Hairspray - Grasso è bello

Brivido grasso

John Travolta vestito da donna, grassissimo (faccia, gambe, braccia, sedere, piedi, tutto grasso), massaia bruna adorata dal marito, stiratrice in casa propria, madre di un'adolescente ambiziosa e grassa, è un incanto: molto dolce, di buonissimo umore, con timidezze e trepidazioni da bambina, anche elegante se indossa paillettes rosa firmate Mr Pinky. Per una volta la grassa è buona e affascinante, mentre con ardito capovolgimento la magra è una strega odiosa: Michelle Pfeiffer, platinata, autoritaria e semischeletrica direttrice d'un programma tv, madre di un'adolescente ambiziosa carina che vuole favorire a ogni costo.
Il conflitto vero del film è, a Baltimora, tra grassa e magra: gli sforzi delle rispettive figlie per raggiungere, ballando in tv, il successo restano sullo sfondo insieme con (è il 1962) le lotte civili d'epoca per l'integrazione dei neri (slogan ragionevole contro l'esclusione televisiva: "tv is Black and White"). È pure esemplare l'effetto-copia del film. Nel 1988 John Waters dirige “Hairspray" (titolo italiano: "Grasso è bello"), film underground molto spiritoso e un po' tetro con il travestito Divine, bravissimo in una doppia parte. Da questo film viene tratto nel 2002 un musical un poco più cauto che è ancora in scena (New York, Tokyo, Londra). Dal musical viene tratto un altro “Hairsprav", questo, fatto benissimo e un po' meno prudente, la massaia John Travolta ha un marito distratto, fragile e sognatore, Christopher Walken, proprietario di un negozietto di scherzi e cianfrusaglie. Nei numeri da musical del film, cantanti, ballerini e ambientazione d'epoca sono perfetti e l'insieme è molto divertente. Momenti alti: un quadro di danza con le bombolette di lacca per capelli spruzzate ovunque, un concorso per l'elezione di Miss Lacca (vince una nera, con gioia del pubblico).
Da L’Espresso, 4 ottobre 2007

di Lietta Tornabuoni, 4 ottobre 2007