romy
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mercoledì 12 dicembre 2007
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musica e poesia
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"La musica nel cuore" è un film di una bellezza disarmante. Delicato, non convenzionale, sviluppa il tema del legame familiare senza definirlo con le parole, ma facendo riferimento all'istinto ed alle emozioni. Permeato da un tono squisitamente poetico, coinvolge e commuove. Il filo conduttore dell'intera vicenda è la musica, intesa come un "collante" universale: la musica ci circonda, è dentro e fuori di noi in ogni momento, come se Dio volesse ricordarci che tutte le sue creazioni sono fatte della stessa energia, sono "espressioni della sua voce". Solitamente, però, le persone sono troppo indaffarate per percepirla: solo chi ha un anima sensibile e aperta può accorgersi di come tutte le cose siano collegate fra loro in un'unica universale armonia.
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"La musica nel cuore" è un film di una bellezza disarmante. Delicato, non convenzionale, sviluppa il tema del legame familiare senza definirlo con le parole, ma facendo riferimento all'istinto ed alle emozioni. Permeato da un tono squisitamente poetico, coinvolge e commuove. Il filo conduttore dell'intera vicenda è la musica, intesa come un "collante" universale: la musica ci circonda, è dentro e fuori di noi in ogni momento, come se Dio volesse ricordarci che tutte le sue creazioni sono fatte della stessa energia, sono "espressioni della sua voce". Solitamente, però, le persone sono troppo indaffarate per percepirla: solo chi ha un anima sensibile e aperta può accorgersi di come tutte le cose siano collegate fra loro in un'unica universale armonia. Il fatto che la storia suoni poco realistica, i dialoghi siano scarni e le vicende dei protagonisti non vengano spiegate dettagliatamente, non ha nessuna importanza: lo scopo è quello di indurre lo spettatore a lasciarsi trasportare dalla magia della musica. La chiave di lettura viene offerta dallo stesso protagonista del film: “la musica è sempre attorno a noi. Basta ascoltare.”
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giacomo
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giovedì 22 gennaio 2009
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seguire la musica
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Lyla e Louis, entrambi musicisti, si conoscono ad una festa, si piacciono, ma si devono subito dividere, complice l’ostilità del padre di lei.
Undici anni (e sedici giorni) dopo, un ragazzo di nome Ewan con un’innata passione per la musica scappa dal suo orfanotrofio alla ricerca dei propri genitori.
Una favola moderna, dolce, passionale, poetico, commovente, travolgente, nella quale lo spazio si concentra su New York City e l’elemento magico viene ad essere la musica stessa, capace di connettere tutti gli esseri dell’universo, farli comunicare e, forse, anche di farli riunire dopo lungo tempo.
Un film assolutamente fantastico, sotto ogni punto di vista. In primo luogo, un cast eccezionale, in cui spiccano Freddie Highmore alla sua migliore interpretazione che gli vale il suo terzo Saturn Award (davvero per lui quindici anni e non sentirli!), e Robin Williams, nell’insolito ruolo di “cattivo”.
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Lyla e Louis, entrambi musicisti, si conoscono ad una festa, si piacciono, ma si devono subito dividere, complice l’ostilità del padre di lei.
Undici anni (e sedici giorni) dopo, un ragazzo di nome Ewan con un’innata passione per la musica scappa dal suo orfanotrofio alla ricerca dei propri genitori.
Una favola moderna, dolce, passionale, poetico, commovente, travolgente, nella quale lo spazio si concentra su New York City e l’elemento magico viene ad essere la musica stessa, capace di connettere tutti gli esseri dell’universo, farli comunicare e, forse, anche di farli riunire dopo lungo tempo.
Un film assolutamente fantastico, sotto ogni punto di vista. In primo luogo, un cast eccezionale, in cui spiccano Freddie Highmore alla sua migliore interpretazione che gli vale il suo terzo Saturn Award (davvero per lui quindici anni e non sentirli!), e Robin Williams, nell’insolito ruolo di “cattivo”.
