Standard Operating Procedure |
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A me è sembrato ambiguo.
di DandyFeedback: 93788 | altri commenti e recensioni di Dandy |
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martedì 12 aprile 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Da sempre abile a mostrare la verità nei suoi punti più scabrosi,qui Morris(che ha incontrato e intervistato alcuni dei militari condannati alle pene minori)risulta assai poco convincente.La ricostruzione in studio di molte situazioni umilianti o atroci(commentate dalla musica di Danny Elfman),oltre a introdurre una spettacolarizzazione inopportuna,risulta inutile di fronte al materiale autentico(se non ne aveva abbastanza,poteva limitarsi a fare un corto).E se è inevitabile che non avremmo mai una risposta a certe domande(come è potuto accedere,perchè nessuno ha cercato di impedirolo,in particolare le donne?) decisamente troppo spazio è dato alle giustificazioni dei soldati,in particolare alle soldatesse,simili a ragazzine che commentano marachelle,di tanto in tanto ridendosela pure.Non dicono una volta che sia una"mi dispiace per quello che ho fatto" e oppongono giustificazioni deboli,in particolare Lynndie England,che afferma di essere stata plagiata dal soldato Charles Garner(da cui ha anche avuto un figlio),e alla fine con una scrollata di spalle dice"Questa è la vita,bisona andare avanti!"Sebbene questo non faccia che accrescere lo shifo che si prova per gli intervistati,l'impressione che si ha è che il regista voglia dar voce a una nazione che abbia solo voglia di dimenticare piuttosto che condannare.Ad avvalorare questa teoria, nonostante i dubbi sollevati sul sistema legislativo americano,per cui la tortura pscicologica(i finti cavi elettrificati),le posizioni scomode e la privazione del sonno non sarebbero reato ma "S.O.P."("Standard Operating Procedure"),il fatto che non si faccia mai davvero luce sulle responsabilità dei potenti,che hanno favorito quando non imposto i metodi usati ad Abu Ghraib e Guantanamo.Come invece accade nel precedente e più incisivo "Taxi to the dark side",che mostrava l'inizio di tutta la storia nel 2002 con Dilawar e chi veramente ne fù responsabile.Comunque ha vinto il Gran premio della giuria di Berlino.Ed è giusto vederlo,ma è stato girato di meglio al riguardo.
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