Centochiodi

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Un film di Ermanno Olmi. Con Raz Degan, Luna Bendandi, Amina Syed, Michele Zattara, Andrea Lanfredi.
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Commedia, Ratings: Kids+16, durata 92 min. - Italia 2007. - 01 Distribution uscita venerdì 30 marzo 2007. MYMONETRO Centochiodi * * * 1/2 - valutazione media: 3,64 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

Un attacco alla cultura che non inculca il dovuto Valutazione 4 stelle su cinque

di GreatSteven


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lunedì 3 settembre 2018

CENTOCHIODI (IT, 2007) diretto da ERMANNO OLMI. Interpretato da RAZ DEGAN, LUNA BENDANDI, MICHELE ZATTARA, AMINA SYED, ANDREA LANFREDI, DAMIANO SCAINI, FRANCO ANDREANI, ANGELA FORNACCIARI, YLENIA MEZZANI
Un giovane ma già affermato professore di filosofia dell’Università di Bologna si rende irreperibile qualche giorno dopo che nella biblioteca dell’istituto è stato commesso un insolito reato: numerosi antichi manoscritti e incunaboli sono stati rovesciati dagli scaffali e inchiodati al suolo. Quegli stessi volumi avevano costituito la formazione del professore stesso, e quando il custode della biblioteca e il monsignore, preoccupatissimi, informano dell’accaduto l’Arma dei Carabinieri, si viene a sapere che è proprio lui il responsabile del misfatto. Nel frattempo l’insegnante ha trovato riparo presso un paese in riva al Po, San Benedetto Vito, dove la gente del posto lo tratta come uno di loro, gli offre ospitalità e cibo e lo aiuta a risistemare splendidamente un vecchio rudere di cui si appropria per trasformarlo nella sua abitazione. Frattanto racconta agli autoctoni storie che, oltre a farli sognare, contribuiscono a creare rapporti d’amore e d’amicizia che colgono gli istanti della realtà quotidiana. Ma i Carabinieri, dopo aver erroneamente ipotizzato un suicidio nel fiume in quanto vi hanno rinvenuto i documenti e la giacca del professore, riescono a trovarlo e debbono giocoforza fare il proprio dovere, e nemmeno il monsignore, che pure aveva sempre creduto nell’intelligenza del suo sottoposto, è capace di perdonargli quanto ha commesso. Gli abitanti di San Benedetto Vito accendono una lunga fila di luci per il perimetro di una strada nella speranza che questo curioso individuo che tanto li ha affascinati, un giorno, torni a fargli visita. Pur necessari, i libri non parlano da soli, recita l’epigrafe che apre questa bellissima pellicola, che si può intravedere come il testamento autoriale del compianto E. Olmi (1931-2018), in quanto da allora in poi si dedicherà esclusivamente al mezzo espressivo con cui è emerso fin dagli esordi, ossia il documentario, che più si confà alle metodologie cinematografiche da lui applicate per parlare sempre di temi profondi e mai facili da affrontare. Qui la questione ricade sulla Fede. Ma Olmi non si proclama contro i libri: ribadisce che il Sacro non può essere contenuto in un insieme di pagine rilegate cui far riferimento nei momenti di necessità e che non vi si può nascondere dietro per esplicitare principi vecchi di secoli, pur sempre validi ma giammai individualistici. Il personaggio principale diventa dunque il metro insindacabile per valutare la saggezza dell’umana gente e liberarsi da ogni vincolo di Legge. In sostanza, il regista lombardo vuole comunicare che la religione non salva i popoli se rimane inusitata nella letteratura, ma può farlo (e deve) soltanto qualora venga percepita come un monito dall’Alto che mette tutti gli esseri umani sul medesimo piano senza distinzioni di sorta, non disconosce i meriti magari poco comprensibili di chi agisce controcorrente per far intendere il proprio pensiero agli altri e insegna ad amarsi reciprocamente nella virtù e nella semplicità. Non a caso il succo della morale si racchiude nel dialogo che il professore effettua col maresciallo, durante cui il primo sostiene d’aver fatto parte di un’organizzazione terroristica quale il corpo insegnanti, al che il maresciallo oppone che non si tratta di un reato, ma l’insegnante ne è invece convinto, per poi propugnare il messaggio fondato e credibilissimo che un caffè con un amico vale più di tutti i libri del mondo. Olmi, insomma, non invita a non leggere più, ma propone di farlo con l’attenzione che serve ad incamerare ciò che si acquisisce, perché le persone fanno davvero compagnia giacché sono vive e palpabili, a differenza dei tomi, utili sì all’apprendimento del Sapere, ma non a godere dei piaceri che solo un ballo serale o una chiacchierata pomeridiana con l’aggiunta di un gustoso vino possono offrire. Coloro che realmente parlano al cuore e alla testa del protagonista, una specie di Gesù Cristo in esilio volontario dal mondo della "Cultura" (un universo che gli ha consentito di lavorare, ma dal quale rifugge volentieri), sono i paesani, gente che si esprime in dialetto e che sa ospitare con la più spontanea naturalezza lo Sconosciuto, senza neanche far mancare quella carnalità che può sfociare nel motteggio scurrile. Straordinario il legame che viene a crearsi fra il protagonista e la distributrice/motociclista di pane a domicilio: il loro rapporto è l’apoteosi dell’ignoto che si disvela come un fiore che sboccia e non richiede altro se non la vicendevole fiducia al di là di ogni stupida pretesa. Esemplare l’aiuto che gli abitanti danno al professore nel riparare il tugurio, ricevendone un omologo in cambio che li difende dal cieco mercantilismo che minaccia di rovinare le bellezze architettoniche (e, perché no?, pure naturali) erette o cresciute in riva al fiume maggiore d’Italia. R. Degan doppiato da Adriano Giannini. Malamente ignorato ai Nastri d’Argento e ai David di Donatello 2007: un film così ricco di sfumature e carico di significati importanti perché non immediati avrebbe meritato una caterva di premi anche soltanto per la cura psicologica e ambientale con cui è stato imbastito. Ma, si sa, i festival se ne infischiano spesso di cose come queste che declassano a mere sottigliezze. Non resta che ravvivare la memoria di un maestro che, come nessun altro cineasta italico, ha saputo narrare i misteri della Terra e del Cosmo senza esigere di dare risposte ma al contempo avvicinandosi parecchio alla veridicità intima di soggetti, azioni, movimenti e delucidazioni.

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