Il sangue dei vinti |
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Un film di Michele Soavi.
Con Michele Placido, Barbora Bobulova, Alina Nedelea, Valerio Binasco, Ana Caterina Morariu.
continua»
Drammatico,
durata 110 min.
- Italia 2008.
- 01 Distribution
uscita venerdì 8 maggio 2009.
MYMONETRO
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IL VALORE DEL REVISIONISMOdi MASSIFeedback: 0 |
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domenica 21 giugno 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il revisionismo è stato deprecato da tutte le dittature della storia, soprattutto da quella di Mao Tse Tung, poiché spinge a rivedere i fatti al di là di come sono stati propagandati.Vi sono varie forme di propaganda ma la più convincente rimane, certamente, la cosiddetta Settima Arte in quanto dà saporosa trepidezza ad ogni "banalità scintillante" che diviene con la forza della suggestione un "chiarimento illuminante". Si pensi, ad esempio, a film come "Casablanca" e "Roma città aperta" che hanno fatto sì la storia del cinema ma, al contempo, sono, tuttora, un esempio di sottile propaganda.Il revisionismo che, invece, non ha nulla a che spartire con la propaganda ha permesso con "Soldato blu", prima, e "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo", poi, di vedere gli indiani d'America non più come le "ombre rosse" di John Ford bensì come i leggittimi propietari morali del suolo statunitense."Il sangue dei vinti" di Michele Soavi è stato accusato di propaganda, di fallacità, di grossolanità da coloro che ai tempi della battaglia a favore degli indiani d'America vi si sono schierati quand'era sostenuta dai "liberal" e l'hanno rinnegata quand'è stata sostenuta dai "neo fascisti".Michele Soavi parla al cuore di tutti coloro che comprendono la spirale di violenza innestata da una guerra civile, dove compatrioti si uccidono l'un l'altro, e lo fa secondo i canoni della civiltà delle immagini e delle parole del cinema commerciale: spiega, cioè, argomenti controversi, dolorosi, e quindi difficili, in modo semplice. E' logico che la critica cinematografica, per definizione di sinistra, nonché legata a un cinema d'autore che talora spiega cose semplici in modo complicato, stigmatizzi "Il sangue dei vinti". Ma non è giusto.Quel che è logico, giusto non lo è quasi mai.
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