Gone Baby Gone

Non è facile esprimere in immagine un romanzo complesso e dalle molteplici sfaccettature come quelli di Dennis Lehane. Ben Affleck ci è riuscito. Il suo esordio alla regia ha stupito un pò tutta la critica con questo film all'apparenza (ma solo all'inizio) semplice e poi sempre più cupo, sempre più difficile, fino all'epilogo, spiazzante, da nodo in gola, che fa sorgere molti interrogativi, opinioni su un tema delicato e profondo come il rapimento di bambini.
Ben dirige magistralmente suo fratello Casey (perfettamente a suo agio nei panni del giovane detective privato) che si muove sullo sfondo di una Boston dimenticata, quella Boston delle ombre lontana dai quartieri chic e dalle immagini da cartolina, in quelle zone un pò borderline dove la gente lotta ogni giorno con povertà e droga, dove tutti conoscono tutti come un paese, dove conta di più un detective nato e cresciuto lì che una polizia distaccata che appare solo nelle notizie flash dei media.
Da contorno alla splendida interpretazione del fratello Casey Affleck troviamo un gruppo di attori impeccabili anche se limitati a ruoli secondari, ma con quale interpretazione. Morgan Freeman sempre sopra le righe come al solito e un Ed Harris molto profondo e convinto del suo ruolo.
Ci si muove per quasi due ore nei sobborghi di Boston, in una luce quasi crepuscolare, dove niente è quello che sembra, dove sotto l'apparenza giace un'ombra molto più grande, dove la speranza di un posto migliore porta persone comuni a rischiare tutto. Una discesa verso le zone più buie dell'anima con il rapimento di una bambina di 4 anni come filo conduttore.
Film impressionante per la tensione e l'angoscia che trasmette dal primo minuto.
Complimenti a Ben Affleck
Da vedere assolutamente.