiatura ed il soggetto. La vicenda si svolge a Bari ed ha come protagonista un giovane laureando in giurisprudenza, Giorgio, interpretato da n Elio Germano al culmine della sua espressività professionale. La sua è un'esistenza piatta , prevedibile , banale , fatta di studio, famiglia e un rapporto sentimentale noioso e privo di verve. Una sera , durante una festa in una villa della Bari altolocata, Giorgio incontra Francesco ( Ottimo e tenebroso MIchele Riondino) che in quel frangente , lavora come croupier . Dopo un episodio assai movimentato, i due iniziano a frequentarsi con assiduità.
[+]
Pellicola diretta da D. Vicari, nata dalla penna dello scrittore Carofiglio, che ha curato la sceneggiatura ed il soggetto. La vicenda si svolge a Bari ed ha come protagonista un giovane laureando in giurisprudenza, Giorgio, interpretato da n Elio Germano al culmine della sua espressività professionale. La sua è un'esistenza piatta , prevedibile , banale , fatta di studio, famiglia e un rapporto sentimentale noioso e privo di verve. Una sera , durante una festa in una villa della Bari altolocata, Giorgio incontra Francesco ( Ottimo e tenebroso MIchele Riondino) che in quel frangente , lavora come croupier . Dopo un episodio assai movimentato, i due iniziano a frequentarsi con assiduità. Giorgio scopre un sottobosco a lui del tutto sconosciuto, quello del gioco d'azzardo clandestino ed in pochi mesi diventa un baro di tutto rispetto , grazie anche agli insegnamenti del suo nuovo amico. Iniziano a giocare e a vincere ovunque sia nei bassifondi che nell' alta società. Giorgio esce dai binari , evade da quella routine che lo aveva oppresso sino quel giorno e diventa sempre più spericolato; è l'amante di una donna sposata, non si fa scrupoli di sorta, accantona gli studi , con grande preoccupazione da parte dei genitori, molto possessivi ed incapaci di capire cosa sta accadendo. Il gioco diventa sempre più pericoloso; I due partono per la Spagna , con l'intenzione di acquistare un ingente quantitativo di cocaina, per poi rivenderle sul mercato della loro città . Da qui in poi, la vicenda assume delle tinte sempre più fosche; Francesco nasconde un segreto orribile, che svelerà durante il soggiorno in Spagna e Giorgio commetterà un crimine molto più odioso di quelli commessi sino a quel momento. Tornati a Bari , i due si allontanano, fino ad una notte in cui Giorgio incotre il suo ex amico, mentre sta usando violenza, con estremo sadismo ad una ragaza che lavorava in bar da loro frequentato. Giorgio tenta il tutto per tutto e riesce a far fuggire la ragazza, ma verrà arrestato e accusato del crimine di stupro. Fortunatamente riuscirà ad uscirne ( non indenne, poichè gli agenti infieriranno su di lui senza alcuna pietà), grazie alla testimonianza a suo favore , da parte della vittima. Diventerà avvocato e le intemperanze giovanili saranno solo un ricordo: Ottima sceneggiatura, grande interpretazione dei due giovani attori per una vicenda a tinte fosche con venature ironiche.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
brando fioravanti
|
lunedì 10 dicembre 2012
|
un pugno nello stomaco
|
|
|
|
Un bravo ragazzo, studioso di giurisprudedenza si lacia trasportare in bische clandestine da un suo amico conosciuto casualmente. Dal poker si passerà allo spaccio e uso di droghe pesanti, al sesso a pagamento e infine allo stupro. Scontata e ripetitiva la storia di un amicizia virile e ossessiva tra un bravo e un cattivo ragazzo, ma la storia e i cambiamenti sono descritti molto accuratamente. Vicari conferma uno stile folcloristico tutto suo, che comincia a funzionare.La grande dose di violenza trova sempre giustificazione e lascia il segno allo spettatore
|
|
[+] lascia un commento a brando fioravanti »
[ - ] lascia un commento a brando fioravanti »
|
|
d'accordo? |
|
cinelover
|
domenica 29 marzo 2009
|
finale deludente
|
|
|
|
Poteva essere un bel film! Secondo me la nota che stona è proprio il finale perchè nel complesso il film è piacevole e scorrevole. E' fatto anche abbastanza bene.
