L'arte del sogno

Un eterno Peter Pan nei paesaggi della psiche

I giovani studiosi di cinema & comunicazione lo tengono d'occhio con agguerrito zelo e fanno bene. Infatti il francese Michel Gondry incarna una delle connessioni più stimolanti e sovversive tra videoclip (o anche video-arte) e cinema mainstream, come hanno dimostrato nel bene e nel male gli esordi americani di Human Nature e Se mi lasci ti cancello. Il primo film girato in patria accentua, se possibile, le stimmate di una visionarietà sospesa tra surrealismo e manierismo: L'arte del sogno, presentato in concorso alla Berlinale 2006 e finora rimasto nel cassetto, fa addirittura tenerezza per come si lascia andare senza ritegno a un immaginario caotico, frastagliato da brandelli onirici e «reali» fatterelli, ghirigori aneddotici e slittamenti spazio-temporali, dettagli autobiografici ed effetti speciali artigianali e ingenui. [...]

di Valerio Caprara, articolo completo (1894 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 20 gennaio 2007