Curiosità: pur essendo il protagonista, Freddie è uno dei pochi in tutto il cast a non suonare veramente durante il film! Il resto del cast, infatti, partendo da Jonathan Rhys Meyers e arrivando a Jaimia Simone Nash (l’”angelo” che ha rischiato di vincere l’Oscar con Rise it up) fino a Leon Thomas III (vincitore del Young Artist Award come Miglior Attore non protagonista per il ruolo di Arthur), è per la maggior parte composto da musicisti e cantanti interpreti della splendida colonna sonora curata da Mark Mancina.
In quanto favola, il film non è adatto ad un occhio scettico, ma solo a chi ha voglia di farsi trasportare da “an incredible journey moving at the speed of sound” (un incredibile viaggio alla velocità del suono) come dice il sottotitolo e statene certi, August Rush ci riuscirà: “Your heart will be singing and your spirit will soar” (Il vostro cuore canterà e la vostra anima verrà innalzata), come ha detto Mark Allan della CBS-TV.
E davvero, quando sarete arrivati alla fine, non potrete fare a meno di fermarvi, finalmente, e ascoltare.
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antonello villani
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mercoledì 19 dicembre 2007
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destini che s'incrociano grazie alla musica
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Colpo di fulmine tra violoncellista e cantante rock che si amano con la complicità di una luna galeotta. La passione fa strani scherzi, una notte sotto le stelle può portare un bimbo dato per morto in ospedale dopo che un incidente ha ridotto la madre in fin di vita. Fiaba romantica per sognare ad occhi aperti, “August Rush” è un film che si affida alla colonna sonora per toccare le corde più intime, una love story che sembra benedetta dal destino perché incontrarsi per caso dopo undici anni nella Grande Mela è davvero un’impresa. Jonathan Rhys-Meyers e Keri Russell sono i due giovani musicisti che trovano il figlio allevato in orfanotrofio, catapultato nel caos cittadino e mandato dalla Juilliard a tenere il suo primo concerto nel Central Park; genio precocissimo, il piccolo August sente la musica ovunque ed è convinto che le note di uno spartito possano ricondurlo ai genitori.
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Colpo di fulmine tra violoncellista e cantante rock che si amano con la complicità di una luna galeotta. La passione fa strani scherzi, una notte sotto le stelle può portare un bimbo dato per morto in ospedale dopo che un incidente ha ridotto la madre in fin di vita. Fiaba romantica per sognare ad occhi aperti, “August Rush” è un film che si affida alla colonna sonora per toccare le corde più intime, una love story che sembra benedetta dal destino perché incontrarsi per caso dopo undici anni nella Grande Mela è davvero un’impresa. Jonathan Rhys-Meyers e Keri Russell sono i due giovani musicisti che trovano il figlio allevato in orfanotrofio, catapultato nel caos cittadino e mandato dalla Juilliard a tenere il suo primo concerto nel Central Park; genio precocissimo, il piccolo August sente la musica ovunque ed è convinto che le note di uno spartito possano ricondurlo ai genitori. Robin Williams, nei panni del cantante di strada che sfrutta il talento dei bambini, deve arrendersi all’amore filiale mentre la musica di Mark Mancina mantiene l’atmosfera rarefatta anche con l’happy end annunciato. Ma è il viso ingenuo di Freddie Highmore a commuovere tutti: il bambino che sente il fruscio dell’erba, cammina per la città con il naso all’insù e fa gli occhi dolci ai bulletti della scuola, è una vera delizia per gli spettatori dal cuore tenero ed i chitarristi incalliti.
Antonello Villani
(Salerno)
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(di claudia97.xoxo)
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giacomo j.k.
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venerdì 1 maggio 2009
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non devi far altro che aprire l'anima e ascoltare!
