Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street |
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Un film di Tim Burton.
Con Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Timothy Spall, Sacha Baron Cohen.
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Titolo originale Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street.
Musical,
durata 116 min.
- USA, Gran Bretagna 2007.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 22 febbraio 2008.
MYMONETRO
Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street
valutazione media:
3,80
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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per me SV ma esprimo un giudiziodi marcus76Feedback: 844 | altri commenti e recensioni di marcus76 |
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domenica 15 agosto 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
conclamatoDue parole su favola/fiaba: nel primo caso siamo di fronte prevalentemente ad animali (per esempio la volpe e l'uva o il lupo e l'agnello ecc.) nel secondo caso siamo nel mondo della fantasia/magia (Cenerentola, Biancaneve ed i 7 nani la bella e la bestia ecc.) nel primo caso si sottende una morale che nella fiaba non c'è. E'chiaro che in questo caso siamo di fronte ad una fiaba.
Disquisizioni terminologiche a parte, entrando nel vivo della recensione, preciso che non essendo nè un cultore nè un amante del genere musical è per me difficile esprimere un giudizio. Nello specifico a parte la tetra ed oscura fotografia sapientemente avvolta nelle tenebre da Burton e l'ennesima e convincente prova del poliedrico Depp assunto ormai al ruolo di Attore (si noti la maiuscola) fra gli attori il resto non è che mi ha convinto poi tanto. In particolare il film non ha lasciato in me particolari emozioni , il cast a parte Depp non ha convinto, per nulla all'altezza per esempio (e qui sono in netta contrapposizione con Frammenti) l'interpretazione da parte della Bonham Carter e non si può certo dire che sia un film di denuncia. Quest'ultimo aspetto merita un doveroso approfondimento: burton fa sì intuire la corruzione e la violenza del tempo magari la denuncia pure ma non le approfondisce adeguatamente, non ci si sofferma, non vuole sviscerarle quasi come se non fosse questo il fine del film. Potrei fare tanti esempi per avvalorare la mia tesi: dalla violenza perpretata dal barbiere italiano al suo giovane assistente appena evidenziata alla lettura della condanna a morte da parte del giudice in sede di processo al giovane innocente ragazzino (scena potenzialmente più deflagrante del film che invece passa del tutto in secondo piano) alla scena dell'assalto delle pazze bionde al gestore del manicomio (anche qui Burton sorvola). E dov'è che si sofferma il regista? Nell'inquadrare il sangue, i rivoli i fiumi di sangue delle vittime di Sweeney quasi come se il film fosse uno splatter... Forse l'intento del regista era quello di sottolineare la malvagità di Todd oppure la sua voleva essere una metafora, il voler punire con la violenza fiabesca la violenza della società reale? In ogni caso a me sinceramente l'effetto non ha convinto e la sensazione generale che deriva dal film è l'essere lontani dal capolavoro da molti tanto
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