L'ultimo re di Scozia |
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Un film di Kevin Macdonald.
Con Forest Whitaker, James McAvoy, Kerry Washington, Simon McBurney, Gillian Anderson
Titolo originale The Last King of Scotland.
Drammatico,
durata 121 min.
- Gran Bretagna 2006.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 16 febbraio 2007.
MYMONETRO
L'ultimo re di Scozia
valutazione media:
3,07
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Dada umpadi cinofilo_bauFeedback: |
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mercoledì 9 luglio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film piu’ che dignitoso nel complesso, nel quale giganteggia, senza rivali, (no contest direbbero gli anglosassoni), la interpretazione che Forrest Whitaker fa di Idi Amin. Io non so se il tiranno africano fosse davvero cosi’ e probabilmente non lo sanno nemmeno gli sceneggiatori, ma resta il fatto che il generale Amin durante il suo “mandato” si sia reso responsabile (per lo meno in quanto capo di stato quando non proprio direttamente) responsabile della morte di piu’ di un quarto di milione di persone (e si sa che in certi paesi le stime sono difficili). Whitaker e’ grande quando mostra I repentini, immotivati, mutamenti di umore di Amin, quell suo adombrarsi per un nonnulla (“tu sei un bambino ed e’ questo che terrorizza”, gli dira’ il suo medico-scimmia alla fine) e di nuovo voltare al sorriso e alla convivialita’, di nuovo senza apparente motivo. Suggerisce, tutto questo, una qualche schizofrenia (peraltro l’immagine di Amin propugnata a tutto il mondo e’ proprio quella di un pazzo sanguinario) piu’ che latente per chi sapeva dove guardare (“e’ sempre stato cosi.” Dira la terza delle sue mogli, la fedifraga, “sei tu che lo vedi solo adesso”). Detto questo, cioe’ della superba interpretazione di Whitaker, rimane da dire che il film e’ ben costruito, non annoia, ma nemmeno riesce ad essere esaustivo. Proprio qui, probabilmente, sta il peccato originale di opere come questa: che tentano di esaurire in un paio d’ ore storie complesse e ricche di angolazioni. Cosi’ tutta la storia si risolve nel raccontare del rapporto privilegiato che questo giovane medico scozzese in cerca di avventure ha, per un periodo di tempo, col generale africano. Della vita e della carriera di Amin viene detto e mostrato assai poco (a differenza di quello che il titolo lasciava intendere: Amin proclamava se stesso ultimo re di scozia in virtu’ del fatto che aveva una psassione per gli scozzesi, avendo servito in uno dei loro reggimenti in Africa); delle atrocita’ commesse per anni vi e’ solo qualche, lontano, accenno, cosi come del pessimo comportamento dei paesi occidentali (England rule the waves prima fra tutte) che mal si prestavano a mollare la presa dalle colonie e in un modo o nell’ altro stavano sempre li, a cercare oro tra la merda, poco si dice. L’altra figura portante del film (potrebbe essere la principale se non fosse per la grandezza di Whitaker) e’ quella del medico, il cui interprete pero’, non ha la stessa stoffa di Witaker e la sua rappresentazione del medico-avventuriero-pseudoromantico rimane un poco vacua: le sue espressioni facciali si limitano, praticamente per tutto il film, a fanciullesche smorfiette e mezzi sorrisi. Non fosse per il fatto che James Mac Avoy abbia la faccia di un simpatico cazzone, sarebbe risultato quanto meno irritante. Il film, comunque, vale senza dubbio la pena di essere visto.
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