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Lyla e Louis, entrambi musicisti, si conoscono ad una festa, si piacciono, ma si devono subito dividere, complice l’ostilità del padre di lei. Undici anni (e sedici giorni) dopo, un ragazzo di nome Ewan con un’innata passione per la musica scappa dal suo orfanotrofio alla ricerca dei propri genitori. Una favola moderna, dolce, passionale, poetico, commovente, travolgente, nella quale lo spazio si concentra su New York City e l’elemento magico viene ad essere la musica stessa, capace di connettere tutti gli esseri dell’universo, farli comunicare e, forse, anche di farli riunire dopo lungo tempo. Un film assolutamente fantastico, sotto ogni punto di vista. In primo luogo, un cast eccezionale, in cui spiccano Freddie Highmore alla sua migliore interpretazione che gli vale il suo terzo Saturn Award (davvero per lui quindici anni e non sentirli!), e Robin Williams, nell’insolito ruolo di “cattivo”.
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Lyla e Louis, entrambi musicisti, si conoscono ad una festa, si piacciono, ma si devono subito dividere, complice l’ostilità del padre di lei. Undici anni (e sedici giorni) dopo, un ragazzo di nome Ewan con un’innata passione per la musica scappa dal suo orfanotrofio alla ricerca dei propri genitori. Una favola moderna, dolce, passionale, poetico, commovente, travolgente, nella quale lo spazio si concentra su New York City e l’elemento magico viene ad essere la musica stessa, capace di connettere tutti gli esseri dell’universo, farli comunicare e, forse, anche di farli riunire dopo lungo tempo. Un film assolutamente fantastico, sotto ogni punto di vista. In primo luogo, un cast eccezionale, in cui spiccano Freddie Highmore alla sua migliore interpretazione che gli vale il suo terzo Saturn Award (davvero per lui quindici anni e non sentirli!), e Robin Williams, nell’insolito ruolo di “cattivo”. Curiosità: pur essendo il protagonista, Freddie è uno dei pochi in tutto il cast a non suonare veramente durante il film! Il resto del cast, infatti, partendo da Jonathan Rhys Meyers e arrivando a Jaimia Simone Nash (l’”angelo” che ha rischiato di vincere l’Oscar con Rise it up) fino a Leon Thomas III (vincitore del Young Artist Award come Miglior Attore non protagonista per il ruolo di Arthur), è per la maggior parte composto da musicisti e cantanti interpreti della splendida colonna sonora curata da Mark Mancina. In quanto favola, il film non è adatto ad un occhio scettico, ma solo a chi ha voglia di farsi trasportare da “an incredible journey moving at the speed of sound” (un incredibile viaggio alla velocità del suono) come dice il sottotitolo e statene certi, August Rush ci riuscirà: “Your heart will be singing and your spirit will soar” (Il vostro cuore canterà e la vostra anima verrà innalzata), come ha detto Mark Allan della CBS-TV. E davvero, quando sarete arrivati alla fine, non potrete fare a meno di fermarvi, finalmente, e ascoltare.
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babi94
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sabato 26 dicembre 2009
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il bambino che cercava i genitori con la musica
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Questo film di Kirsten Sheridan mette in risalto la voglia di un bambino di 11 anni di trovare i propri genitori attraverso la musica. I genitori Louis e Layla si sono incontrati nel 1995 ad una festa a New York, lei una violoncellista e lui cantante in una band.. L'amore per la musica li fa incontrare e passano una notte d'amore,la mattina seguente la ragazza torna a casa e il padre la porta via da New York e i due ragazzi non si incontrano più.. Layla scopre di aspettare un bambino ed è decisa a tenerlo, ma a seguito di un incidente suo padre, che teneva alla sua carriera le dice che il bimbo è morto.. Layla afflitta lascia il palco scenico.. intanto Louis scrive una canzone per Layla e non ritrovandola lascia la band.
