Il cinema anarchico di Miguel Gomes
di Cristina Piccino Il Manifesto
Ci vuole un po' per mettere a fuoco il film di Miguel Gomes, portoghese, critico e cinefilo prima di passare alla regia, forse perché dopo ormai quasi dieci giorni di code, pioggia, sale strapiene, pochissimo sonno č difficile essere lucidi e percettivi... Chissā. Certo č che in questa edizione la macchina festivaliera č pessima: le proiezioni si interrompono (Kurosawa) anche nel Palais per motivi tecnici, la qualitā di alcune sale, pronte ormai per il sequel del film di Brillante Mendoza, sale porno decadute ma senz'altro meno nobili, tipo Les Arcades č davvero bassissima: come si fa a proiettare il film di Albert Serra, El cant dels Ocells, di raffinato lavoro su suono e immagine, con luce sbagliata e a formato quasi trapezoidale?
Le maschere si limitano a frugare la borsa e a fare controlli tipo aereroporto - a Berlino una cosa simile č inaudita - e perō non hanno l'indicazione prioritaria di contare le sedie vuote per permettere a pių persone di vedere un film. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (3552 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 22 maggio 2008