Katyn |
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Un film di Andrzej Wajda.
Con Andrzej Chyra, Maja Ostaszewska, Artur Zmijewski, Danuta Stenka, Jan Englert.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 117 min.
- Polonia 2007.
- Movimento Film
uscita venerdì 13 febbraio 2009.
MYMONETRO
Katyn
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La fiction su Katyn.di F.F.C._fritzFeedback: 0 |
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domenica 21 giugno 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Terminato il film di Wajda, mi sono sorte immediatamente due domande: se questo film non affrontasse lo scomodo tema che affronta, una strage sovietica data per nazista e se questo film non fosse stato censurato un pò ovunque (a proposito: leggo di censure "rosse": vi faccio presente che il primo a censurare il film è stato il caro Vladimiro Putin, che tanto comunista non mi sembra e qui in Italia l'amichetto Berlusconi. Riflettere prima di buttar giù minchiate non farebbe mai male), sarebbe considerato tutto il gran film che si dice? Sinceramente, credo proprio di no. Si, d'accordo, giustissimo illuminare il gentile pubblico su un evento poco conosciuto come questo, sono andato apposta a vederlo. Ma il film? Il linguaggio è retorico, banale, la recitazione e la regia sono quelle di una fiction. I limiti, chiaramente, non si fermano qui. Sono presenti, infatti, notevoli buchi nell'intreccio e scelte inspiegabili che fanno apparire e scomparire personaggi secondari senza alcun perchè, personaggi che poi all'interno dell'intreccio di cui sopra risultano assolutamente privi di importanza o influenza. La noia prende facilmente il sopravvento in un film assolutamente confusionario. Unica cosa chiara, uno zoom su un crocifisso ogni tre fotogrammi, per essere sicuri di buttarci dentro un pò di ultra cattolicesimo alla polacca. L'impressione complessiva è quella di un film senz'altro molto sentito dal regista, ma di lampante mediocrità: non bastano i buoni intenti a realizzare un buon film e non basta la canonica e telefonatissima sequenza dell'agghiacciante massacro, che appare, catartica, sul finire del film, come a dire "si, ecco perchè siete venuti a vedere questo benedetto film": è imbarazzante, tra l'altro, l'abusatissima scena della pistola che si scarica e viene ricaricata prima di sparare nuovamente, di fronte alla povera vittima, come se Schindler's List o Il Pianista, per mantenersi sull'ovvio, non li avesse visto nessuno. Non bastano espedienti grafici di questo genere, messi lì a supplicare lo shock emotivo del pubblico a far dimenticare un paio d'ore di piattezza e noia, prive di qualunque tipo di tensione. Se il film avesse trattato di un "banalissimo" eccidio nazista e fosse stato distribuito regolarmente, penso che oltre a finire nella numerosa lista dei film ignorati dal pubblico, sarebbe anche finito nella lunga lista dei film ignorati dalla critica. Ed è un peccato, perchè un argomento del genere sarebbe potuto e sarebbe dovuto essere trattato molto, ma molto meglio.
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