Grindhouse - A prova di morte |
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Un film di Quentin Tarantino.
Con Kurt Russell, Sydney Tamiia Poitier, Vanessa Ferlito, Jordan Ladd, Tracie Thoms.
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Titolo originale Grindhouse - Death Proof.
Horror,
durata 116 min.
- USA 2007.
uscita venerdì 1 giugno 2007.
- VM 14 -
MYMONETRO
Grindhouse - A prova di morte
valutazione media:
2,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La noia lungo le stradedi MoviemanFeedback: 4278 | altri commenti e recensioni di Movieman |
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venerdì 21 agosto 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana. Insomma, si trattava del classico spettacolo da drive-in intravisto (qui da noi) in molti film americani. E’ questo tipo di cinema che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez vollero omaggiare con un’operazione chiamata “Grindhouse”, realizzando due film da accoppiare in un unico spettacolo: “Grindhouse - A prova di morte” (Tarantino) e “Grindhouse -Planet terror” (Rodriguez). L’operazione si rivelò un flop e i due registi smembrarono, infine, il progetto originario rimaneggiando il materiale girato e mettendo in circolazione le due storie filmate allungandone la durata. I due segmenti hanno alcune caratteristiche in comune: le immagini sgranate, i simulati tagli e salti delle “pellicole” ( che servono a trasmettere l’illusione di trovarsi davanti proprio a due tipici B-movie del periodo d’oro di quel tipo di cinema ) e la presenza, in entrambi, di alcuni attori. Differenti sono, però, i modelli di riferimento per i due film: quello di Rodriguez è orientato verso la fantascienza e l’horror truculento, mentre questo di Tarantino è un incrocio fra un road movie ( un tipo di film che si svolge lungo un percorso stradale ), ed uno slasher ( cioè, un film dove un gruppetto di personaggi viene preso di mira e assottigliato da un serial killer, da un mostro o da un’entità soprannaturale: “Venerdì 13” ne è un esempio famoso ). Il sadico di turno si chiama, in questa storia, Stuntman Mike. E’ un ex-controfigura ed il suo divertimento consiste nell’abbordare belle donne negli autogrill e nei bar, lungo le strade, per poi farle morire in truculenti incidenti provocati con la sua automobile ( la stessa che usava durante la sua attività come controfigura ). Un giorno, però, il maniaco prende di mira le persone sbagliate: un gruppo di donne spericolate, “toste”, unite dall’amicizia e ben decise a vendere cara la pelle. Quentin Tarantino è un cineasta capace spesso di sfornare film molto particolari, ironici, belli e ricchi di un sincero amore verso l’arte cinematografica, ma questo è un film molto debole ed in gran parte noioso. Allungato da dialoghi inutili e di spropositata lunghezza ( forse inseriti per dargli una durata degna di un lungometraggio ) che lo allontanano dallo spirito di un B-movie ( perché in quel tipo di film conta l’azione più dei dialoghi ), appesantito anche da personaggi per nulla interessanti, “Grindhouse -A prova di morte” mostra tutte le sue vicissitudini legate alla scissione del progetto originario. Come se non bastasse, anche le citazioni “sonore” ( la colonna sonora è, come al solito, ricca di brani tratti dal cinema di genere italiano ) di cui è impregnato sembrano espedienti per cercare di nascondere il vuoto che c’è in questo debole film e risultano soltanto fastidiosi. Kurt Russell è un bravo attore, ma qui è sprecato e le sue controparti femminili non sono particolarmente memorabili proprio per colpa dello scarso spessore dei personaggi nella sceneggiatura. Dunque, è proprio tutto da buttare? No: l’umorismo nero ( tipico di tutti i film di Tarantino ) riesce, a tratti, almeno a far sorridere e l’inseguimento finale è spettacolare. Tutta la parte ambientata nella tavola calda ha una buona atmosfera, la fotografia riesce a restituire, con l’aiuto degli stratagemmi tecnici di cui ho già scritto, la perfetta sensazione di assistere ad un film dell’epoca d’oro delle produzioni cinematografiche a basso costo. Purtroppo, la sensazione finale che permane è quella di aver assistito ad un vuoto sfoggio di stile che lascia poco o nulla nella memoria.
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