elena
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lunedì 27 agosto 2007
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attenzione, non è un film d'amore.
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Film forse eccessivamente ambizioso per il tema trattato ma che grazie all’interpretazione degli attori e il trasporto di alcune scene riesce appieno nel suo intento.
Ottimo Adam Brody nella parte del protagonista Carter che, lasciato dalla ragazza “dei sogni” (o meglio, idealizzata a tale…) ormai diventata famosa e frustrato dal lavoro tutt’altro che stimolante, cerca di staccare dai suoi problemi passando un po’ di tempo con la più che stravagante/mentalmente instabile nonna Phillys (una fantastica Olympia Dukakis).
Ma, ironia della sorte, il trasferimento dalla caotica Los Angeles alla tranquilla provincia del Michigan si rivela ben più che una vacanza “mentale” per il protagonista il quale si ritrova “in the land of women”, come titola il film in originale: ben presto il suo rapporto con Phyllis (la nonna), Sarah (la vicina) e Lucy (la figlia della vicina) si rivelerà indispensabile al suo arricchimento personale.
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Film forse eccessivamente ambizioso per il tema trattato ma che grazie all’interpretazione degli attori e il trasporto di alcune scene riesce appieno nel suo intento.
Ottimo Adam Brody nella parte del protagonista Carter che, lasciato dalla ragazza “dei sogni” (o meglio, idealizzata a tale…) ormai diventata famosa e frustrato dal lavoro tutt’altro che stimolante, cerca di staccare dai suoi problemi passando un po’ di tempo con la più che stravagante/mentalmente instabile nonna Phillys (una fantastica Olympia Dukakis).
Ma, ironia della sorte, il trasferimento dalla caotica Los Angeles alla tranquilla provincia del Michigan si rivela ben più che una vacanza “mentale” per il protagonista il quale si ritrova “in the land of women”, come titola il film in originale: ben presto il suo rapporto con Phyllis (la nonna), Sarah (la vicina) e Lucy (la figlia della vicina) si rivelerà indispensabile al suo arricchimento personale.
Un film che spiega l’importanza di saper ascoltare, un inno al valore del contatto umano, fatto di gesti (come il bacio) che per banali che possano essere restano comunque indispensabili nella nostra vita.
Analogo bisogno era stato magistralmente espresso nel film “Crash”, nel quale tuttavia la necessità di trovare questo “contatto” portata allo stremo spingeva i protagonisti allo scontro (Crash appunto). Ne “il bacio che aspettavo” è la delicatezza del personaggio di Carter che entra in punta di piedi nella vita delle co-protagoniste il ponte che permette tale avvicinamento.
E’ così che Carter fa la conoscenza con tre generazioni di donne, tre personaggi vividi che vivono paure e insicurezze ma nonostante questo (o forse anche grazie a questo) trasmettono saggezza, forza e coraggio.
Importante anche il ruolo della quarta piccola donna: la figlia minore di Sarah, Paige, che nonostante la sua giovane età gode di profonda saggezza e di spontaneità di sentimenti.
Anche se al preciso accadimento degli eventi è stato privilegiato il risvolto psicologico, il film ha nel complesso un buon ritmo (azzeccatissima la scelta di tagliare le scene di sesso fra Brody e la Ryan, che a mio parere ne avrebbero spezzato la continuità e la linearità).
La propensione al dare credito al prossimo cresce nello spettatore con il proseguire del film, fino a capire l’importanza e la bellezza di poter crescere ed arricchirsi a livello interiore grazie all’apertura verso le altre persone.
Sicuramente un film da vedere.
