luca
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martedì 28 agosto 2007
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un film piacevole
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Ho iniziato a guardare il film con scetticismo, credevo fosse una cavolata...ed in effetti l'inizio è sconcertante e banale.
Lei viene scaraventata in questa realtà surreale di una casa stralussuosa ed un estraneo inizia a chiamarla... o Dio mio, stavo per spegnere tutto ed impiegare il mio tempo in qualcosa di più interessante.
Però devo dire che il film è diventato ad un tratto avvincente... un interessante gioco di luci ( non c'è l'oscurità totale che alcuni utilizzano per mettere paura e finiscono per irritare), l'assenza quasi assoluta di sangue che permette anche ai facilmente impressionabili di guardare il film, inoltre la sensazione che i personaggi fossero più umani, più vicini alla realtà,meno stereotipiti e ridotti a maschere.
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Ho iniziato a guardare il film con scetticismo, credevo fosse una cavolata...ed in effetti l'inizio è sconcertante e banale.
Lei viene scaraventata in questa realtà surreale di una casa stralussuosa ed un estraneo inizia a chiamarla... o Dio mio, stavo per spegnere tutto ed impiegare il mio tempo in qualcosa di più interessante.
Però devo dire che il film è diventato ad un tratto avvincente... un interessante gioco di luci ( non c'è l'oscurità totale che alcuni utilizzano per mettere paura e finiscono per irritare), l'assenza quasi assoluta di sangue che permette anche ai facilmente impressionabili di guardare il film, inoltre la sensazione che i personaggi fossero più umani, più vicini alla realtà,meno stereotipiti e ridotti a maschere.
La tensione cresce, anche perchè non si riesce a capire dove possa essere il maniaco... quasi fino alla fine.
Un film interessante che ha avuto il coraggio di esplorare un territorio già mille volte percorso senza cadere in banalità troppo evidenti.
Insomma, non è da oscar, ma è un film piacevole, che si lascia guardare dall' inizio alla fine, basta accettare l' inizio che per forza di cose appare scontato e poi vi potete anche mettere e comodi e...ah, staccate il telefono durante la visione, è solo un film ma non lasciate che qualcuno vi chiami proprio mentre state guardando, soprattutto se siete soli in una grande casa...
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carly
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sabato 21 agosto 2010
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niente male
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Anche se è un remake, questo film ha parti interessanti da non trascurare. I remake dei film vecchi hanno il vantaggio di esprimere in maniera più dettagliata inquadrature, luci, effetti visivi, montaggio, scenografie ecc..e infatti è questo il punto forte di "Chiamata da uno sconosciuto".La sceneggiatura, pur essendo buona, è comunque un classico Thriller visto e strarivisto in altri film, però se il cast è buono, e c'è un buon regista e una colonna sonora convincente, tutto può esse ottimo. Volevo anche sottolineare la scenografia e la fotografia; personalmente mi hanno colpito. Una villa lussuosa deserta, luci che si accendono senza interruttori,strane statue,( quella incima alle scale delle camere x esempio)aumentano alla grande la suspance e la paura di isolamento, agitando non solo la protagonista del film, ma anche gli spettatori.
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Anche se è un remake, questo film ha parti interessanti da non trascurare. I remake dei film vecchi hanno il vantaggio di esprimere in maniera più dettagliata inquadrature, luci, effetti visivi, montaggio, scenografie ecc..e infatti è questo il punto forte di "Chiamata da uno sconosciuto".La sceneggiatura, pur essendo buona, è comunque un classico Thriller visto e strarivisto in altri film, però se il cast è buono, e c'è un buon regista e una colonna sonora convincente, tutto può esse ottimo. Volevo anche sottolineare la scenografia e la fotografia; personalmente mi hanno colpito. Una villa lussuosa deserta, luci che si accendono senza interruttori,strane statue,( quella incima alle scale delle camere x esempio)aumentano alla grande la suspance e la paura di isolamento, agitando non solo la protagonista del film, ma anche gli spettatori. Molto psicologico, tanto da farti esaurire. Finale non banale. Un film più che discreto.
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achab50
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venerdì 6 novembre 2015
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al rimorchio dell'originale
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La prima domanda che uno si pone è perchè fare il remake di un film già mediocre, sapendo già dall'inizio che queste avventure trascinano il film fra i B movie. Vabbè, un commissario di polizia che poi non si vedrà più trova due bambini massacrati, una ragazzetta fa jogging attorno all'ambulacro di una palestra in 25 secondi, ma potrebbe farlo in 24 le dice l'allenatrice. Oltre che fare jogging la ragazzetta fa anche lunghe telefonate col cellulare, 800 minuti. Per recuperare fa la baby sitter in una casa anni '70, o meglio come si pensava fossero le case belle negli anni '70; qui ci hanno aggiunto le luci che si accendono alla presenza di qualcuno nel locale ed un impianto di sicurezza che non funziona affatto, visto che l'amica della ragazzetta capita in casa passando dal garage.
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La prima domanda che uno si pone è perchè fare il remake di un film già mediocre, sapendo già dall'inizio che queste avventure trascinano il film fra i B movie. Vabbè, un commissario di polizia che poi non si vedrà più trova due bambini massacrati, una ragazzetta fa jogging attorno all'ambulacro di una palestra in 25 secondi, ma potrebbe farlo in 24 le dice l'allenatrice. Oltre che fare jogging la ragazzetta fa anche lunghe telefonate col cellulare, 800 minuti. Per recuperare fa la baby sitter in una casa anni '70, o meglio come si pensava fossero le case belle negli anni '70; qui ci hanno aggiunto le luci che si accendono alla presenza di qualcuno nel locale ed un impianto di sicurezza che non funziona affatto, visto che l'amica della ragazzetta capita in casa passando dal garage.... vabbè, che stiamo qua a raccontare la rava & la fava?
