Come un uragano

Il film è ben fatto, sia per i paesaggi che per le interpretazioni - anche se Gere non è al massimo, forse meglio è la Lane. Vorrebbe essere una love story, un bel film romantico, non importa se finisce male, ma alla fine è un film mieloso, non commuove affatto. Forse è il romanzo che è un po' privo di contenuto, come se si fosse allungata una storia semplice, quasi da fiction televisiva, anche se con una splendida fotografia e notevoli effetti, come quelli dell'uragano - che chiaramente lambisce soltanto la costa e sembra di più un tifone o una tromba d'aria che un uragano vero e proprio. Ultimamente stiamo assistendo a una specie di tramonto di Richard Gere, che si ostina a interpretare sempre gli stessi personaggi e le stesse storie - con alcune eccezioni come l'angolo rosso. Forse dovrebbe cambiare genere, interpretare storie completamente diverse dal passato. Essendo buddista potrebbe interpretare un film di genere New Age, perché ha tutte le doti per farlo. Forse sono i produttori che gli propongono sempre le stesse parti, o lui non vuole mostrare nel cinema il suo interesse spirituale per l'Oriente. Nell'insieme è un film più che discreto, di genere commedia romantica. Si narra l'incontro di un chirurgo - separato dalla moglie, il cui figlio lo ha lasciato dopo aver fatto morire durante un'operazione chirurgica una sua paziente - che va in una pensione lussuosa costruita vicino l'oceano - con un'altra donna, anch'essa separata. Condividono i loro sensi di colpa e cercano di sostenersi reciprocamente. Presto nasce un amore travolgente e i due scoprono che si può ritrovare l'amore anche in età matura. Ma purtroppo il loro amore finirà sul nascere a causa di un tragico incidente.