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Questo film di Kirsten Sheridan mette in risalto la voglia di un bambino di 11 anni di trovare i propri genitori attraverso la musica. I genitori Louis e Layla si sono incontrati nel 1995 ad una festa a New York, lei una violoncellista e lui cantante in una band.. L'amore per la musica li fa incontrare e passano una notte d'amore,la mattina seguente la ragazza torna a casa e il padre la porta via da New York e i due ragazzi non si incontrano più.. Layla scopre di aspettare un bambino ed è decisa a tenerlo, ma a seguito di un incidente suo padre, che teneva alla sua carriera le dice che il bimbo è morto.. Layla afflitta lascia il palco scenico.. intanto Louis scrive una canzone per Layla e non ritrovandola lascia la band.. Il bimbo vive in un orfanotrofio dove sogna di trovare i suoi genitori e con la consapevolezza innata che anche loro lo stanno cercando e lui vuol farsi sentire attraverso la musica.. Una notte Evan Taylor (il bambino) scappa dall'orfanotrofio e va a New York dove viene ospitato dal "Mago" che sfrutta il talento dei ragazzi per fare soldi.. Quando scopre la capacità di Evan di comporre e di suonare musica lo fa diventare il suo principale invesstimento, e gli fa cambiare nome in August Rush.. una notte Alla "casa" del Mago arrivano i carabinieri e tutti gli ospiti sono costretti a scappare August si rifugia in una parrocchia.. dove il parroco sentite le sue capacità lo iscrive alla Julliard. August fa un componimeto che i professori decidono di far eseguire a Central Park.. a questa orchestra è stata invitata anche Layla che dopo aver scoperto dal padre sul letto di morte che il figlio era vivo ritorna sul palco con la speranza che il figlio August/Evan senta la sua musica. Durante le prove alla Julliard arriva il Mago che si finge il padre del bambino prodigio e lo riporta a suonare nelle strade di New York. Un pomeriggio Louis si ferma ad ascoltare la musica di August e inconsapevoli della parentela suonano un pezzo insieme e il padre lo incoraggia ad andare comunque a Central Park.. Anche Louis fa una rimpatriata con la sua band.. Dopo il suo concerto mentre sta andando a festeggiare vede il poster dell'esibizione a Central Park e legge il nome di Layla allora si precipita li ma lei si è già esibita e sta andando via.. Fino a quando non sente la musica.. August è arrivato e è sul palco che dirige l'orchestra.. Layla si gira e torna indietro.. Lo ha riconosciuto.. è suo figio.. sta arrivando anche Louis.. quando sono sotto il palco Layla e Louis si prendono per mano e solo dopo hanno uno scambiao di sguardi e si capiscono subito.. Finita l'esibizione Evan/August si gira e guarda negli occhi chi ha sempre cercato da tutta la vita e capisce.. I SUOI GENITORI .. E come ha sempre saputo gli ha trovati attraverso la musica..
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alesya
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lunedì 15 novembre 2010
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...all you have to do is listen
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"August Rush" (meglio conosciuto in Italia con il banalissimo titolo "la musica nel cuore") potrebbe superficialmente essere etichettato come una commedia per famiglie zuccherosa e scontata , ignorando che il film di Kristen Sheridan , figlia del ben più noto e impegnato Jim("nel nome del padre"," brothers " ) è un caleidoscopio di musica e immagini davvero notevole per un’opera prima . Attraverso una trama fiabesca(palesemente modellata all'ombra dell’"Oliver Twist" di Charles Dickens)seguiamo un viaggio verso la costruzione dell'armonia musicale fra Louis , carismatico chitarrista , e Lyla , violoncellista di talento ; un colpo di fulmine sulle note di " Moondance " di Van Morrison li unirà per una sola magica notte , dopo la quale i due smarriranno se stessi e la musica che non ha più senso suonare senza potersi sentire l’un l’altro .