Arrivano telefonate anonime, che qui in Italia sappiamo dovute ai call center che ci vogliono far pagare di più il metano e l'energia elettrica, ma negli USA le fanno solo i maniaci.
A questo punto la ragazzetta sbrocca e continua ad armare e disarmare l'impianto di sicurezza, esce dalla casa, rientra nella casa, telefona alla polizia, cronometra le telefonate anonime. Poi si concretizza il maniaco che viene inchiodato con un attizzatoio. Nessuna pietà per Tiffany morta sul vialetto d'entrata ma che viene trovata al secondo piano e la cameriera Rosa che invece è in fondo alla vasca. Il gatto si mangia un canarino.
Ecco che ho raccontato tutto il film. Tensione zero, ragazzetta carina ma priva di logica nei suoi movimenti. Fissatevi bene in mente la sua faccia e se avete bambini da far custodire non dateli a lei.
Un film vergognoso
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luigi chierico
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giovedì 11 settembre 2014
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deludente
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Realizzato in piena economia, ad eccezione della lussuosa casa tecnologica ma non troppo, teatro degli incubi e non solo.
Le comparse, appena comparse sono scomparse: i padroni di casa,l’amica,il fidanzato,la domestica,il poliziotto,lo sconosciuto.
Lo sconosciuto resta sconosciuto sino alla fine,ci si chiede chi fosse,perché,come facesse,dov’era? A questi interrogativi non ci sono risposte.
La povera Camilla Belle terrorizzata mostra coraggio e paura in un’alternanza sufficiente a creare nel paziente spettatore l’illusione di un colpo di scena. Restano di scena gli uccelli ed il gatto che pure lui fa strage di canarini. Quando l’incubo è finito con “ l’arrivo degli immancabili nostri“, ecco un ritorno di fiamma, un fuoco fatuo perché appaiono altre comparse pronte a sparire in un ospedale,tanto ospitale quanto deserto.
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Realizzato in piena economia, ad eccezione della lussuosa casa tecnologica ma non troppo, teatro degli incubi e non solo.
Le comparse, appena comparse sono scomparse: i padroni di casa,l’amica,il fidanzato,la domestica,il poliziotto,lo sconosciuto.
Lo sconosciuto resta sconosciuto sino alla fine,ci si chiede chi fosse,perché,come facesse,dov’era? A questi interrogativi non ci sono risposte.
La povera Camilla Belle terrorizzata mostra coraggio e paura in un’alternanza sufficiente a creare nel paziente spettatore l’illusione di un colpo di scena. Restano di scena gli uccelli ed il gatto che pure lui fa strage di canarini. Quando l’incubo è finito con “ l’arrivo degli immancabili nostri“, ecco un ritorno di fiamma, un fuoco fatuo perché appaiono altre comparse pronte a sparire in un ospedale,tanto ospitale quanto deserto.
Merito del film è quello di aver tenuto alta la curiosità e la suspense e di aver affidato tutto nelle mani, e non solo, della graziosa Camilla Belle, nella parte della liceale babysitter Jill Johnson,a cui quindi va il merito di aver salvato il film da una totale bocciatura.
Se un tempo si poteva dire “Il terrore correva sul filo” ora si deve dire che corre sui cellulari.
chibar22@libero.it
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skrat
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venerdì 18 luglio 2008
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pallido remake di un gran film
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Remake senza fascino del ben più stimabile "Quando chiama uno sconosciuto" (1979), sebbene non privo di trovate interessanti. Nelle mani del regista Simon West, anche l’immensa casa in cui la bella baby-sitter Jill (Camilla Bell) è vittima delle telefonate anonime di un pazzo evaso da un manicomio criminale, diviene un personaggio della vicenda, anzi forse il più importante. In tal modo, l’iniziale assenza di morale, assume dei contorni più vaghi ed indistinti e la pellicola sembra "crescere" in una (appena accennata) riflessione sui vari gradi della follia, trascendendo da quella puramente maniacale che muove l’assassino, per ampliare il suo raggio d’azione, includendo l’intera società, nella sua insana sregolatezza.
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Remake senza fascino del ben più stimabile "Quando chiama uno sconosciuto" (1979), sebbene non privo di trovate interessanti. Nelle mani del regista Simon West, anche l’immensa casa in cui la bella baby-sitter Jill (Camilla Bell) è vittima delle telefonate anonime di un pazzo evaso da un manicomio criminale, diviene un personaggio della vicenda, anzi forse il più importante. In tal modo, l’iniziale assenza di morale, assume dei contorni più vaghi ed indistinti e la pellicola sembra "crescere" in una (appena accennata) riflessione sui vari gradi della follia, trascendendo da quella puramente maniacale che muove l’assassino, per ampliare il suo raggio d’azione, includendo l’intera società, nella sua insana sregolatezza. Il ritmo narrativo è, comunque, ben sostenuto e la presenza di alcuni vuoti strutturali, pur infastidendo notevolmente lo spettatore attento, aumenta la carica di macabra tensione irrazionale, che permea il racconto. La suspense, però, risulta elusa dalla frenetica volontà dello sceneggiatore di rileggere a tutti i costi la storia in chiave tecnologica. La narrazione, inevitabilmente, ne risente e il senso di nervosa ansietà, che dovrebbe essere il motore primo di un thriller, cade inesorabile nei più banali e superati cliché. Dialoghi scarni e stereotipati, ma buona fotografia. Finale al cardiopalma, ma l’ultima scena è rubata al bellissimo "Vestito per uccidere" di De Palma.
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