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johnluke
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mercoledì 17 ottobre 2007
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quel candore che nessuno dovrebbe mai perdere
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Sono rimasto piacevolmente colpito da questo film, che pur non essendo affatto un capolavoro, ha un che di originale nella storia trattata; soprattutto nella scelta dei personaggi e nelle loro interazioni; la figura di Carter, poi, mi è piaciuta molto, perchè egli è un giovane maturo che si colloca veramente a metà strada tra il mondo adolescenziale (Carter+Lucy) ed il mondo adulto navigato, quello "vero" (Carter+Sarah/nonna); ed egli, da buon ascoltatore, sa comprendere le ragioni e i sentimenti di entrambe le parti; egli è un intermediario perfetto nella diatriba tra givanissimi e adulti, (simbolizzata dalla famiglia di Sarah) perchè ai primi offre una visione matura ed esauriente della loro condizione, quale ragazzino che fu; agli altri (compresa la nonna) offre una compagnia, un'amicizia adulta, depositario dei segreti e dei malanni della vita adulta, che lui riesce ad ascoltare e a pecepire ed anche a stemperare con tutto il candore della sua gioventù, che la scoperta di "un mondo di merda, caotico, e mai rispondente alle aspettative", non ha ancora spazzato via; una fase cruciale e importantissima per la sua carriera di scrittore; la mia indole mi porta a provare simpatia per il suo personaggio, essendo anch'io, come lui, un giovane verso la trentina, che non si sente nè carne nè pesce, un novellino che annaspa nel mondo incasinato degli adulti, ma con ancora tanti sogni nel cassetto.
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Sono rimasto piacevolmente colpito da questo film, che pur non essendo affatto un capolavoro, ha un che di originale nella storia trattata; soprattutto nella scelta dei personaggi e nelle loro interazioni; la figura di Carter, poi, mi è piaciuta molto, perchè egli è un giovane maturo che si colloca veramente a metà strada tra il mondo adolescenziale (Carter+Lucy) ed il mondo adulto navigato, quello "vero" (Carter+Sarah/nonna); ed egli, da buon ascoltatore, sa comprendere le ragioni e i sentimenti di entrambe le parti; egli è un intermediario perfetto nella diatriba tra givanissimi e adulti, (simbolizzata dalla famiglia di Sarah) perchè ai primi offre una visione matura ed esauriente della loro condizione, quale ragazzino che fu; agli altri (compresa la nonna) offre una compagnia, un'amicizia adulta, depositario dei segreti e dei malanni della vita adulta, che lui riesce ad ascoltare e a pecepire ed anche a stemperare con tutto il candore della sua gioventù, che la scoperta di "un mondo di merda, caotico, e mai rispondente alle aspettative", non ha ancora spazzato via; una fase cruciale e importantissima per la sua carriera di scrittore; la mia indole mi porta a provare simpatia per il suo personaggio, essendo anch'io, come lui, un giovane verso la trentina, che non si sente nè carne nè pesce, un novellino che annaspa nel mondo incasinato degli adulti, ma con ancora tanti sogni nel cassetto.
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[+] leggete perche' ha ragione
(di mirkozzz11)
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[+] hai colto lo spirito del film.però....
(di francesco2)
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alicecila
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mercoledì 12 settembre 2007
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"ma ora che conosco te, so che non ho mai amato"
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Chiamare questo film un film D'Amore è fuorviante.L'amore qui è un sentimento ampio, a cui ognuno dà nomi diversi e ognuno vive a suo modo, pensando che il suo forse sia l'unico finchè non incontra le storie degli altri. Come al solito, il titolo e il trailer italiani traggono in inganno. L'incastro e le simmetrie nella trama e nei personaggi fanno pensare che l'intenzione, ambiziosa, fosse quella di raccontare gli stimoli a crescere e a cambiare per tutti i protagonisti una volta entrati a contatto tra loro. La cosa bella del film è che ogni personaggio ha un ruolo complementare per l'altro, nei punti di vista sulla vita, nel modo stesso di viverla...ma non c'è un senso finale, un insegnamento.
