In ascolto - The Listening

È meglio tacere la superspia ti ascolta

A dispetto delle diffidenze che può ispirare (un genere poco italiano, una combinazione multinazionale) onore al regista Giacomo Martelli per essersi avventurato ambiziosamente su un terreno che ha sullo sfondo modelli come La conversazione di Coppola con Gene Hackman ma anche I tre giorni del Condor o Tutti gli uomini del Presidente. Tra "political thriller" e spionaggio. In ascolto mette al centro la questione delle intercettazioni globali e indiscriminate, e dei perversi intrecci fra apparati di sicurezza statali e potere dei produttori di tecnologie.
Gli elementi in campo sono quasi tutti reali. Reale è l'Nsa, la National Security Agency creata nel 1952 dal presidente Truman. Lo è Echelon, il sistema d'ascolto e intercettazione usato dalla Nsa, come Menwith Hill: la più grande stazione di ascolto e intercettazione al mondo, in Inghilterra.
Di fantasia ma plausibile è invece la Wendell-Cranshaw, che attraverso un suo cinico rappresentante non bada a scrupoli pur di assicurarsi la vendita di un suo sistema integrativo di Echelon.
Il buono è un anziano agente dell'Nsa (l'attore è Michael Parks, "ritrovato" dopo lungo oblio da Tarantino) che si mette contro tutti per difendere una ragazza italiana (Maya Sansa) malcapitata dentro gli ingranaggi spionistici. Ok, l'impresa è lodevole ma restano sia la facile esposizione alle critiche di un intreccio molto complicato senza le enormi risorse hollywoodiane, sia il sospetto di un'opera di scarsa personalità.
Da La Repubblica, 29 aprile 2006


di Paolo D'Agostini, 29 aprile 2006