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Massicce dosi di violenza, fiumi di sangue, ossessivo Heavy Metal e come conclusione, un tocco di humor macabro. Unite tutti il tutto e avrete Metalocalypse. Sarebbe una serie nella norma alla prima occhiata, trattasi del classico cartone animato ricco di linguaggio pesante e fiume di sangue. Ma è forse proprio questo cliché a rendere Metalocalypse qualcosa di nuovo. La musica, l'Heavy Metal e la violenza sembrano passare in secondo piano, in favore invece di un universo grottesco e dissacrante, fatto di ignoranza, volgarità e di una innaturale utopia. L'atteggiamento ambiguo dei cinque protagonisti (uno più invasato dell'altro) la fa da padrone, in quanto anche la parola più sciocca assume qui un involontario aspetto comico. Ricco è inoltre il cartone di satira politica (l'organo di governo composto dai più carismatici ed imponenti uomini politici di tutto il mondo chiamato "Tribunale"), tirando in ballo non solo quello che potrebbe essere un ipotetico futuro governo americano, ma tutta l'organizzazione politica del mondo. Giungiamo quindi alla conclusione. Metalocalypse non è solo un cartone animato, ma un vero e proprio ritratto delle aspettative degli odierni "seguaci del metallo pesante" e lascia una profonda traccia nell'umore dello spettatore, oltre ad un immancabile ilarità, anche un po' di amaro in bocca.
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