Innanzitutto non è immaginabile che in un paese civile e garantista come il nostro le forze dell'ordine possano riccorrere ad un'inquisizione di quel tipo con una tale violenza, non viviamo mica in una giungla!
Poi la ragazza violentata che va a ringraziare il ragazzo che l'ha salvata ancora con l'occhio nero quando dal giorno della violenza sarebbe dovuto passare come minimo un anno prima che l'aspirante magistrato iniziasse ad esercitare la professione visto che gli mancava ancora un esame alla laurea, invece nel film sembra che sia passato neanche un mese.
[+]
Poteva essere un bel film! Secondo me la nota che stona è proprio il finale perchè nel complesso il film è piacevole e scorrevole. E' fatto anche abbastanza bene.
Innanzitutto non è immaginabile che in un paese civile e garantista come il nostro le forze dell'ordine possano riccorrere ad un'inquisizione di quel tipo con una tale violenza, non viviamo mica in una giungla!
Poi la ragazza violentata che va a ringraziare il ragazzo che l'ha salvata ancora con l'occhio nero quando dal giorno della violenza sarebbe dovuto passare come minimo un anno prima che l'aspirante magistrato iniziasse ad esercitare la professione visto che gli mancava ancora un esame alla laurea, invece nel film sembra che sia passato neanche un mese.
Infine si potevano sviluppare meglio alcuni aspetti, perchè così sembra un pò interrotto all'improvviso.
[-]
[+] voce fuori campo
(di civuolepi�volont�)
[ - ] voce fuori campo
[+] scusa ma forse tu non ti rendi conto!
(di wakeih2br)
[ - ] scusa ma forse tu non ti rendi conto!
[+] la realtà è quella
(di wakeih2br)
[ - ] la realtà è quella
[+] un paese civile
(di gozer)
[ - ] un paese civile
|
|
[+] lascia un commento a cinelover »
[ - ] lascia un commento a cinelover »
|
|
d'accordo? |
|
patrick bateman
|
lunedì 16 marzo 2009
|
piccola delusione
|
|
|
|
Sono rimasto deluso...molto deluso di questo film che sulla carta poteva apparire interessante.
Bravo come al solito Germano l'unico giovane attore italiano degno di menzione da dimenticare il resto della compaggine!!Ma è poco per salvare questo film con diversi buchi di sceneggiatura (la Caselli appare e scompare)la decisione presa dai due protagonisti di trasferirsi a Barcellona si vanifica e non si sviluppa più di tanto ,interessante solo la parte iniziale con le varie partite e i diversi trucchetti di gioco,carine alcune riprese del regista,ma il film risulta vuoto senza mordente. Peccato ,davvero peccato!
|
|
[+] lascia un commento a patrick bateman »
[ - ] lascia un commento a patrick bateman »
|
|
d'accordo? |
|
cinefila
|
domenica 4 luglio 2010
|
il buono e il cattivo!
|
|
|
|
Quando il buono e il cattivo si incontrano, non ce n'è più per nessuno!!
Una Bari addobbata a festa accoglie in una serata natalizia i 2 protagonisti che, sconosciuti, si ritrovano ad un party concluso in una rissa, in cui un inconsapevole e immacolato Elio Germano salva da botte certe il più duro e misterioso Michele Riondino, cinico croupier ad un tavolo da poker.
Da quella sera il buono, studente diligente di giurisprudenza, fidanzato, buon famiglia alle spalle, diventa l'ombra del cattivo e insieme accumulano soldi facili vinti barando ai tavoli di poker, grazie ai preziosi insegnamenti di Riondino che indottrina l'attento e curioso allievo!
