X-Men: conflitto finale |
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Un film di Brett Ratner.
Con Halle Berry, Hugh Jackman, Famke Janssen, Ian McKellen, Patrick Stewart.
continua»
Titolo originale X-Men: The last stand.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 104 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 26 maggio 2006.
MYMONETRO
X-Men: conflitto finale
valutazione media:
3,02
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Evitate le operazioni di merchandising: bel finaledi Great StevenFeedback: |
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sabato 13 dicembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
X-MEN 3: CONFLITTO FINALE (USA, 2006) diretto da BRETT RATNER. Interpretato da HUGH JACKMAN – HALLE BERRY – IAN McKELLEN – PATRICK STEWART – FAMKE JANSSEN – ANNA PAQUIN – KELSEY GRAMMER – JAMES MARSDEN – REBECCA ROMIJN-STAMOS – SHAWN ASHMORE – ELLEN PAGE – BEN FOSTER – AARON STANFORD – OLIVIA WILLIAMS – VINNIE JONES – JOSEF SOMMER – ERIC DANE – MICHAEL MURPHY § Nuove insidie e costanti pericoli mettono ancora alla prova la sopravvivenza dei mutanti: una casa farmaceutica statunitense ha creato un medicamento capace di isolare il gene della mutazione e sopprimerlo, in modo che i mutanti perdano i loro poteri e possano diventare finalmente uguali a tutti gli effetti agli umani. Né la fazione dei buoni guidati dal Professor X né la Confraternita dei mutanti malvagi agli ordini di Magneto vuole sottomettersi a questa cura, anche se le motivazioni che animano i due schieramenti sono naturalmente molto differenti. Eric Lehnsherr vede il farmaco come un inedito mezzo di sterminio per minacciare la sicurezza della vita dei mutanti, e decide di colpire il male alla radice distruggendone la fonte: un bambino speciale dei laboratori Worthington, il cui presidente ha fatto rendere nota l’esistenza della cura. Charles Xavier mette in guardia i propri protetti dal pericolo di un nuovo conflitto, ma viene inaspettatamente ucciso dalla rediviva Jean Grey, creduta morta nell’episodio precedente, la quale rinasce come Fenice e dimostra una potenza telepatica e telecinetica mai vista prima, e passerà dalla parte di Magneto e del suo nuovo esercito di mutanti inferociti reclutati in occasione di una guerra senza quartiere contro gli esseri umani. Wolverine è diviso fra l’amore per Jean (che ha anche ucciso il fidanzato Scott Summers, impazzito per la sua morte) e la fedeltà alla scuola per mutanti e ai suoi membri, la quale rimane comunque aperta anche dopo la dipartita del Professor X, in ricordo del suo operato e per non far restare senza tetto i molti studenti che ospita. Alla fine Wolverine decide di guidare un esiguo plotone di mutanti rimastigli fedeli contro Magneto e la sua sconfinata armata, deciso ad attaccare l’isola di Alcatraz passando per il celebre ponte di San Francisco ed eliminare definitivamente la fonte del farmaco anti-mutanti. Sarà una lotta bestiale e faticosissima, e la personalità doppia della Fenice creerà anche questa volta un problema da non sottovalutare. Al fianco di Wolverine, Tempesta, Bobby Drake e tutti i mutanti buoni c’è anche Hank McCoy, segretario al governo degli affari mutanti, che sarà molto prezioso per contrastare Lehnsherr grazie alla sua agilità e profonda saggezza. Terzo capitolo della saga dei rinomati personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby nel fumetto della Marvel Comics, prende spunto dalle storie illustrateLa Saga della Freccia Nera e Talenti (Gifted) e, con un budget di 210 milioni di dollari, è una delle pellicole fantascientifiche più costose mai realizzate nel cinema americano. Abbiamo a che fare con un cupo western fantascientifico con dialoghi da fumetto e una spruzzata di ironia cabalistica che graffia più di quanto si potrebbe credere, rendendo l’azione della vicenda molto movimentata e concentrata nelle scene delle epiche battaglie che, contrariamente a quanto pensano i perbenisti e i polemici contro il cinema SF, non cadono nella trappola della ripetizione e si rivelano audaci, coraggiose, intraprendenti e ricche di sfumature. Bella anche l’idea della sceneggiatura di insistere sulla crescita interiore dei personaggi già presenti nei due film precedenti, mentre i nuovi si trovano ben inseriti e con un loro ruolo definito che non sfigura nell’insieme, benché un po’ di confusione con tutto un cast tanto variegato e multiforme scappi di mano al regista, B. Ratner, che sostituisce Bryan Singer alla direzione di un film che parte da una sceneggiatura composita e concretizza un’opera quanto mai seria e moderatamente albina dove l’affetto per il cinema avventuroso, i discorsi cinici, i cliché dei film sui supereroi e un caleidoscopio di colori potenti e accecanti sono mischiati in un amalgama che appare tuttavia nitido, evidente e fresco. Bravissimo come sempre H. Jackman a interpretare il burbero, solitario e scontroso mutante con gli artigli di adamantio, capaci di trafiggere qualunque sostanza od oggetto sulla Terra, e la sua recitazione spontanea e scocciata vale da sola il prezzo del biglietto per vedere il film in sala. Quanto agli altri attori, P. Stewart e I. McKellen, i più anziani ed esperti del cast, brillano ancora una volta nell’incarnare i due saggi e contrapposti capi degli schieramenti opposti, animati ciascuno da tematiche e pensieri diversi e spinti ovviamente dalle proprie credenze e convinzioni a continuare l’esistenza in armonia con gli umani o a perseverare sulla linea dura, sterminatrice e diffidente nei confronti di coloro che sono intenzionati a far soccombere una razza che non merita di estinguersi, qualunque sia l’appartenenza del soggetto coinvolto. Ratner dirige con occhio critico e pazienza lodevole, anche se ogni tanto si fa sfuggire sotto il naso la storia specialmente nei tratti più vuoti e non dominati dall’azione schizofrenica e rapidissima, ma per quanto riguarda le scene pervase di motivazioni psicologiche e caratteri cambianti non ha nulla di cui pentirsi e nulla gli va recriminato. Fotografia dell’italiano Dante Spinotti. Musiche di John Powell. Distribuito nel maggio 2006 dalla 20th Century Fox.
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