Denti |
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Un film di Mitchell Lichtenstein.
Con Jess Weixler, John Hensley, Josh Pais, Hale Appleman, Lenny von Dohlen.
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Titolo originale Teeth.
Horror,
durata 88 min.
- USA 2007.
- Mediafilm
uscita venerdì 22 agosto 2008.
- VM 14 -
MYMONETRO
Denti
valutazione media:
2,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Come direbbe Capitan Ovvio, è una furbatadi TheraoFeedback: |
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lunedì 13 febbraio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
È pleonastico definire un film del genere una furbata. Talmente pleonastico che sarebbe stato ovvio aspettarsi che nessuno lo andasse a vedere. Che si fa davanti a un film del genere? Semplice: si legge la trama sul giornale, si dice "Ah! Ah! Che stronzata!" e si passa al film successivo. Invece qualche spettatore c'è stato; credo dipenda dal fatto che il regista ha agito in modo geniale, è andato sul sicuro, si è messo in una botte di ferro. L'atmosfera da provocazione, infatti, è talmente forte che è impossibile non fare soldi con un'idea del genere. Nessuno può fare caso a quanto stereotipati siano i personaggi, a quanto inconsistente sia l'intreccio o a quanto sia scarsa la recitazione, quando sono tutti troppo impegnati a fare battutine da femministe cerebrolese e a gongolare. A nessuno verrà in mente di dire che fare un film psicologico giocato sulle paure della gente è una cosa seria, e non basta dire a uno "Ora te lo taglio" per toccare chissà quali corde dell'inconscio... che ci vuole un discorso più articolato... perché questo ruberebbe tempo alle risatine. Battutine, gongolamenti e risatine di spettatori che non pensano, per inciso, al fatto che quello di cui li sta facendo compiacere il regista è puritanesimo allo stato puro (un po' come quando si coinvolge il popolo nella lapidazione di un dissidente politico che si è ribellato anche nell'interesse di quelli che lo stanno lapidando). "Per inciso" perché, per quanto la domanda "È giusto incoraggiare quelle persone piene di fisime riguardo al sesso?" sia legittima, io non mi reputo un moralista, ovvero, quando guardo un film, non mi pongo il problema di quanto sia moralmente edificante. Il problema nasce quando un regista si mette al riparo da tutte quelle valutazioni che un regista onesto dovrebbe avere il coraggio affrontare, imbastendo, sostanzialmente, una di quelle puntate di "Forum" in cui il dibattito sulla causa è talmente appassionato che nessuno fa l'unica domanda sensata, cioè: "Ma il Codice Penale che dice?". L'unica domanda sensata riguardo a un film, stringi stringi, è "Ma è un prodotto di qualità?".
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