selena04
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martedì 31 maggio 2022
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"conoscendola oggi, diventerei sua amica ?"
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Non è uno di quei film che lasciano il segno. Tuttavia, è caratterizzato da alcuni elementi di dovuta considerazione come il cast, composto da ottime attrici tra cui Catherine Keener e Jennifer Aniston, a cui si aggiunge l’attenzione più o meno velata al così detto “bivio esistenziale”. Si tratta di quel punto più o meno definito della vita di ognuno di noi in cui si è chiamati a decidere cosa essere e quale assetto dare alla propria esistenza sul pianeta terra. Un problema non da poco, se si considera che l’individuo non è certo solo in questo momento topico, sollecitato com’è dagli stimoli della famiglia di origine, del gruppo sociale di riferimento, confuso dai mille input dell’ambiente circostante, distolto dal confronto con l’altro.
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Non è uno di quei film che lasciano il segno. Tuttavia, è caratterizzato da alcuni elementi di dovuta considerazione come il cast, composto da ottime attrici tra cui Catherine Keener e Jennifer Aniston, a cui si aggiunge l’attenzione più o meno velata al così detto “bivio esistenziale”. Si tratta di quel punto più o meno definito della vita di ognuno di noi in cui si è chiamati a decidere cosa essere e quale assetto dare alla propria esistenza sul pianeta terra. Un problema non da poco, se si considera che l’individuo non è certo solo in questo momento topico, sollecitato com’è dagli stimoli della famiglia di origine, del gruppo sociale di riferimento, confuso dai mille input dell’ambiente circostante, distolto dal confronto con l’altro. E non si tratta solo di una fase di crescita come tante altre, in cui si abbandonano le spoglie del Peter Pan e si indossano le pensanti vesta della maturità psicologica, ma di qualcosa di più complesso, che investe inevitabilmente la sfera dei valori di riferimento e di, conseguenza, lo stile di vita. Adagiate sul loro confortante status sociale l’alto borghese Franny (J.Cusack), tutta presa da serate benefiche, la sceneggiatrice con manie di grandezza immobiliare Christine (C.Keener) e la stilista di moda Jane (F.McDormand), depressa e inconsapevole moglie di un uomo con tendenze gay, si contrappongono ad un’Olivia (J.Aniston) non ancora - o meglio non più – collocata nel mondo delle certezze medio-alto borghesi ma bensì declassata ad una condizione densa di precarietà e di sporcizia altrui (da eliminare). Agli occhi delle altre e dei loro mariti è quella che, al bivio, ha inizialmente preso la strada giusta ma, poco dopo, ha sterzato e ha fatto marcia indietro per dirigersi verso un percorso pieno di incognite e privo di soddisfazioni, rinunciando così a “crescere” e a stabilizzarsi su tutti i fronti, da quello lavorativo a quello sentimentale.
Ha infatti cercato, suo malgrado, di inserirsi stabilmente nella società con un lavoro “rispettabile” come insegnante in una scuola esclusiva, ma non ce l’ha fatta a portare avanti una situazione che non la rendeva felice e ha preferito lasciarsi tutto alle spalle per fare la cameriera, finendo con essere l’inevitabile oggetto delle critiche e della commiserazione del suo gruppo di riferimento. Di cui è la pecora nera e a tratti viene da chiedersi, come fa Franny, quali punti in comune abbia con le altre protagoniste. La regista Holofcener cerca di dare voce alle nevrosi e alle problematiche di coppia e, più in generale, di vita, delle protagoniste, non dispensando nessuna da una sotterranea angoscia esistenziale che trova in Olivia la sua massima portatrice. Sembra volerci dire che tutti, anzi tutte, viviamo i nostri malesseri a prescindere dal conto in banca, dalla professione, dal prestigio sociale, cosa ovvia, certo, ma non del tutto visto che quelli che sono convinti di essere dalla parte “giusta” credono fermamente ed in misura proporzionale al loro livello di benessere (la straricca Franny appare la più convinta e non a caso) che i valori su cui hanno investito le loro energie e le certezze che si sono costruiti possano preservarli dal male di vivere. Dalla loro roccaforte non possono che compatire la “povera” Olivia che, a 30 anni passati, si è ridotta a pulire le case altrui, fuma ancora la marijuana, non riesce a trovarsi un compagno, insegue il ricordo di un amante sposato con chiamate anonime, elemosina confezioni omaggio di creme antirughe costosissime ecc. Ma in realtà, anche loro, sotto sotto, non se la passano proprio benissimo come dovrebbero e vorrebbero. Nessuno sembra essere intimamente soddisfatto del suo vivere con se stesso e con gli altri e fondamentalmente non c’è nessuno che sta dalla “parte giusta della vita”.
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