renato corriero
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mercoledì 28 giugno 2006
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un bel film d'azione non fine a se stessa
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In mezzo a tanti films d'azione fine a se stessa, questo ha anche una trama seria alle spalle,verosimile o no che sia,ed è avvincente e ben fatto! La cinematografia americana ora si butta spesso sugli attentati al presidente (vedi: "Nel centro del mirino" del 1993 con Clint Eastwood); quello che non è chiaro è perchè in questi films i presidenti siano figure molto scialbe che nulla hanno a che vedere con grandi personalità come quelle di Kennedy o di Reagan. Certo è che la tragedia di Dallas ha lasciato qualche cosa di indelebile nel cuore degli americani tanto più che non è mai venuta a galla tutta la verità! Ed ora l'America, attraverso il cinema, vuol far vedere che l'organizzazione per la difesa del presidente è tale da non
far più ripetere simili tragedie, sia che si tratti di complo
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In mezzo a tanti films d'azione fine a se stessa, questo ha anche una trama seria alle spalle,verosimile o no che sia,ed è avvincente e ben fatto! La cinematografia americana ora si butta spesso sugli attentati al presidente (vedi: "Nel centro del mirino" del 1993 con Clint Eastwood); quello che non è chiaro è perchè in questi films i presidenti siano figure molto scialbe che nulla hanno a che vedere con grandi personalità come quelle di Kennedy o di Reagan. Certo è che la tragedia di Dallas ha lasciato qualche cosa di indelebile nel cuore degli americani tanto più che non è mai venuta a galla tutta la verità! Ed ora l'America, attraverso il cinema, vuol far vedere che l'organizzazione per la difesa del presidente è tale da non
far più ripetere simili tragedie, sia che si tratti di complotti (come nel caso Kennedy) o di gesti isolati di qualche rimbambito (cone nel caso Reagan)! Forza America! Che ciò non avvenga solo al cinema! Grande o scialbo che sia, il presidente è sempre il presidente e la sua vita, per ciò che rappresenta,
va sempre difesa ad ogni costo! Se poi un presidente non funziona ci penseranno gli elettori a non confermarlo! Direi che questi films siano di buon insegnamento!
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martina badamon
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sabato 29 luglio 2006
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il nemico alla porta
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Se sei brutto ti tirano le pietre,se sei bello ti tirano le pietre,se sei l'amante del boss ma non vuoi rivelarlo preferendo una condotta altamente sospetta ti sgamano alla macchina della verità....
Un film d'azione che,nonostante l'obsolescenza di trama che cerca di sviluppare,riesce a coinvolgere lo spettatore,non senza retorismi cari ai registi americani,attraverso ispirate sequenze di dialogo,risvolti imprevedibili o almeno non inverosimili,e finalmente un moderato spargimento di sangue di nemico sovietico.....
Molto godibile.
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giorpost
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domenica 27 dicembre 2009
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ottima prova di un redivivo michael douglas
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Quando Hollywood decide di sfornare una spy-story di rilievo, riesce quasi sempre nell'intento. Questa è una di quelle. "The Sentinel" (USA, 2006) è una classica storia di spionaggio internazionale volta all'uccisione finale dell'uomo più potente del mondo. Fin quà nulla di nuovo, ma in realtà questa produzione centra l'obiettivo a cominciare dalla scelta del cast, perfetto per i ruoli assegnati. Se il Presidente è ben impersonificato da un buon caratterista quale David Rasche, lo stesso dicasi per il "traditore" Martin Donovan, per un ottimo Kiefer Sutherland (ai livelli di "24") ma soprattutto per un redivivo Michael Douglas in gran spolvero.
Chiariamoci, niente a che vedere con interpretazioni cucitegli addosso come "Delitto Perfetto", "The Game", "Basic Instinct" e soprattutto il mitico "Wall Street", ma siamo ad un soffio da esse.
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Quando Hollywood decide di sfornare una spy-story di rilievo, riesce quasi sempre nell'intento. Questa è una di quelle. "The Sentinel" (USA, 2006) è una classica storia di spionaggio internazionale volta all'uccisione finale dell'uomo più potente del mondo. Fin quà nulla di nuovo, ma in realtà questa produzione centra l'obiettivo a cominciare dalla scelta del cast, perfetto per i ruoli assegnati. Se il Presidente è ben impersonificato da un buon caratterista quale David Rasche, lo stesso dicasi per il "traditore" Martin Donovan, per un ottimo Kiefer Sutherland (ai livelli di "24") ma soprattutto per un redivivo Michael Douglas in gran spolvero.
