claudio d'angelo
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lunedì 15 ottobre 2007
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resident evil iii : l'ultimo capitolo della saga??
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Per analizzare questa trasposizione cinematografica dell' horror game che tanto ha reso celebre l' "umbrella corporation" è necessario aver giocato almeno una volta con esso. Dico questo poichè ho letto le varie recensioni della critica e mi sembrano tutte fatte da uno degli stessi zombie visti al cinema. Non me ne vogliano ma come si fa a definire un film una copia di altri quando è stato il migliore nel suo genere?? Chi come me ha giocato alla famosa serie videoludica avrà certamente apprezzato quest'ultima fatica di Russell Milcahy sia a livello tecnico che estetico.
Partiamo col dire fare un complimento al montaggio delle scene, imperfette solo nella prima parte ma, fortunatamente semre più ben fatte; i colori molto caldi, l'atosfera perfettamente riscontrante con ciò che accade.
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Per analizzare questa trasposizione cinematografica dell' horror game che tanto ha reso celebre l' "umbrella corporation" è necessario aver giocato almeno una volta con esso. Dico questo poichè ho letto le varie recensioni della critica e mi sembrano tutte fatte da uno degli stessi zombie visti al cinema. Non me ne vogliano ma come si fa a definire un film una copia di altri quando è stato il migliore nel suo genere?? Chi come me ha giocato alla famosa serie videoludica avrà certamente apprezzato quest'ultima fatica di Russell Milcahy sia a livello tecnico che estetico.
Partiamo col dire fare un complimento al montaggio delle scene, imperfette solo nella prima parte ma, fortunatamente semre più ben fatte; i colori molto caldi, l'atosfera perfettamente riscontrante con ciò che accade. I costumi e i trucchi molto curati, le scenografie un po ripetitive ma d'altronde cosa ci ci puo' aspettare da un mondo in procinto di distruzione.
L'idea che ha spinto i registi a presentare il mondo in pre distruzione mi è piaciuta moltissimo, anche perchè era giusto così, un virus tanto potente poteva solo portare a questo.
Volendo invece parlare delle scene vorrei annoverare quella con i corvi; bene, non è un remake ma semplicemente una delle scene del gioco, chi ha giocato sa quanto era difficile ammazzare quei stramaledettissimi corvetti nervosi.
Solo il finale lascia un po l'amaro in bocca, dico questo poichè tuti, da fan della serie, avremmo voluto vedere un finale a tutto questo ma sfortunatamente i creatori hanno deciso di non far morire questo mito, tanto originale quanto unico nel genere, sia in campo cinematografico che, e soprattutto, in campo videoludico. Grande Resident Evil, grande Umbrella Corporations.
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antonello villani
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martedì 16 ottobre 2007
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le acrobazie della jovovich incantano tutti
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L’inizio è sempre lo stesso: gli occhi felini della Jovovich parlano da soli, bucano lo schermo e catturano lo spettatore scaraventandolo in un’altra dimensione. L’altra dimensione si chiama Raccoon City, una città presa d’assalto da esseri mutanti che mangiano carne umana ed abitata a molte centinaia di metri sottoterra da alcuni scienziati dediti alla clonazione. Tratto dal famoso videogioco della Capcom e capostipite della categoria Survival Horror, “Resident Evil: Extinction” è un fantahorror che stupisce per la perfetta ricostruzione di un mondo prossimo all’estinzione. Cosa accadrebbe se un virus infettasse la popolazione e riducesse il pianeta ad uno sconfinato deserto? Le domande filosofiche si perdono nel fracasso generale di un action movie che si affida alla presenza scenica di una moderna eroina vestita come un pistolero ed armata fino ai denti, ma anche ad un manipolo di sopravvissuti in cerca della terra promessa.
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L’inizio è sempre lo stesso: gli occhi felini della Jovovich parlano da soli, bucano lo schermo e catturano lo spettatore scaraventandolo in un’altra dimensione. L’altra dimensione si chiama Raccoon City, una città presa d’assalto da esseri mutanti che mangiano carne umana ed abitata a molte centinaia di metri sottoterra da alcuni scienziati dediti alla clonazione. Tratto dal famoso videogioco della Capcom e capostipite della categoria Survival Horror, “Resident Evil: Extinction” è un fantahorror che stupisce per la perfetta ricostruzione di un mondo prossimo all’estinzione. Cosa accadrebbe se un virus infettasse la popolazione e riducesse il pianeta ad uno sconfinato deserto? Le domande filosofiche si perdono nel fracasso generale di un action movie che si affida alla presenza scenica di una moderna eroina vestita come un pistolero ed armata fino ai denti, ma anche ad un manipolo di sopravvissuti in cerca della terra promessa. Russell Mulcahy dirige il terzo episodio di Resident Evil, un autentico spettacolo per gli occhi perché il divertimento è assicurato dagli effetti speciali e dalle acrobazie della protagonista. Emozioni a non finire per questa storia che ripete ossessivamente lo stesso schema, la sceneggiatura fluida supera senza troppo problemi la trappola dei “quadri” da videogame, mentre Las Vegas con i suoi falsi monumenti sepolti nella sabbia ricorda quel pianeta delle scimmie maledetto da Heston. Salti, capriole, calci, pugni, la bella Alice è la nemesi di un mondo giunto al termine per volere di una compagnia senza scrupoli che ha infettato mezzo mondo con un virus letale ed investito i suoi profitti nella clonazione. Ancora una volta fanno capolino le creature di Romero -gli zombie golosi di carne non possono certo mancare in un fantahorror che si rispetti- mentre uno scienziato ossessionato dalla clonazione ricorda il famigerato dottor Mengele. Solita resistenza formata da ragazzoni con bicipiti in bella mostra e fanciulle scollacciate con mitra a tracolla; attacco di corvi in puro stile Hitchcockiano; corporation con un quartier generale che è un groviglio di cunicoli sotterranei; computer che sono insieme salvezza e condanna della razza umana. Intorno un cumulo di macerie e deserti a perdita d’occhio, lo scenario apocalittico è foriero di un futuro non troppo immaginario che in questi ultimi anni sembra ossessionare gli scienziati di tutto il mondo. La Jovovich fa dimenticare tutto, persino i buchi della sceneggiatura ed il sangue che schizza copioso. Meravigliosa l’attrice ucraina, i suoi occhi di gatta ci portano in un mondo devastato dalle epidemie eppure le sue acrobazie incantano un pubblico maschile sensibile al fascino dell’eroina tutta forza e coraggio. D’altra parte con una protagonista così non resta che abbandonare le armi e gustarsi lo spettacolo. Alla prossima avventura.