Da lì, denaro e sesso (una matura, sensuale e sposata Chiara Caselli strega Germano) diventano parole d'ordine che portano i due a vivere situazioni estreme in una Barcellona festaiola in cui sarà proprio Germano, in preda ai fumi della droga, a ritrovarsi prima a difendere dalle grinfie di Riondino e poi a stuprare lui stesso una cameriera conosciuta in un locale.
[+]
Quando il buono e il cattivo si incontrano, non ce n'è più per nessuno!!
Una Bari addobbata a festa accoglie in una serata natalizia i 2 protagonisti che, sconosciuti, si ritrovano ad un party concluso in una rissa, in cui un inconsapevole e immacolato Elio Germano salva da botte certe il più duro e misterioso Michele Riondino, cinico croupier ad un tavolo da poker.
Da quella sera il buono, studente diligente di giurisprudenza, fidanzato, buon famiglia alle spalle, diventa l'ombra del cattivo e insieme accumulano soldi facili vinti barando ai tavoli di poker, grazie ai preziosi insegnamenti di Riondino che indottrina l'attento e curioso allievo!
Da lì, denaro e sesso (una matura, sensuale e sposata Chiara Caselli strega Germano) diventano parole d'ordine che portano i due a vivere situazioni estreme in una Barcellona festaiola in cui sarà proprio Germano, in preda ai fumi della droga, a ritrovarsi prima a difendere dalle grinfie di Riondino e poi a stuprare lui stesso una cameriera conosciuta in un locale.
Il ritorno in Italia riporta Germano sulla retta via, mentre Riondino non perde il vizio e mentre nella periferia di una ritrovata Bari sta per consumarsi l'ennesimo atto di violenza su una donna (Valentina Lodovini), questa volta sarà Germano a redimersi dai suoi peccati, salvando la ragazza dall'"amico" e salvando, così, anche se stesso!
Lo ritroveremo anni dopo, cresciuto, con la toga da magistrato, che si ritrova davanti agli occhi la ragazza salvata dalla violenza di quella notte lontana e che, andata lì per ringraziarlo, lo riporterà a ripercorrere quel periodo della sua vita in un flashback di due ore che riconduce alla scena d'apertura di questo apprezzabile film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cinefila »
[ - ] lascia un commento a cinefila »
|
|
d'accordo? |
|
medz
|
sabato 1 novembre 2008
|
la voglia di sentirsi grandi
|
|
|
|
Così, dal trialer, dalla trama lo spettatore sa già dove si va a parare; sesso, droga, rock & roll... e poker! E in effetti non ci si sbaglia di tanto: una tipica caduta all'inferno di un ex ragazzo per bene (o quasi) trascinato da un amico dai principi malsani, tutto in veste di flashback per spiegare che quel buco nero in cui era caduto è, ora, una terra straniera. Guardando il film in effetti non sembra di vedere niente di nuovo, ma... qualcosa c'è: Daniele Vicari, il regista, seppure tutti dicano 'ma chi è?', non è il primo venuto, anzi è un regista che ha già alle spalle degli interessanti lavori; non è affatto un regista da quattro soldi e si vede anche nella messa in scena e soprattutto nelle immagini; mi soffermerei proprio a parlare delle immagini, delle inquadrature, delle sequenze e della musica che rendono questo film molto godibile e diverso da tanti film sullo stesso genere; vedendo questo film il pensiero è caduto su 'Sangue' il film di Libero De Rienzo sempre con Elio Germano che un anno fa vinse il Ciak d'Oro; eppure se lì lo stile era a sè stante, totalmente distaccato dalla storia, un virtuosismo certe volte senza capo nè coda, qui Vicari sa giostrare benissimo le sorti della trama, coinvolgendo lo spettatore con una regia attenta e accurata che rende avvincente la visione del film e allo stesso tempo diventa regia d'autore, nei momenti in cui scruta dentro i personaggi; i costanti fuori fuoco, le musiche azzeccate sulle bellissime scene in macchina e soprattutto il rivitalizzare scene che potrebbero essere viste e straviste; uno dei pregi del film sta proprio in questo, nel sapere costruire (attraverso un buon uso della cinepresa e un attenta scrittura della sceneggiatura) scene che potrebbero apparire banali ma che invece diventano pregne di pathos; oltrettutto non siamo davanti a una fiction televisiva o a molti film cinematografici che comunque richiamano lo stile televisivo: le immagini non scendono a compromesso con lo spettatore e si porgono in tutta la loro carica disturbante (intensa e forte la scena al commissiariato).