Chiariamoci, niente a che vedere con interpretazioni cucitegli addosso come "Delitto Perfetto", "The Game", "Basic Instinct" e soprattutto il mitico "Wall Street", ma siamo ad un soffio da esse. Il tempo passa per tutti ed infatti il finale scontato riserva l'unica sorpresa di un pensionamento frettoloso del protagonista sospettato di tradimento, a sancire un' età giusta per ruoli meno avvincenti, è vero, ma giusto per quello da esperto agente segreto abile ad anticipare le mosse altrui e ad utilizzare nuove teconolgie. Regia sobria quanto basta, buon ritmo, eccellente coordinazione tra i tanti attori facenti parte il team di sicurezza del Presidente.
L' agente Pete Garrison, dunque, è reo "soltanto" di avere una tresca con l'avvenente First Lady, nei panni della quale vi è una compassata Kim Basinger.
Se il Cinema è principalmete intrattenimento, questo film fa pienamente il suo dovere...come Pete.
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elgatoloco
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lunedì 22 novembre 2021
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film che più che di spionaggio è un action movie
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"The Setninel"(Clark Johnson, sceneggiatura di George Nolfi, da un romanzo autobiografico di Gerald Peteviich, 2006, a quanto risulta terza rrasposizione di un romanzo dello stesso autore )parla di un agente segreto, a suo tempo"eroe"dei serivizi per aver salvato la vita di Ronald Reagan, che però, per vari moitvi, in gran parte misteriosi, diventa il principale sospsettato quale "talpa"e/o comunque traditore della sicurezza degli USA. Avviene l'esplosione di un elicottero(sul quale non sono presenti né il presidente né la first lady), anche perché non "passa"la prova della "macchina della verità"(invero"fallibiile", come noto)e ha una relaizione clandestina con la stessa first lady(Kim Basinger, in un ruolo notevole ma in complesso abbastanza "sacrificato").
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"The Setninel"(Clark Johnson, sceneggiatura di George Nolfi, da un romanzo autobiografico di Gerald Peteviich, 2006, a quanto risulta terza rrasposizione di un romanzo dello stesso autore )parla di un agente segreto, a suo tempo"eroe"dei serivizi per aver salvato la vita di Ronald Reagan, che però, per vari moitvi, in gran parte misteriosi, diventa il principale sospsettato quale "talpa"e/o comunque traditore della sicurezza degli USA. Avviene l'esplosione di un elicottero(sul quale non sono presenti né il presidente né la first lady), anche perché non "passa"la prova della "macchina della verità"(invero"fallibiile", come noto)e ha una relaizione clandestina con la stessa first lady(Kim Basinger, in un ruolo notevole ma in complesso abbastanza "sacrificato"). Sfugge alla cattura o meglio ancora alla morte per uccisione, riesce a sfruttare le sue indubbie conoscenze dell'"ambiente", mentree il vero colpevole viene assicurato alla"giutstizia". Lui stesso, ossia l'eroe del"salvataggio di Reagan" viene pensionato , quasi fosse un promoveatur ut amoveatur, per la questione della realazione"proibita"con la fist lady... Più che un film propriamente di"spionaggio"dove il modello ideale non sono i film "di James Bond"., ma quelli ispirati da grandi romanzi come quellli di John le Carré, si tratta di un thriller che guarda decisamente all'action movie, peraltro ben realizato(montaggio più che notevole, alternaza di piani, tra i primi piani e i piani americnai, con soluzioni varie, anche inquadrature oblique, laterali etc, ma senza esagerare con unoi sfoggio tecnico inutile), dove è sociologicamente interessante il fatto che il presidente si veda poco, lo stretto necessario (qui a impersonarlo è comunque un bravo John Ballantine), dato che negli States assume un ruolo quasi sacrale anche per chi non lo ha votato(My President etc.), che la figura del "bravo servitore dello Stato"venga però infangato da accuse di tradimneto, dove Michael Douglas si destreggia bene in un ruolo che è comunque difficile e per sua natura ambiguo, come è in ogni caso il ruolo di un addetto al controspionaggio, dove Kiefer Sutherland assume la parte del"controaltare"del principale accusato, dove(ancora)Martin Donovan sa dare al personaggio quelle caratteristiche di"doppiezza"che convengono al ruolo, dove Eva Longoria sa conferire al suo perosnaggio di ex.allieva dell'"eroe"quelle caratteristiche di fedeltà che si attagliano al suo personaggio. . El Gato
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