Antonello Villani
(Salerno)
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danilo ciancitto
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lunedì 15 ottobre 2007
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speriamo che finisca qui...
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Purtroppo i sequel nascono tutti per lo stesso motivo: essere prodotti solo per riempire le tasche dei registi e degli attori dimenticando che gli spettatori vorrebbero anche vedere qualcosa di interessante sullo schermo.
Premetto che sapevo a cosa andavo incontro, ma la delusione è tanto grande che il film merita di essere demolito da una critica molto più spietata di quella che ho letto in giro.
Fin dall'inizio del film si assiste alla consueta autocitazione che sfocia in buoni 5 minuti di film che ripetono quasi scena per scena il primo episodio. Sembra infatti di assistere ad un deja-vu neanche tanto nascosto, con la scusa di fare una raffazzonata specie di riassunto delle puntate precedenti.
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Purtroppo i sequel nascono tutti per lo stesso motivo: essere prodotti solo per riempire le tasche dei registi e degli attori dimenticando che gli spettatori vorrebbero anche vedere qualcosa di interessante sullo schermo.
Premetto che sapevo a cosa andavo incontro, ma la delusione è tanto grande che il film merita di essere demolito da una critica molto più spietata di quella che ho letto in giro.
Fin dall'inizio del film si assiste alla consueta autocitazione che sfocia in buoni 5 minuti di film che ripetono quasi scena per scena il primo episodio. Sembra infatti di assistere ad un deja-vu neanche tanto nascosto, con la scusa di fare una raffazzonata specie di riassunto delle puntate precedenti.
Vengono raccolte e scopiazzate alcune delle migliori idee proprio dal primo episodio, come ad esempio le diverse inquadrature del laboratorio 'alveare' sotterraneo che però alla lunga annoiano e stancano.
Nessun filo logico, pessime le inquadrature del primo combattimento di Alice con i cani mutanti. Sembra di assistere ad un film girato da un dilettante con una videocamera amatoriale. In poche parole non si capisce perchè abbiano inventato l'high definition se poi per risparmiare sugli effetti speciali girino le scene quasi al buio e con un montaggio tagliato con il macete...
Povero lo storyboard dove in circa solamente 3 location si sviluppa tutto il film e dove non c'è più spazio nè per approfondire le tematiche lasciate in sospeso dagli episodi precedenti nè per caratterizzare maggiormente i personaggi di contorno.
Del videogioco rimangono solo alcune scarne citazioni tra i quali il nome della eroina capogruppo Claire Redfield e il misterioso Weskar e il combattimento finale con una specie di mostro preso pari pari dal terzo episodio, Resident Evil Nemesis.
In definitiva non certo all'altezza della fama del videogioco al quale si ispira ma da cui non ha certo carpito il segreto del suo successo...
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(di anonimo759575)
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frank
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martedì 17 febbraio 2009
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azione e...nient'altro
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Non è brutto, ma più che un film sembra un videoclip con scene d'azione e praticamente nient'altro...la tensione è poca, la trama praticamente inesistente, sul piano recitativo è davvero difficile giudicare visto che i dialoghi tra i vari personaggi sono pochi e stupidi...Iain Glen è convincente nel ruolo dello scienziato, la Jovovich in alcune sequenze sembra spaesata ma non se la cava male...impossibile giudicare le capacità di Ali Larter nel ruolo di Claire, che pur essendo presente per tutto il film davvero non riesce a esprimersi, visto che il personaggio è davvero poco approfondito e caratterizzato...qualche lato positivo c'è, che permette al film di arrivare alla sufficienza: le scene action sono ben fatte, gli effetti speciali buoni e l'ambientazion desertica è sen'altro affascinante, anche se poteva essere sfruttata meglio.
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Non è brutto, ma più che un film sembra un videoclip con scene d'azione e praticamente nient'altro...la tensione è poca, la trama praticamente inesistente, sul piano recitativo è davvero difficile giudicare visto che i dialoghi tra i vari personaggi sono pochi e stupidi...Iain Glen è convincente nel ruolo dello scienziato, la Jovovich in alcune sequenze sembra spaesata ma non se la cava male...impossibile giudicare le capacità di Ali Larter nel ruolo di Claire, che pur essendo presente per tutto il film davvero non riesce a esprimersi, visto che il personaggio è davvero poco approfondito e caratterizzato...qualche lato positivo c'è, che permette al film di arrivare alla sufficienza: le scene action sono ben fatte, gli effetti speciali buoni e l'ambientazion desertica è sen'altro affascinante, anche se poteva essere sfruttata meglio...a mio parere risulta leggermente migliore del precedente Apocalypse e si lascia guardare, ma di sicuro non è un must nel genere "zombie movie" e più che ai fan dell'horror potrebbe piacere a chi ama i film action senza sostanza...
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