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Chiamare questo film un film D'Amore è fuorviante.L'amore qui è un sentimento ampio, a cui ognuno dà nomi diversi e ognuno vive a suo modo, pensando che il suo forse sia l'unico finchè non incontra le storie degli altri. Come al solito, il titolo e il trailer italiani traggono in inganno. L'incastro e le simmetrie nella trama e nei personaggi fanno pensare che l'intenzione, ambiziosa, fosse quella di raccontare gli stimoli a crescere e a cambiare per tutti i protagonisti una volta entrati a contatto tra loro. La cosa bella del film è che ogni personaggio ha un ruolo complementare per l'altro, nei punti di vista sulla vita, nel modo stesso di viverla...ma non c'è un senso finale, un insegnamento., una conclusione. Solo uno scambio continuo, un imparare a vedere e a vedersi con un altro sguardo, per scoprire che magari siamo dei grandi "ascoltatori" (Carter). Ognuno cerca di fuggire da qualcosa: alla fine la vita poterà tutti ad affrontare la propria realtà,le proprie paure, i propri sogni...a "non dare niente per scontato" e ad accettare che si cerca sempre di "risolvere qualcosa", come dice la nonna, e si è costretti a farlo sempre, seppur non serva a granchè. La vita è un casino, dice Carter, e così va vissuta. ogni fuga è una nuova sfida, ognuno è sempre un passo indietro e uno avanti rispetto all'amico, alla madre, alla figlia...ognuno ha qualcuno a cui poter dire grazie, perchè può tornare a sognare, perchè smettere di rimandare la vita, perchè ha imparato a confrontarsi, a non permettere alla paura di chiuderci le porte sugli altri. O magari, alla fine, a smettere di passeggiare e tornare in casa ad affronare il dolore.
La tematica e la dialettica del film puntano in alto: forse c'è un po' di freddezza negli sguardi tra i protagonisti, manca affiatamento..e forse il volerlo rendere un prodotto commerciale lo ha impoverito di sostanza. Alcuni tratti (il calore della casa di Carter, la freddezza simbolica dell'incomprensione e dell'isolamneto in quella di Sarah) risultano un po' didascalici e pretestuosi. Ma nell'insieme, apprezzabile. Postmoderno e a suo modo profondo.
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veronika
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lunedì 27 agosto 2007
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un capolavoro destinato a diventare un classic!!!
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E' un film veramente bello, ke racchiude un mix di amore, dolore, e simpatia.
Si alternano scene divertenti a scene più serie...E' un vero capolavoro e io lo considero veramente di gran lunga migliore di 3msc!!
Mi ha fatto ridere grazie alla simpatia d Carter e della nonna; mi ha fatto piangere la storia d Sarah; mi ha fatto sognare il bacio tra Carter e Lucy...e penso ke abbia fatto sognare tutti...in quella scena tutti i presenti nella sala hanno applaudito..Ke altro dire, a me è già entrato nel cuore, e penso diventerà un classico!
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riccardo
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sabato 1 settembre 2007
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piacevole ma niente di nuovo
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Carter, giovane sceneggiatore di film porno, cade in depressione dopo che la fidanzata decide di lasciarlo. Si trasferisce così dalla nonna, in Michigan, che è convinta di essere prossima alla morte; qui il giovane incontra Sarah, moglie e madre con un cancro al seno, e sua figlia Lucy, entrando così nel complicato mondo femminile (del tutto insensato il titolo italiano, l'originale è "In the land of women"), attaccato ancora a un passato che difficilmente riesce a dimenticare (la relazione con Sofia, la ex), costretto ad esplorare i sentimenti e le paure delle due vicine, due mondi opposti e allo stesso tempo coincidenti( quelli di madre e figlia)...non dimenticando però la sua complicata situazione amorosa.
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Carter, giovane sceneggiatore di film porno, cade in depressione dopo che la fidanzata decide di lasciarlo. Si trasferisce così dalla nonna, in Michigan, che è convinta di essere prossima alla morte; qui il giovane incontra Sarah, moglie e madre con un cancro al seno, e sua figlia Lucy, entrando così nel complicato mondo femminile (del tutto insensato il titolo italiano, l'originale è "In the land of women"), attaccato ancora a un passato che difficilmente riesce a dimenticare (la relazione con Sofia, la ex), costretto ad esplorare i sentimenti e le paure delle due vicine, due mondi opposti e allo stesso tempo coincidenti( quelli di madre e figlia)...non dimenticando però la sua complicata situazione amorosa. Jonathan Kasdan, esordiente regista, crea una pellicola delicata, senza troppe pretese, sceneggiata accuratamente, che si fa seguire piacevolmente ma che non spicca per originalità. Gli attori sono tutti bravi, a partire dal veterano di O.C. Adam Brody, per poi passare all'invecchiata ma sempre affascinante Meg Ryan, in perfetta forma, e per finire con Kristen Stewart, vista di recente in The messengers, e anche qui nel ruolo di ragazza energica e un pò maschiaccio. Nota di merito va anche a Olympia Dukakis, nel ruolo della scorbutica e anziana nonna (bravissima!). Il bacio che aspettavo è insomma una gradevole visione - complicato nel ritratto psicologico dei personaggi - ma la regia piatta e impersonale lo rende poco più interessante di una qualsiasi puntata di un telefilm...ed è un peccato!.
