The Air I Breathe |
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Un film di Jieho Lee.
Con Forest Whitaker, Andy Garcia, Kevin Bacon, Brendan Fraser, Julie Delpy.
continua»
Drammatico,
durata 95 min.
- Messico, USA 2007.
- C.D.I. - Compagnia Distribuzione Internazionale
uscita venerdì 5 settembre 2008.
MYMONETRO
The Air I Breathe
valutazione media:
2,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Destini incrociatidi EugenioFeedback: 34763 | altri commenti e recensioni di Eugenio |
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giovedì 24 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un antico proverbio cinese impernia l’esistenza umana su quattro emozioni: Felicità,Piacere,Amore e Dolore. Attraverso una serie di (fortunose) coincidenze,le vite di quattro distinti personaggi senza nulla in comune,archetipi dei sentimenti di cui sopra, si intrecciano,orchestrate dalla mano di Destino (il feroce delinquente Dita). Una scommessa sbagliata e il conseguente debito contratto per gioco portano un irreprensibile e timido impiegato bancario (Forrest Whitaker, Felicità) a rapinare una banca; un’algida guardia del corpo (Brendan Fraser,Piacere) col dono della preveggenza,intreccia una relazione con un’avvenente rockstar esordiente (Gellar,Dolore)tanto desiderata dal suo “tutore”, lo spietato Dita;un medico (Bacon,Amore) cerca di salvare la vita della donna di cui è sempre stato innamorato (ma della quale non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi) attraverso un’ansiosa ricerca di un donatore di sangue compatibile (indovinate,chi è?). Inutile dire che le conseguenze dei gesti di ciascun personaggio,saranno tragiche e porteranno i protagonisti di fronte a scelte morali di non facile soluzione. In passato,gia’ “America Oggi” del compianto Altman, poi “Magnolia” di Andersen e infine (l’ottimo;se potete,recuperatelo) “Crash” e (il deludente) “Babel” avevano narrato le vite distaccate di illustri sconosciuti,venute improvvisamente a contatto con una realtà tragica di dolore e sofferenza. Il film di Lee non aggiunge nulla di nuovo: le battute convenzionali e uno svolgimento senza guizzi di originalità,fanno da cornice a una recitazione troppo affettata del cast di stelle coinvolte; tra questi emerge la squallida figura Andy Garcia,lo pseudo-delinquente che gigioneggia in modo imperdonabile con le vite degli altri senza convinzione e credibilità. Fatta eccezione del bravo Whitaker che,nella lunga scena a 360° sul tetto di un palazzo,assediato dalla polizia, riesce a comunicare con maestria la sensazione di felicità che pervade il suo animo,le altre figure risultano sciatte e senza volto. Una su tutte? L’ex ammazza-vampiri Buffy che,nonostante gli evidenti sforzi di mimica facciale, è portatrice di un dolore cosi’ scarno e palliativo da risultare fittizio per antonomasia. Un tiepido prodotto,insomma, in cui troneggiano scene gia’ viste,frasi scontate e prevedibili seppur la pellicola si mantenga compita sino alla fine. Emulare Paul Haggis non è poi cosi’ semplice. Aurea mediocritas.
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