Il matrimonio di Lorna |
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Un film di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne.
Con Jérémie Renier, Arta Dobroshi, Fabrizio Rongione, Alban Ukaj, Morgan Marinne.
continua»
Titolo originale Le silence de Lorna.
Drammatico,
durata 105 min.
- Belgio, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania 2008.
- Lucky Red
uscita venerdì 19 settembre 2008.
MYMONETRO
Il matrimonio di Lorna
valutazione media:
3,43
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Lorna, il dolore e il coraggio di cambiare vita.di Max FerrariniFeedback: 9693 | altri commenti e recensioni di Max Ferrarini |
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mercoledì 11 gennaio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I fratelli Dardenne ci ragalano una vera perla del loro originale e inimitabile cinema con quest'opera che racconta una struggente e, al tempo stesso, delicata storia d'amore fatta di continui colpi di scena. Lungo tutta la trama siamo condotti, attraverso lo sguardo insicuro di Lorna, dentro una storia il cui climax è decisamente discendente se consideriamo che all'inizio della sua imprevedibile vicenda sembrerebbe già tutto chiaramente disposto, per poi scoprire che in serbo ci sono invece capovolgimenti sorprendenti. Lorna, ragazza emigrata in belgio, ha sposato un giovane tossico di nome Claudy solo per ottenere e, a sua volta concedere ad un mafioso russo, la cittadinanza belga in cambio di soldi. Claudy è in via di disintossicazione e le chiede aiuto, tanto che all'inizio pare assere per lei solo un'inutile ostacolo quasi come se fosse un animale un pò problematico in cerca d'affetto, ma le cose cambiano piuttosto repentinamente nella sfera sentimentale di Lorna. Ogni ruolo dall'inizio alla fine si capovolge in maniera totalmente destrutturante lasciando lo spettatore in completa balìa delle decisioni e degli eventi che si svolgono attorno a Lorna. Impossibile allora prevere quale sarà la mossa successiva di questa donna apparentemente insensibile ma che invece segue il proprio cuore in modo spassionato e libero come non ci si aspetterebbe, donna di coraggio, capace di amare oltre l'insospettabile e in modo autentico. Spesso confusa e dirientata, schiacciata dal peso delle azioni di cui si fa complice, ascolta infine la voce della sua coscienza e, fuggendo nei boschi, decide di non seppellire ancora il suo dolore ma di liberarlo e farne via per una nuova vita. Fors'anche nell'illusione di un figlio che non attende davvero ma che si fa segno e motivo per il quale lasciare il proprio grigio passato. La forza di quest'opera dallo stile minimale e sobrio sta proprio nella sua sceneggiatura ricca e carica di significato che ha permesso ai fratelli Dardenne di vincere il premio "Miglior sceneggiatura" al Festival di Cannes, riconoscimento decisamente meritato.
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