Pathfinder - La leggenda del guerriero vichingo

In film come questo uno non deve ricercare forzatamente la radice storica che ne esalti il valore e ne indichi una validità temporale e morale. Il genere si avvicina più al fantasy che allo storico e, di conseguenza, la presentazione quasi bestiale e disumana degli "invasori" Vichingi rispetto al "buon selvaggio" rappresentato dalle comunità native americane è un fatto che, certo, può compromettere l'opinione dello spettatore ma come ha giustamente indicato la recensione deve essere visto più come un "Conan" che un "L'Ultima Legione". Gli effetti speciali sono spesso magnifici e la cupa e tetra foresta nordamericana fa da scenario ideale di una storia che si propone come un inseguimento che toglie il fiato. L'idea dietro al film è ammirevole per l'originalità (da amante di film che trattano di vicende Vichinge e Norrene mi da soddisfazione vedere che il cinema sta cominciando ad interessarsi a questi periodi storico-culturali) ma la scelta dell'attore principale e la durata del film sono le ragioni principali per un mancato apprezzamento di quest'opera cinematografica. Non avendolo potuto vedere al cinema stesso (e avendo acquistato il Dvd tedesco uscito da poco) ho potuto solo recentemente visionarlo e esprimere la mia opinione a riguardo. Il film si propone dunque come l'incontro tra Blueberry e il 13mo Guerriero ma un incontro che probabilmente andava rifinito e lavorato con più attenzione e rispetto per le aspettative degli spettatori come me.