[+]
Così, dal trialer, dalla trama lo spettatore sa già dove si va a parare; sesso, droga, rock & roll... e poker! E in effetti non ci si sbaglia di tanto: una tipica caduta all'inferno di un ex ragazzo per bene (o quasi) trascinato da un amico dai principi malsani, tutto in veste di flashback per spiegare che quel buco nero in cui era caduto è, ora, una terra straniera. Guardando il film in effetti non sembra di vedere niente di nuovo, ma... qualcosa c'è: Daniele Vicari, il regista, seppure tutti dicano 'ma chi è?', non è il primo venuto, anzi è un regista che ha già alle spalle degli interessanti lavori; non è affatto un regista da quattro soldi e si vede anche nella messa in scena e soprattutto nelle immagini; mi soffermerei proprio a parlare delle immagini, delle inquadrature, delle sequenze e della musica che rendono questo film molto godibile e diverso da tanti film sullo stesso genere; vedendo questo film il pensiero è caduto su 'Sangue' il film di Libero De Rienzo sempre con Elio Germano che un anno fa vinse il Ciak d'Oro; eppure se lì lo stile era a sè stante, totalmente distaccato dalla storia, un virtuosismo certe volte senza capo nè coda, qui Vicari sa giostrare benissimo le sorti della trama, coinvolgendo lo spettatore con una regia attenta e accurata che rende avvincente la visione del film e allo stesso tempo diventa regia d'autore, nei momenti in cui scruta dentro i personaggi; i costanti fuori fuoco, le musiche azzeccate sulle bellissime scene in macchina e soprattutto il rivitalizzare scene che potrebbero essere viste e straviste; uno dei pregi del film sta proprio in questo, nel sapere costruire (attraverso un buon uso della cinepresa e un attenta scrittura della sceneggiatura) scene che potrebbero apparire banali ma che invece diventano pregne di pathos; oltrettutto non siamo davanti a una fiction televisiva o a molti film cinematografici che comunque richiamano lo stile televisivo: le immagini non scendono a compromesso con lo spettatore e si porgono in tutta la loro carica disturbante (intensa e forte la scena al commissiariato). Il secondo pregio del film sta in Elio Germano: un attore che spiace veramente non abbia trovato ancora il film in grado di portarlo al grande pubblico (a parte 'Mio fratello è figlio unico'): eppure ultimamente ne ha fatti anche molti. Ma qui è un piacere vederlo, alternarlo naturalità e scatti d'ira recitati veramente come solo un grande attore sa fare. 10 e lode. E' un viaggio da fare questo film, perchè non è una riflessione solo sulla caduta all'inferno del protagonista, ma di tanta gioventù, spiegandoci perchè i giovani, come dicono i grandi 'si comportano così': c'è una carica eversiva nella gioventù, c'è la volontà di possedere il mondo, di 'sentire le vite degli altri nelle proprie mani', di arrivare 'prima' piuttosto che presto: c'è stata in tutto il corso della storia, anche prima del celebre '68: c'è anche oggi, ma bisogna stare attenti a dove si incanala, perchè nel sud dell'Italia tante strade sbagliate si aprono ai giovani: e la mente corre ai due ragazzi uccisi nel finale di 'Gomorra'...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a medz »
[ - ] lascia un commento a medz »
|
|
d'accordo? |
|
|