lettura gradita
Agustin Diaz Yanes è regista di scuola cinematografica spagnola , amato dai suoi amici per la l’innata simpatia, aveva come sogno da ragazzino quello di fare il torero ,ma il suo destino è stato ,a quanto pare ,quello di regista cinematografico.
Si distingue dai suoi colleghi per un innata sensibilità per l’estetica della ripresa ed per il piglio tecnico e meticoloso …. e questo si vede chiaramente!!!!
Vedo delle similitudini fra il film “il destino del guerriero di Del regista madrileno Agustin Diaz Yanes “dal titolo originari “Alatriste “ con il film capolavoro del 1977 di Ridley Scott. “the duellist” Scrissi in occasione della recensione e di “the duellist“Caro amico, si apre qui un mondo che fu ma che con queste immagini va in risonanza con noi!”
Appunto la sensazione provata durante la visone di “Alatriste”a noi noto con il titolo “Il destino di un guerriero”, è quellodi un “rispecchia “con il capolavoro citato di Ridley Scott.
L’intento principe di entrambi i film è quello di ricostruire e dipingere un documento dell'epoca , fedele ,mirabile,credibile.
Entrambi i film sono dipinti di un epoca passata , accurati , sentiti, pittorici,estetici, con un contenuto rappresentativo di un sentimento comune dominante nella psiche di chi è duellante o guerriero; sono un affresco meritevole che non può lasciare indifferenti” introducendoci , con dovizia di particolari nel mondo rappresentato, rendendoci partecipi e presenti nel contesto storico osservato.
Chiaramente Agustin Diaz Yanes non è Ridley Scott ma sarebbe offensivo e poco corretto negare al film la dignità di pellicola Cult di alta qualità .
Se vogliamo sottrarre qualcosa al film “Alatrisete” potremmo a discapito solo dire quanto segue: l’intreccio amoroso è forse un poco ingombrante ed interrompe in qualche misura la fluidità della trama .
Auguro a questo film il destino che toccò a The duellist !!!
" The Duellist" , prima opera splendida di Ridley Scott , del 1977 ,capolavoro indiscusso sulle schermaglie cavalleresche, ebbe un percorso cinematografico brevissimo e solo nel tempo conquistò la dignità di film cult indiscusso.
Tratto di una storia vera,è la trasposizione cinematografica di un duello, senza fine ,fra due tenenti dell 'esercito napoleonico che ,per futili motivi ,si scontrano in duello sino al momento cavalleresco principe: chiedere ed ottenere soddisfazione.
I due registi li vedo in un percorso ideale comune , entrambi, ricostruiscono ambienti fra il XVII° e il XVIII° secolo con sapienza ,meticolosità, con ambientazioni di un senso estetico impareggiabile ; rappresentano entrambi efficacemente , nelle campagne di Europa di quei tempi, il pensiero, la vita ,i sogni dell' uomo di sempre ,permanentemente in difficoltà sia per le continue guerre, per i problemi di pestilenze,di povertà diffusa.
Un obiettivo è orientato in una Spagna proiettata nelle Fiandre ; l’altro obiettivo nelle campagne francesi. Prima e dopo Napoleone Bonaparte
E si colgono anche le sfumature di popoli diversi che hanno dominato e nel contempo dovuto sopportare anche l’umiliazione della sconfitta
Rimangono dei due film anche i particolari, si i particolari, magistralmente colti dalla cinepresa attenta ;gli attimi di pausa e di pace profonda di banchetti, i sentimenti, l' amore che ,in una sorta valzer, si alternano ai violenti tenzoni;i volti austeri di questi combattenti strenui, il loro piglio ,il loro buffo sentire,le divise impeccabili, il sangue che sgorga, l'azione del duello , la natura che osserva impotente questo uomo primitivo ,conflittuale ,cultore dell'ego..
Il protagonista assoluto di questi lavori sul dramma della guerra ,sul conflitto permanete fra gli umani è la cinepresa che nulla perde e ci fa riassaporare il sentire di tempi che furono .
weach illuminati
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