Into the Wild - Nelle terre selvagge |
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Un film di Sean Penn.
Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone.
continua»
Titolo originale Into the Wild.
Drammatico,
durata 148 min.
- USA 2007.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 25 gennaio 2008.
MYMONETRO
Into the Wild - Nelle terre selvagge
valutazione media:
3,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Non può esserci felicità senza condivisionedi StarbuckFeedback: |
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lunedì 18 giugno 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per quanto Sean Penn sia un grande attore, probabilmente uno dei più grandi ( basti pensare a cosa è stato capace di fare nel film di Paolo Sorrentino "This must be the place"), come regista mi sembra prematuro poterlo giudicare, infatti al momento non siamo in grado di immaginare quale potrà essere il suo percorso dietro alla macchina da presa. Intanto credo convenga goderselo come attore. Detto questo una cosa è certa: "Into the Wild" è un film stupendo. Penn ha creduto molto in questo lavoro, si sa che ha covato a lungo il progetto di portare sullo schermo la storia di Chris McCandless, il ragazzo trovato morto in Alaska nel 1992. Probabilmente, come molti altri, è rimasto profondamente affascinato e sedotto da questa figura "estrema" come i territori che lo hanno accolto per sempre. Il romanzo di Jon Krakauer "Nelle terre estreme", che ha raccontato i fatti e descritto il personaggio in maniera piuttosto fredda e distaccata, é servito a Penn solo come traccia per costruire un film profondo e commovente utilizzando una tecnica narrativa originale, che attraverso flaschback, lettere sovraimpresse sullo schermo, didascalie e voci narranti, alterna l'esistenza di Chris prima del viaggio in Alaska e la scansione, settimana dopo settimana, dellla solitaria e definitiva esperienza che lo condurrà alla catarsi finale. Va detto che nella realizzazione di questo film non sfugge la decisiva influenza del maestro Terrens Malick che ha diretto in passato Sean Penn nell'indimenticabile "La sottile linea rossa". In questo film non ci si è limitati alla creazione di un'opera esteticamente valida, infatti si riesce con notevole efficacia a sviscerare il dramma familiare che si cela dietro la personalità problematica di Chris, la cui insaziabile ricerca di esperienze estreme vissute in sostanziale solitudine, sembra non essere altro che la fuga disperata da una famiglia dalla quale si sente ingannato. Ripagherà i suoi genitori, colpevoli di un complicato intreccio di relazioni e figli illegittimi, consegnandoli all'immenso dolore rappresentato da un figlio scomparso nel nulla. Chris è fondamentalmente vittima della sua estrema sensibilità, alimentata dai suoi ideali di giustizia e purezza che sembrano isolarlo sempre di più dal resto del mondo. Tuttavia il suo cammino lo porterà ad una visione diversa e più ottimistica della realtà: capirà che "non può esserci felicità senza condivisione"; alla fine vorrà tornare nel mondo ed immaginerà di correre incontro ai suoi genitori per poterli finalmente abbracciare. La vicenda intimamente personale del protagonista si dipana attraverso un romantico e visionario viaggio attraverso un'America dallo spiccato accento "on the road", facendoci visitare territori ed incontrare personaggi definibili come archetipi della mitologia americana. tra gli altri incontriamo quindi Wayne, il pacioso datore di lavoro ed amico di Chris, che vive sprofondato nella provincia rurale; la coppia di hippy attempati Rainey e Jan, che in fuga dal loro passato, vorrebbero accudire Chris come un figlio vagabondando in una eterna vacanza alla ricerca di qualche frontiera perduta; la graziosa, acerba e sensuale folk-singer Tracy (interpretata da Kristen Stewart prima che sprofondasse nel successo datogli dall'agghiacciante saga di Twilight), che offrendosi inutilmente a Chris gli da modo di dimostrare tutto il suo ascetismo. E poi l'indimenticabile Ron-Hal Holbrook, a cui la trasgressiva e allo stesso tempo raffinata esuberanza di Chris dona un ultimo anelito di speranza dopo una vita segnata da dolore e rassegnazione. Cos'altro dire? che bella sorpresa ritrovare nei panni del padre di Chris il migliore William Hurt. Per finire non dimentichiamo la stupenda colonna sonora firmata da Eddie Vedder, letteralmente "poetata" attorno alla figura di Chris McCandeless. Insomma un film tutto da godere.
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