Little Children |
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Un film di Todd Field.
Con Kate Winslet, Patrick Wilson, Jennifer Connelly, Jackie Earle Haley, Raymond J. Barry.
continua»
Drammatico,
durata 130 min.
- USA 2006.
MYMONETRO
Little Children
valutazione media:
3,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I bambini adulti.di capitan_gianFeedback: 729 | altri commenti e recensioni di capitan_gian |
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martedì 15 febbraio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Comincio dicendo che è assurdo. L'Italia non ha minimamente sfiorato questo film, nè al momento della sua uscita nelle sale americane, nè durante gli Oscar 2007, nè nei mesi successivi. Il film non è neppure stato doppiato nella nostra lingua, come se fosse una produzione di second'ordine. Non entro nel merito dei processi di produzione italiani, dico soltanto che è una vergogna, nel senso vero del termine. Vengono proiettati al cinema film con budget illimitato e trame masticate e rimasticate. Vanzina e company mettono piede nelle sale ogni santo Natale, e, come per magia, fanno milioni a palate. I film importati dall'estero, quelli di un certo peso espressivo, vengono rilegati alle piccole sale d'essai, oppure tenuti in programmazione per una settimana, dieci giorni massimo. Certo, il pubblico forse vuole questo e dei film veramente ben fatti se ne frega, ma per alcuni versi non ne sono poi così tanto sicuro. Ci hanno abituato in questo modo, soprattutto negli ultimi anni.
Vicende che non hanno nulla di paranormale. Vite che s'intrecciano nella "suburbia" americana, un p0' quella delle "Desperate Housewives". Con la differenza che in questo film la realtà delle storie narrate la si tocca con mano, e le patinature perfezioniste si sgretolano non con omicidi o fatti inspiegabili, ma con puri riferimenti alla società odierna, così solida e benestante nella facciata, ma in realtà in bilico continuo tra frustrazione e pessimismo. In questo contesto di "distruzione" dei valori americani, bigotti e incapaci di perdonare, si colloca il personaggio di Ronnie, pedofilo appena uscito di prigione, desideroso di una redenzione che mai gli verrà data. Un uomo fragile, curvo su stesso, che vive ancora con l'anziana madre, l'unica ad averlo perdonato ed essere andata oltre gli errori commessi dal figlio. Viene evidenziato il fatto che spesso chi viene condannato non avrà più possibilità di redimersi. Una volta commesso un errore, piccolo o grande esso sia, questo resterà impresso in ogni azione futura, e in questo modo non ci saranno possibilità di riconquistare una dignità umana; quella dignità che tanto reclamiamo con forza in ogni momento della nostra vita. Ronnie vive nelle azioni passate, è incapace di amare, è incapace di muoversi al di fuori delle sue quattro mura, è incapace di credere in qualcosa e per tutto il vicinato lui è "il diavolo". La madre è la sua unica protezione, e lui in fondo non è mai realmente cresciuto, è rimasto in bilico tra la perversione dei suoi atti e la purezza dei suoi modi di fare. Un uomo che è destinato a perire moralmente, la società non sarà mai in grado di riabilitarlo.
Perfezione, moralità, famiglia, perdizione, passione, amore, obblighi, doveri, fragilità, sesso, redenzione. Sono tutte parole che rieccheggiano, alternandosi, per tutta la durata del film. Un film che non vuole essere un insegnamento morale, non vuole fare nessuna predica, non si mette in cattedra. E' un film che tristemente mette in luce la vita così com'è, la vita dietro la facciata. La vita che dà e toglie, la vita che non spicca il volo, la vita che già sta donando ma si è troppo distratti per rendersene conto. Ho letto da qualche parte che questo è un film che mette in luce come noi vediamo gli altri, come gli altri ci vedono e come noi vediamo noi stessi. Sono assolutamente d'accordo. E' un film che guarda con tanti occhi, che parla con tante bocche e che traspira vita e sudore, sangue e lacrime. Accosterei questo capolavoro ad "American Beauty", proprio per lo spaccato di vita americana che ci sa offrire. Candidato a tre Oscar, miglior attrice protagonista per Kate Winslet, grandiosa in ogni minuto del film (è un peccato che non abbia portato a casa la statuetta), miglior attore non protagonista per Jackie Earle Haley, migliore sceneggiatura di Todd Field. Un capolavoro, a mio parere, con un'ottima colonna sonora dell'insuperabile Thomas Newman (da sempre il mio preferito). Tralasciando il fatto che l'Italia s'è dimenticata di "Little Children", dal mio punto di vista sono davvero contento di essermelo gustato in lingua originale.
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