Francesco Bolzoni
Avvenire
Kenneth Branagh e Ang Lee sono registi che sanno cosa vogliono ottenere. Non dispongono magari di quello che un tempo si chiamava «mondo poetico». Passano con disinvoltura da un genere all'altro, da un carattere amabile a un altro risentito, da un secolo lontano ai successivi. E quasi ogni volta fanno bella figura come qui m Lust, Caution di Lee e Sleuth di Branagh. Prendiamo Sleuth. Restringendo le possibilità della cinepresa, limitandola a raccogliere solo il campo e il controcampo, si accontenta di definire una partita tra due personaggi, due attori occupati in un vitalissimo gioco recitativo. [...]
di Francesco Bolzoni, articolo completo (1742 caratteri spazi inclusi) su Avvenire 31 agosto 2007