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(di spongysara)
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gianca
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lunedì 26 novembre 2007
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piacevole e apparentemente superficiale ma...
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Il titolo fa erroneamente pensare al classico film adolescenziale alla ricerca del primo amore, invece si rivela una strana commedia che pur non avendo niente di speciale è resa interessante dalla splendida intepretazione di Adam Brody (il ragazzino di O.C. si rivela un ottimo attore)e dalla ormai collaudata Meg Ryan. La trama narra problemi esistenziali di quattro personaggi:una NONNA che affogando nella solitudine quotidiana pensa di dover morire da un momento all'altro (la fine è scontata), una giovane RAGAZZA alle prese con i primi amori e con il difficile rapporto con la madre, una DONNA trascurata dal marito e non sufficientemente gratificata dalle figlie, ed infine il protagonista, Adam Brody, un ragazzo che cercando di superare una delusione d'amore, fugge dalla sua città per ritrovare se stesso e con una spiccata sensibilità si scopre un abile ascoltatore, dedicando il suo tempo ai problemi di 3 donne appartenenti a diverse generazioni, dando ad essi diverso peso uguale sensibilità.
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Il titolo fa erroneamente pensare al classico film adolescenziale alla ricerca del primo amore, invece si rivela una strana commedia che pur non avendo niente di speciale è resa interessante dalla splendida intepretazione di Adam Brody (il ragazzino di O.C. si rivela un ottimo attore)e dalla ormai collaudata Meg Ryan. La trama narra problemi esistenziali di quattro personaggi:una NONNA che affogando nella solitudine quotidiana pensa di dover morire da un momento all'altro (la fine è scontata), una giovane RAGAZZA alle prese con i primi amori e con il difficile rapporto con la madre, una DONNA trascurata dal marito e non sufficientemente gratificata dalle figlie, ed infine il protagonista, Adam Brody, un ragazzo che cercando di superare una delusione d'amore, fugge dalla sua città per ritrovare se stesso e con una spiccata sensibilità si scopre un abile ascoltatore, dedicando il suo tempo ai problemi di 3 donne appartenenti a diverse generazioni, dando ad essi diverso peso uguale sensibilità. Non so se ci sia un'unica morale, forse il regista ha provato a trasmettere qualcosa di più importante di quanto si possa superficialmente dedurre, ovvero il significato dell'ALTRUISMO E DELLA SENSIBILITA' NELL'AFFRONTARE I PROBLEMI QUITIDIANI, SIA NOSTRI CHE DEL PROSSIMO: PERCHE' NON SIAMO MAI CONTENTI DI QUELLO CHE ABBIAMO FIN QUANDO CI RENDIAMO CONTO CHE NEL MONDO CI SONO PROBLEMI PIU' GRAVI (come il tumore al seno).
Non so che titolo darei ad un film del genere, sicuramente "Il bacio che aspettavo" lo penalizza, perchè cela qualcosa di più grande che sono gli occhi di una persona profonda e sensibile possono osservare.
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[+] le malattie
(di francesco2)
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ace
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domenica 26 agosto 2007
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ciò che non mi aspettavo
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Eh si capisco l'amaro in bocca di alcuni di voi. Ho deciso di andare a vedere il film su indicazione della mia ragazza, che anch'essa è rimasta delusa, decisa sostenitrice dei film romantici d'amore. Già quando avevo letto la recensione su questo sito avevo capito che qualcosa non andava come credevo però una volta in sala l'attesa era quella. Invece "Il bacio che aspettavo" sfocia nel drammatico, ottima come sempre l'interpretazione di Meg Ryan, ma ciò a mio avviso non basta per dare slancio alla trama che, pur presentando aspetti delicati e nascosti di ognuno di noi, non ha una base solida su cui poggiare. Cioè, ciò che è significata veramente Sofia per il protagonista non si intende, ed il film paradossalmente spazia verso un altro dramma, quello delle 3 attrici co-protagoniste: l'assenza di una figura maschile nella loro vita, visto i tradimenti del marito di Sarah e la sua poca presenza nella loro quotidianità, fa sì che un ragazzo in piena "fase" depressiva diventi il loro punto di riferimento, e insieme si sostengano così a vicenda.