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"August Rush" (meglio conosciuto in Italia con il banalissimo titolo "la musica nel cuore") potrebbe superficialmente essere etichettato come una commedia per famiglie zuccherosa e scontata , ignorando che il film di Kristen Sheridan , figlia del ben più noto e impegnato Jim("nel nome del padre"," brothers " ) è un caleidoscopio di musica e immagini davvero notevole per un’opera prima . Attraverso una trama fiabesca(palesemente modellata all'ombra dell’"Oliver Twist" di Charles Dickens)seguiamo un viaggio verso la costruzione dell'armonia musicale fra Louis , carismatico chitarrista , e Lyla , violoncellista di talento ; un colpo di fulmine sulle note di " Moondance " di Van Morrison li unirà per una sola magica notte , dopo la quale i due smarriranno se stessi e la musica che non ha più senso suonare senza potersi sentire l’un l’altro . Nascerà allora un bambino capace di ascoltare quando tutto il mondo ha troppa fretta per farlo , che ricomporrà l ' armonia infranta attraverso mille difficoltà e insidie ; unico indizio , la rapsodia che lo unisce ai genitori , tre note (quelle alla base del tema della splendida colonna sonora di Marc Mancina ) che si inseguono sullo spartito cercandosi disperatamente . La musica investe l ' immagine e libera l ' emozione senza bisogno di parole , a mezzo di intensissimi sguardi e piccoli gesti , come le mani di Louis e Lyla che alla fine si intrecceranno per mai più abbandonarsi . Se la magia funziona il merito è soprattutto del bravissimo Freddie Highmore , giovane attore non a torto definito il più bravo della sua generazione ; il bello e dannato Jonathan Rhys Meyers , di solito attratto da ruoli arroganti e tormentati , è perfettamente a suo agio nei panni del chitarrista sognatore dalle magnetiche doti canore ; ancora una volta Robin Williams si misura con un ruolo ambiguo e accattivante , un moderno Fagin (qui spaventosamente somigliante a Bono degli U2 ) che sfrutta il talento dei ragazzi di strada diviso fra affetto e profitto . Indimenticabile un ' altra grande protagonista alla quale il film volge una sincera dichiarazione d ' amore : New York , città delle opportunità dalle mille sfumature sonore e visive che unisce gli amanti presso l'arco di Washington Square , cela melodie sconosciute nel caos metropolitano dell' ora di punta e fa ritrovare l'amore perduto nel cuore di Central Park . Se sarete disposti ad entrare nelle corde di questa favola moderna accentandola come tale e senza ostinarvi a cercare riscontri scientifici in ogni elemento inverosimile , allora ne uscirete rigenerati : non c'è bisogno di dire che la realtà ha un gusto molto più amaro , ma una goccia di miele potrà addolcire la vostra giornata e ricordarvi che in questo nostro strano mondo c'è sempre l'opportunità di sognare .
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mirco pasqualotto
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venerdì 12 novembre 2010
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un film di intrattenimento coinvolgente
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Favola postmoderna e urbana dove il protagonista è un bambino prodigio, che attraverso il suo talento per la musica inizierà un viaggio fantastico alla ricerca dei suoi genitori.
Chiaramente è un film nato per intrattenere un pubblico che desidera divertirsi ed emozionarsi senza doversi impegnare troppo.
ll film in questo senso ha centrato il bersaglio, è chiaro che la trama del film con quel finale non rispecchia la vita di tutti i giorni e non può essere credibile.
È un film che punta alle grandi emozioni, con una trama dove l’ottimismo e la speranza sono d’obbligo perché lo scopo principale di questo film e soprattutto divertire congedando lo spettatore con maggiore consapevolezza che la realtà non è sempre grigia o tragica come ce la descrivono i media, ci può offrire grandi sorprese, e piccole gioie inaspettate.
