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Lietta Tornabuoni

Meryl Streep, nella parte di una psicoanalista newyorkese, è così brava che fa ridere spesso; Uma Thurman, sua paziente trentasettenne appena divorziata e depressa, è molto addolcita dai tempi di Kill Bill, davvero bella. La commedia tutta basata sulle due attrici è abbastanza piacevole. La paziente infelice si innamora di un ragazzo di ventitré anni. La psicoanalista la incoraggia alla relazione che può far superare il brutto momento, finché non scopre che l’innamorato è il proprio figlio e che mai al mondo lei, ebrea osservante, gli permetterebbe di legarsi a una donna non ebrea. [...]

di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2006 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 10 febbraio 2006