Batman. L’eroe è più dark che mai e il joker di Heath Ledger è da Oscar alla memoria
di Claudia Morgoglione La Repubblica
L'ironia e lo sguardo felino di Michael Keaton. La rabbia e la fragilità di Val Kilmer. Lo charme e la leggerezza di George Clooney. L'intensità emotiva e le sfumature dark di Christian Bale. Una galleria di volti celebri, nascosti (in parte) da un'identica maschera, racconta l'epopea di Batman al cinema. Ma le incarnazioni dell'eroe, da sole, non bastano. Perché a fare la fortuna della serie sono stati, da sempre, anche i Cattivi. I Grandi Nemici. Personaggi folli, colorati,estremi, in qualche caso divertenti, in altri agghiaccianti. A partire dal più famoso di tutti: il Joker. Figura già presente, col ghigno diabolico di Jack Nicholson, nella pellicola di debutto della saga (Batman, 1989, regia di Tim Burton). E che ora torna in versione meno sfaccettata, più puramente malvagia, più distruttiva che mai. Inquietante anche sul piano degli intrecci tra verità e unzione: a interpretarla, infatti, è Heath Ledger, morto per overdose lo scorso 22 gennaio, a fine lavorazione del film.
Una tragedia reale che ha colpito la più maledetta, più complessa e più noir, tra le sei opere dedicate all'uomo Pipistrello: si chiama Il Cavaliere Oscuro, è diretta da Christopher Nolan, e ha come protagonista Christian Bale. Nelle sale italiane arriva il 23 luglio. Una pellicola che riprende ' lo stile e i personaggi di Batman Begins (uscito nel 2005, diretto sempre da Nolan e già con Bale protagonista). Diversissima, invece, dai primi quattro film della serie. Una catena inaugurata da Batman (1989) e Batman. Il ritorno (1992), entrambi di Tim Burton, entrambi con Michael Keaton: atmosfere visionarie, humor nero, un protagonista simpatico ma dal fondo cupo, per trasporre le avventure a fumetti create nel 1939 da Bob Kane.
Poi tocca a un altro regista, Joel Schumacher. Ed ecco Batman forever (1995), con un Val Kilmer leggermente spaesato, sospeso tra aggressività e sorriso; e il patinato Batman e Robin (1997), con un George Clooney quasi troppo affascinante per essere credibile come eroe notturno. E adesso Il Cavaliere Oscuro, che rimette al centro della scena il Joker. Protagonista del film è il milionario Bruce Wayne (Christian Bale), ché di notte si trasforma in Batman: il suo compito è ripulire la metropoli in cui vive, Gotham City, dai criminali. In collaborazione col poliziotto Jim Gordon (Gary Oldman), e con l'aiuto del maggiordomo Alfred (Michael Caine) e del progettista Lucius Fox (Morgan Freeman). Ma Bruce ha dovuto rinunciare all'amore della sua amica d'infanzia Rachel: in Batman Begins aveva il volto di Katie Holmes, stavolta alla signora Cruise è stata preferita Maggie Gyllenhaal.
Le cose si fanno complicate quando in città arriva un bandito folle coi trucco da clown, che si fa chiamare il Joker (Heath Ledger). Il personaggio ruba la scena a chiunque, già nella prima sequenza del film. E da 13, grazie a un'energia malefica che il regista Nolan definisce «anarchica» oppure «caotica», porta morte e distruzione. «Non cerca soldi, vuole vedere bruciare il mondo», spiega dallo schermo Michael Caine. Nel tentativo di fermarlo, tutti finiscono per fare la cosa sbagliata, facendo emergere il proprio lato oscuro. Compreso Batman, che da eroe si trasforma in vigilante: fa del male ai prigionieri o lascia morire dei poliziotti, pur di arrivare al suo nemico. E nella battaglia finale avrà contro non solo il Joker, ma anche l'affascinante procuratore distrettuale Harvey Dent (Aaron Eckhart), sfigurato, e tramutato nel rabbioso vendicatore Due Facce. Un cattivo già presente in Batman forever.Lì a interpretarlo, con minore profondità, era Tommy Lee Jones.
Ma con Il Cavaliere Oscuro Nolan fa di tutta, per superare in cupezza i film precedenti. Soprattutto grazie a Ledger, che sorpassa di gran lunga, per malvagità, il Joker guascone, esibizionista e quasi glamour di Nicholson, e per il quale si parla già di candidatura postuma all'Oscar. Un'identificazione nel ruolo, quella dell'attore da poco scomparso, che ha provocato polemiche: alcuni giornali americani hanno scritto che il fondo scurissimo del personaggio potrebbe aver accelerato la sua crisi personale. Portandolo verso la morte. Interpretazione respinta con forza da Bale: «Heath era un professionista» dichiara «non si lasciava buttare giù da una parte. Si immedesimava, questo sì: non aveva paura di sporcarsi le mani. Ha reso il Joker più osceno e cattivo di com'era».
E, in un inevitabile gioco di specchi, anche Batman finisce per apparire assai più dark delle sue precedenti Incarnazioni: «Noi ci completiamo», dice non a caso Ledger all'Uomo Pipistrello, in una scena del film. «In parte questa frase è giusta» conferma Bale, ora sul set di Terminator Salvation, nuovo capitolo di un'altra celebre saga cinematografica «del resto anche nella vita ci sono zone grigie, non tutto è bianco o nero. La storia è centrata sul conflitto tra ciò che è giusto per Bruce Wayne e ciò che è giusto per Batman: figura mitica che in quanto tale non si pone limiti».
Per conoscere la risposta definitiva ai tormenti dell'eroe, però, bisognerà aspettare la prossima avventura su grande schermo: regista, protagonista e alcuni degli altri interpreti hanno già firmato per un terzo film.
Da Il Venerdì di Repubblica 11 Luglio 2008
di Claudia Morgoglione,