Il matrimonio di Lorna |
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Un film di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne.
Con Jérémie Renier, Arta Dobroshi, Fabrizio Rongione, Alban Ukaj, Morgan Marinne.
continua»
Titolo originale Le silence de Lorna.
Drammatico,
durata 105 min.
- Belgio, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania 2008.
- Lucky Red
uscita venerdì 19 settembre 2008.
MYMONETRO
Il matrimonio di Lorna
valutazione media:
3,43
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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schietto ed avvolgentedi HowlingfantodFeedback: 7986 | altri commenti e recensioni di Howlingfantod |
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domenica 9 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non essendo esperto di formati cinematografici e ulteriori tecnicismi di macchina (35mm o 16 mm), noto comunque ad occhio nudo avendo già visto Rosetta dei fratelli Dardenne, uno sviluppo verso una maggiore stabilità delle immagini, non più la camera a mano quindi ma messe a fuoco da carrelli e camere fisse, al che è possibile associare una maggiore stabilità semantica del film stesso. Si parla sempre degli ultimi, dei diseredati di tutte le nostre periferie, anche qui le immagini, i dialoghi sono scarnificati a rappresentare un modo di degrado sociale, emotivo e umano, un epopea degli sconfitti senza luce e possibilità di riscatto, qui declinata alla storia di sottofondo che è quella dell’immigrazione raccontata da un punto di vista particolare e di iperealistica attualità. Eppure la protagonista, l’eroina del racconto, una donna a testimonianza ancora dell’attenzione dei Dardenne alle fasce più deboli e destinate a soccombere come anche appunto le donne, sembra lasciare, uno spiraglio, una linearità di sviluppo emotivo disegnata da una maggiore apertura ai sentimenti fino quasi a fuggire nel melodrammatico nel tentato aiuto, forse amore per il tossicodipendente Claudy, sua esca e lasciapassare ai progetti scellerati della macchina della quale Lorna si è trovata a far parte, trovandosi, prima complice di Fabio (un impassibile Fabrizio Rongione), poi ribellandosi e svolgendo così la sua parte di rottura fino in fondo. Un film potente e da assaporare nella sua schiettezza. Un alternativa all’ interpretazione della sceneggiatura data anche nella recensione al film dove si suppone che chi l’ha scritta abbia un rapporto diretto con i registi confessando a lui il loro intento: si può anche altrimenti supporre come possibilità che la sceneggiatura stessa lascia aperta, che Fabio abbia corrotto l’infermiera per far dire a Lorna che non aspettava un bambino come in realtà sarebbe e/o potrebbe essere, in modo che la scena finale di Lorna in fuga e in dialogo con il suo bambino in grembo fosse la realtà e possibile realizzazione di questo bagliore di speranza e non un allucinazione cieca data dalla disperazione. In ogni caso bellissimo epilogo.
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