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Eh si capisco l'amaro in bocca di alcuni di voi. Ho deciso di andare a vedere il film su indicazione della mia ragazza, che anch'essa è rimasta delusa, decisa sostenitrice dei film romantici d'amore. Già quando avevo letto la recensione su questo sito avevo capito che qualcosa non andava come credevo però una volta in sala l'attesa era quella. Invece "Il bacio che aspettavo" sfocia nel drammatico, ottima come sempre l'interpretazione di Meg Ryan, ma ciò a mio avviso non basta per dare slancio alla trama che, pur presentando aspetti delicati e nascosti di ognuno di noi, non ha una base solida su cui poggiare. Cioè, ciò che è significata veramente Sofia per il protagonista non si intende, ed il film paradossalmente spazia verso un altro dramma, quello delle 3 attrici co-protagoniste: l'assenza di una figura maschile nella loro vita, visto i tradimenti del marito di Sarah e la sua poca presenza nella loro quotidianità, fa sì che un ragazzo in piena "fase" depressiva diventi il loro punto di riferimento, e insieme si sostengano così a vicenda. Ok, ma il succo dov'è? Una stella perchè mi sembra una storia abbastanza realistica ma portata sullo schermo senza la giusta dose di ingredienti e, sempre a mio parere, stravolta ancora di più, ma in due modi differenti, dalla malattia di Sarah e da un finale totalmente fuori luogo. Insomma bisognava lucidarsi le idee prima di scrivere il film, magari anche con qualche parolaccia in meno...
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[+] perfettamente ciò che pensavo
(di glorietta)
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(di kikkka)
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cica
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giovedì 30 agosto 2007
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che dire..
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io l ho visto.....cavoli ragazzi adam brody è davvero una roba pazzaesca,un viso bellissimo e poi queste smorfie,queste faccine è davvero il top.....però il film mi ha deluso....insomma alla fine nel trailer sembra che lui si innamori di lucy e invece dai x favore.....nel film la ragazza è un personaggio di secondo piano..perchè quella di cui si innammora se così possiamo dire è la madre che lo coinvolge nella sua vita,nei suoi problemi oltre che attrarlo x la sua bellezza....poi che bacio?chi aspettava il bacio?insomma alla fine sn stati 2 baci insignificanti sia con la madre che maggiormente con la figlia....boh non lo so..però su carter nulla da dire cavoli che roba!nn mi tenevo!
[+] "in the land of women"
(di ania)
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[+] già!
(di daria)
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renato c.
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domenica 11 gennaio 2015
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buon film educativo
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La storia inizia come tante: un giovane lasciato dalla ragazza. Per dimenticare e dedicarsi al suo lavoro (è scrittore!) si trasferisce dalla nonna in una cittadina di provincia! Qui conosce le vicine di casa: una giovane donna con due figlie, la maggiore circa dell'età del protagonista. Viene attratto però più dalla madre che dalla figlia, forse perchè si presenta come signora matura che capisce i problemi degli altri ed è anche una bella donna, purtroppo tradita dal marito! L'affetto per questa signora aumenta quando questa si ammala di un tumore al seno! Anche la figlia è attratta dal ragazzo, ed anche se esce un paio di volte con lui perchè glielo hanno chiesto i genitori, una sera, tornati a casa lo abbraccia
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La storia inizia come tante: un giovane lasciato dalla ragazza. Per dimenticare e dedicarsi al suo lavoro (è scrittore!) si trasferisce dalla nonna in una cittadina di provincia! Qui conosce le vicine di casa: una giovane donna con due figlie, la maggiore circa dell'età del protagonista. Viene attratto però più dalla madre che dalla figlia, forse perchè si presenta come signora matura che capisce i problemi degli altri ed è anche una bella donna, purtroppo tradita dal marito! L'affetto per questa signora aumenta quando questa si ammala di un tumore al seno! Anche la figlia è attratta dal ragazzo, ed anche se esce un paio di volte con lui perchè glielo hanno chiesto i genitori, una sera, tornati a casa lo abbraccia e lo bacia! Il protagonista si comporta comunque bene: dice non solo di non essere il suo tipo ma le consiglia anche quale amico andrebbe bene per lei! Il film ha un lieto fine: la madre è in via di guarigione ed egli è contento perchè le vuole bene! (Non ne è però innamorato!) La figlia trova il proprio compagno nell'amico indicatole; ed anche il protagonista trova alla fine il vero amore in una bella cameriera di un bar dove si era recato a terminare il suo racconto e le chiede un giudizio! Film di buoni sentimenti, le attrazioni sono per il carattere delle persone e non per desideri sessuali, e che mostra che ciò che più conta è il sentimento, anche se l'occhio desidera la sua parte!
