Eragon

Giulia D'Agnolo Vallan

Draghi, elfi, orchi, stregoni di cattiveria iperbolica, epiche battaglie tra bene e male, principesse da salvare e sanguinari tiranni da deporre... Gli ingredienti sono quelli ma, per evitare delusioni serie, è meglio non mettersi nemmeno nell'ottica di pensare a J.R.R. Tolkien, per non parlare di Peter Jackson o della saga di Narnia. II risultato dell'abbinamento tra il ragazzo prodigio Christopher Paolini (ha cominciato a scrivere Eragon a quindici anni, se lo è pubblicato a diciannove e adesso che ne ha ventitré è arrivato al terzo volume della chilometrica, gettonatissima, saga) e l'effettista speciale della ILM, qui regista esordiente, Stefen Fangmeier (Lemony Snicket, La tempesta perfetta), al suo meglio, è un dignitoso esempio di quell'anonima, inesauribile, narrativa di fantasy avventurosa che affolla il reparto teenagers delle librerie anglosassoni: un oggetto un po' opaco, il cui pregio sta nel non sopravvalutare la propria premessa. [...]

di Giulia D'Agnolo Vallan, articolo completo (4171 caratteri spazi inclusi) su Ciak