Sunshine |
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Un film di Danny Boyle.
Con Cillian Murphy, Chris Evans, Rose Byrne, Michelle Yeoh, Hiroyuki Sanada.
continua»
Thriller,
durata 108 min.
- Gran Bretagna 2007.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 20 aprile 2007.
MYMONETRO
Sunshine
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Riflessione sui limiti umanidi lgiulianiniFeedback: 1735 | altri commenti e recensioni di lgiulianini |
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sabato 12 novembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quello che ho colto nel film di danny Boyle, sempre stimolante comunque, è un secondo me riuscito tentativo di stimolare lo spettatore rispetto alle profondità del cosmo, alla assoluta ostilità dello stesso, alla impossibilità di compiere lunghe missioni senza rimanerne psicologicamente ed emotivamente sconvolti e sopraffatti. L' unico personaggio che mantiene un equilibrio pare essere il Comandante Kaneda, tutti gli altri sono dopo sedici mesi di permanenza nel cosmo in qualche modo deviati dalla lucida umanità che dovrebbe contraddistinguere una comunità di scienziati appositamente addestrati a compiere una missione rischiosa quanto determinante per la sopravvivenza del genere umano. Angosce, paure ancestrali, flashback stranianti, dimensioni oniriche incontrollabili, e rivalità fuori luogo e contesto in un ambiente così delicato per la sopravvivenza stessa di tutti, costituiscono la premessa per il fallimento della missione, il cui finale horror non deriva dalla volontà di mozzare il film in qualche modo, ma dalla estremizzazione del concetto di profondità ed insondabilità dell'ignoto, che di fatto fa impazzire il comandante Pinbacker, che non riesce a mantenersi FUORI dal mistero che ci avvolge di fronte all'infinito cui ogni astronauta è chiamato a confrontarsi, ma finisce per esservi risucchiato totalmente, perdendo ogni dimensione umana, sia fisica che psicologica. Cercare verosimiglianze è inutile quanto stupido: il viaggio dell'uomo verso l'ignoto è e sarà per sempre delicato e fragile, soprattutto un lungo viaggio, perchè l'essere umano è delicato e fragile nonostante scienza e tecnologia. E' quanto Boyle vuole dirci giustamente, rispetto a tanti film che ci mostrano troppo spesso, al limite dopo un viaggio di anni in semiibernazione, astronauti che si risvegliano a milioni di KM dalla Madre Terra come niente fosse, vedono partite di baseball e sentono musica rock.
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