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Favola postmoderna e urbana dove il protagonista è un bambino prodigio, che attraverso il suo talento per la musica inizierà un viaggio fantastico alla ricerca dei suoi genitori.
Chiaramente è un film nato per intrattenere un pubblico che desidera divertirsi ed emozionarsi senza doversi impegnare troppo.
ll film in questo senso ha centrato il bersaglio, è chiaro che la trama del film con quel finale non rispecchia la vita di tutti i giorni e non può essere credibile.
È un film che punta alle grandi emozioni, con una trama dove l’ottimismo e la speranza sono d’obbligo perché lo scopo principale di questo film e soprattutto divertire congedando lo spettatore con maggiore consapevolezza che la realtà non è sempre grigia o tragica come ce la descrivono i media, ci può offrire grandi sorprese, e piccole gioie inaspettate.
Ciao a tutti e buona visione del film.
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andrea firenze
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mercoledì 8 dicembre 2010
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poesia e musica, un film che tiene il ritmo
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Ottimo film.
La fotografia mette in risalto una mano un po' dolce, che permea la trama del film. Non risulta mai melenso o troppo lento, semmai è un film che non esaspera le difficoltà dei protagonisti. Il lato che raffigura la faccia povera dell'America magari è un po' debole ma, escludendo questo, non è mai parossistico.
Consigliato a chi ha bisogno e voglia di respirare delle belle immagini, ascoltando una colonna sonora coinvolgente
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nicola
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domenica 2 dicembre 2007
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una melassosa e popolar commedia
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due individui che s'incontrano scambiandosi frasi adolescenziali e melassose che si accoppiano (lo spettatore lo intuisce solo molti minuti dopo visto che nella scena i due sono candidamente vestiti ed abbracciati) concependo il protagonista di questo lungometraggio. Film che si dilunga in estenuanti e quantomai esagerate esternazioni di buonismi tipici d'oltreceano che strabordano in scene spesso ridicole e dove i protagosnisti sembra che vivano in realtà parallele. Immagini incocludenti e situazioni lasciate a metà e inverosimili (la catenina per terra?? sto ragazzino viene iscritto alla scuola con quale titolo, con quale nome? qualcuno dei protagonisti (vedesi il prete) si è chiesto da dove cacchio arrivava sto bambino????I documenti del bambino per l'iscrizione n'do stanno? il padre di lei che fine fa? che senso ha avuto nascondere alla figlia la nascita del bambino pur avendo lei rinunciato alla carriera tanto ambita? come ha fatto il padre a dare il bambino in custodia ad un orfanotrofio senza l'approvazione della madre (viva!!!) .
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due individui che s'incontrano scambiandosi frasi adolescenziali e melassose che si accoppiano (lo spettatore lo intuisce solo molti minuti dopo visto che nella scena i due sono candidamente vestiti ed abbracciati) concependo il protagonista di questo lungometraggio. Film che si dilunga in estenuanti e quantomai esagerate esternazioni di buonismi tipici d'oltreceano che strabordano in scene spesso ridicole e dove i protagosnisti sembra che vivano in realtà parallele. Immagini incocludenti e situazioni lasciate a metà e inverosimili (la catenina per terra?? sto ragazzino viene iscritto alla scuola con quale titolo, con quale nome? qualcuno dei protagonisti (vedesi il prete) si è chiesto da dove cacchio arrivava sto bambino????I documenti del bambino per l'iscrizione n'do stanno? il padre di lei che fine fa? che senso ha avuto nascondere alla figlia la nascita del bambino pur avendo lei rinunciato alla carriera tanto ambita? come ha fatto il padre a dare il bambino in custodia ad un orfanotrofio senza l'approvazione della madre (viva!!!) ..Un film pieno di significati e buone intenzioni con attori di prim'ordine ma con una regia adolescenziale e inconcludente. Poi....basta co ste solite facce da ragazzino americano buono e bravo e geniale... so tutte uguali (e odiose)
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