Reservation Road |
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Un film di Terry George.
Con Joaquin Phoenix, Elle Fanning, Jennifer Connelly, Sean Curley (II), Samuel Ryan Finn, Eddie Alderson, Mark Ruffalo.
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Drammatico,
durata 102 min.
- USA 2007.
- C.D.I. - Compagnia Distribuzione Internazionale
uscita venerdì 23 maggio 2008.
MYMONETRO
Reservation Road
valutazione media:
2,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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quando il dolore pagadi ceciliacorFeedback: 17 | altri commenti e recensioni di ceciliacor |
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mercoledì 9 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due uomini comuni, due famiglie normali, due storie che si intrecciano sulla Reservation Road, luogo di un incidente mortale in cui Dwight Arno (Mark Ruffalo), avvocato divorziato padre di Lucas, investe il piccolo Josh, figlio maggiore di Ethan Learner (Joaquin Phoenix) e, preso dalla paura, se ne va, lasciandolo sul ciglio della strada. E' un film sul dolore, sul vuoto, sul riscatto. Da una parte un uomo, lacerato dal lutto che, contrariamente alla moglie (un'intensa Jennifer Connelly), non reagisce, ma seppellisce il suo dolore nella ricerca disperata del colpevole e nella voglia di vendetta. Dall'altra il colpevole: anche lui padre, che agisce condizionato dalla presenza del figlio (presente al momento dell'incidente, ma che non si rende conto dell'accaduto), a cui inizialmente mente per proteggerlo e per proteggersi. Ma sarà poi proprio l'amore per il figlio che lo spingerà a fare l'unica cosa giusta per meritare l'affetto e la stima di questo ragazzino, unica luce della sua grigia esistenza. E' un film sul dolore essenzialmente, dicevo. Il dolore per la perdita di una persona cara, l'elaborazione del lutto personale delle persone coinvolte in questo dolore: la madre che reagisce per amore della figlia più piccola, e il marito che non accetta la morte del figlio e si nasconde dientro la ricerca febbrile del colpevole, chiudendosi sempre più in se stesso, rifiutando i familiari e traendo conforto dalla chat di gruppi di persone colpite dalla stessa sciagura. Ma c'è anche un altro dolore, quello del pirata della strada, un uomo che ispiegabilmente fugge di fronte all'incidente da lui provocato. Un uomo normale, "per bene", che conosce la pena per l'assenza del figlio, un uomo insospettabile di un'azione del genere, ma che inaspettatamente fugge preso dalla paura. Una fuga che in realtà non lo allontanerà dai sensi di colpa ma lo trascinerà ancor più nell'agonia del baratro che egli stesso ha generato col suo gesto; agonia resa ancor più viva e pungente dalla causale relazione a cui le due famiglie vanno incontro, e da cui uscirà con l'unica azione che lo può riscattare agli occhi del figlio. Un film che scorre bene, ben interpretato e che merita assolutamente tre stelle.
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