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antonello villani
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venerdì 21 settembre 2007
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commedia per una ryan sul viale del tramonto
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La fine di un amore e l’inizio di una nuova vita. Mollato da una ragazza copertina, uno sceneggiatore di film porno con velleità letterarie si ritrova a superare il lutto vicino alla nonna affetta da demenza senile. La lontananza è una buona medicina, cura le ferite ed offre nuove opportunità quando si lasciano aperte le porte del cuore. Commedia intrisa di sano ottimismo, “Il bacio che aspettavo” mescola i dolori di un giovane pieno di dubbi esistenziali con il dramma di una donna di mezz’età sospesa tra la vita e la morte. Prime cotte per alcuni adolescenti in conflitto con i genitori, sigarette nascoste alla mamma, paura del primo bacio, bambine precoci, vecchiette sboccate che parlano con disinvoltura di tette e culi, un affresco che odora di nostalgia nella piccola cittadina di provincia diventata per l’occasione teatro di piccole miserie umane.
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La fine di un amore e l’inizio di una nuova vita. Mollato da una ragazza copertina, uno sceneggiatore di film porno con velleità letterarie si ritrova a superare il lutto vicino alla nonna affetta da demenza senile. La lontananza è una buona medicina, cura le ferite ed offre nuove opportunità quando si lasciano aperte le porte del cuore. Commedia intrisa di sano ottimismo, “Il bacio che aspettavo” mescola i dolori di un giovane pieno di dubbi esistenziali con il dramma di una donna di mezz’età sospesa tra la vita e la morte. Prime cotte per alcuni adolescenti in conflitto con i genitori, sigarette nascoste alla mamma, paura del primo bacio, bambine precoci, vecchiette sboccate che parlano con disinvoltura di tette e culi, un affresco che odora di nostalgia nella piccola cittadina di provincia diventata per l’occasione teatro di piccole miserie umane. Jonathan Kasdan racconta tutto questo con stile, ma si perde tra la depressione del protagonista e le ansie di una malata di cancro che si lascia andare a tenere effusioni: tanta carne a cuocere, la vita è proprio un casino quando gli ormoni sono a mille e non resta che aspettare il corso degli eventi. In tanta confusione Meg Ryan fa la peripatetica con Adam Brody che sente ogni cosa in maniera ombelicale: confidenze intime tra due sconosciuti che si lasciano andare alle emozioni del momento, teenager che riabbraccia la madre dopo essersi liberata dai sensi di colpa, giovane scrittore che ritrova fiducia in se stesso e pure l’ispirazione grazie alla sensibilità di una signora trascurata dal marito. Kasdan spreca una bella occasione spingendo il piede sull’acceleratore con i gigionismi di alcuni personaggi macchiettistici, ma si affida alla colonna sonora per creare l’atmosfera di American Graffiti. Tra gli attori spiccano le giovanissime Kristen Stewart e Makenzie Vega che rubano la scena all’ex fidanzatina d’America per nulla convincente con quei labbroni da diva sul viale del tramonto. Ma è soprattutto Adam Brody a stupire grazie ad una recitazione più che misurata: faccia da bravo ragazzo e fascino da intellettuale, in lui si riflettono le ansie di una generazione che oscilla tra rabbia e depressione ma sempre desiderosa di trovare l’anima gemella. D’altra parte, il lieto fine è dietro l’angolo anche per i disperati che pensano di aver smarrito la strada. Panta rei...
Antonello Villani
(Salerno)
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