United 93 |
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Un film di Paul Greengrass.
Con Lewis Alsamari, Trish Gates, Cheyenne Jackson, David Alan Basche, Denny Dillon.
continua»
Drammatico,
durata 90 min.
- Gran Bretagna, USA 2006.
uscita giovedì 6 luglio 2006.
MYMONETRO
United 93
valutazione media:
3,24
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La storia di United 93 non è vera ma verosimile
di Roberto Nepoti La Repubblica
Il volo 93 delle United Airlines fu quello del quarto aereo, un Boeing 757, precipitato l'11 settembre 2001. Questo lo sanno tutti; nessuno può raccontare, invece, ciò che avvenne veramente a bordo del velivolo di linea partito da Newark con destinazione San Francisco e dirottato sulla Casa Bianca dopo quarantasei minuti di viaggio. L'inglese Paul Greengrass ha cercato di capirlo (molti restano i punti interrogativi: fu fatto precipitare per il sacrificio dei passeggeri in rivolta? abbattuto dalle forze aeree americane?...), attraverso un fitto lavoro di documentazione comprendente le ultime telefonate dai cellulari dei viaggiatori, i dialoghi con la torre di controllo, lunghe interviste con le famiglie delle vittime, i controllori di volo, i membri della Commissione 11/9. Applicandosi scrupolosamente, ma nell'impossibilità di conoscere come si svolsero davvero i fatti in quell'interminabile ora e mezza. In un certo senso, la ricostruzione è inappuntabile.
Già rodato nel docu-drama ("Bloody Sunday", Orso d'oro a Berlino), Greengrass adotta le modalità visive del documentario; si carica la cinepresa in spalla facendola ansimare al ritmo della paura e della rabbia dei "personaggi", sequestratori e sequestrati; stringe sugli attori, sconosciuti e bravi, più veri del vero (alcuni sono assistenti di volo e personale aeroportuale nella realtà). Fino alla sconvolgente scena conclusiva, come vista in soggettiva negli ultimi istanti di vita degli sventurati, prima che l'aereo si schianti su un prato della Pennsylvania. Il nervosismo della regia è motivato; anche se, allo spettatore, dà un po' il mal d'aria estendendosi fino alle sequenze a terra. Però resta un problema di fondo in United 93, film non sospetto di cinismo né di sfruttamento degli eventi eppure - inesorabilmente - ambiguo. Lo ammette, in via implicita, il regista stesso quando, per spiegare la dolente fascinazione dell'episodio, dice che "noi non sappiamo esattamente cosa sia successo".
Ebbene, ciò pone delle questioni gravi, che coinvolgono - al di là dell'estetica - il ruolo e la stessa deontologia del cinema. Fino a che punto è lecito spingere la verosimiglianza? È legittimo immaginare (letteralmente: trascrivere in immagini) ciò che non ci è dato conoscere? Se il dubbio si è posto per tante ricostruzioni di episodi storici fatte con linguaggio "fictional", diventa più stringente qui, in proporzione allo sforzo massimo per avvicinarsi a come "potrebbero essere andati" i fatti. Barando, in definitiva, col pubblico e rendendo ancor più inestricabile quel viluppo di realtà e irrealtà che è diventata la nostra vita.
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