henry
|
domenica 27 maggio 2007
|
catherine tramell sovrana del regno del ridicolo
|
|
|
|
Se il personaggio interpretato dalla Stone nel primo Basic Instinct possedeva una forte carica erotica, questo inutile sequel fuori tempo massimo presenta una Catherine Tramell che è solo risibile e assolutamente incapace di trasmettere un minimo di sensualità ed erotismo. L'intreccio è sostenuto da una sceneggiatura che ricicla brani del prequel e trasforma tutti i personaggi in goffe marionette senza cervello. La Stone (ampiamente rifatta) dà corpo a una Catherine degna di una baldracca della tangenziale, lo psichiatra (Morrissey) è l'emblema dell'idiozia nella prima parte e vittima del ridicolo nel pessimo e forzatissimo finale (si fa per dire) a sorpresa. E le tanto scandalose scene di sesso di cui la battaglia mediatica parlava sono conturbanti e travolgenti quanto l'accoppiamento di due criceti.
[+]
Se il personaggio interpretato dalla Stone nel primo Basic Instinct possedeva una forte carica erotica, questo inutile sequel fuori tempo massimo presenta una Catherine Tramell che è solo risibile e assolutamente incapace di trasmettere un minimo di sensualità ed erotismo. L'intreccio è sostenuto da una sceneggiatura che ricicla brani del prequel e trasforma tutti i personaggi in goffe marionette senza cervello. La Stone (ampiamente rifatta) dà corpo a una Catherine degna di una baldracca della tangenziale, lo psichiatra (Morrissey) è l'emblema dell'idiozia nella prima parte e vittima del ridicolo nel pessimo e forzatissimo finale (si fa per dire) a sorpresa. E le tanto scandalose scene di sesso di cui la battaglia mediatica parlava sono conturbanti e travolgenti quanto l'accoppiamento di due criceti. In realtà se si vuole ridere e provare straordinari fremiti trash il film è adattissimo, ma suppongo che il regista avesse in mente altri fini. Meritato flop ovunque e occasione mancata per il rilancio della Stone.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a henry »
[ - ] lascia un commento a henry »
|
|
d'accordo? |
|
nicolò
|
sabato 26 maggio 2007
|
catherine tramell torna. finalmente o purtroppo?
|
|
|
|
Dopo 14 anni, ecco che arriva il sequel del controverso "Basic Instinct", il film di maggior successo nella carriera di Paul Verhoeven e che lanciò nell'olimpo di Hollywood Sharon Stone, sottoposta ad un accavallamento di gambe mozzafiato che è più famoso di lei. Il film promette bene, dopo un inizio che fa scalpore, con la regia funzionale ma anonima di Caton-Jones (già autore di "The Jackal" con Richard Gere e Bruce Willis) e una Stone invecchiata, ma ancora fascinosa - e l'intervento del botox si vede -, peccato che la mancanza di Michael Douglas si senta, mal sostituito con il personaggio dello psichiatra David Morrissey che passerà certamente inosservato. Quasi come il film, per il quale i produttori Andrew G.
[+]
Dopo 14 anni, ecco che arriva il sequel del controverso "Basic Instinct", il film di maggior successo nella carriera di Paul Verhoeven e che lanciò nell'olimpo di Hollywood Sharon Stone, sottoposta ad un accavallamento di gambe mozzafiato che è più famoso di lei. Il film promette bene, dopo un inizio che fa scalpore, con la regia funzionale ma anonima di Caton-Jones (già autore di "The Jackal" con Richard Gere e Bruce Willis) e una Stone invecchiata, ma ancora fascinosa - e l'intervento del botox si vede -, peccato che la mancanza di Michael Douglas si senta, mal sostituito con il personaggio dello psichiatra David Morrissey che passerà certamente inosservato. Quasi come il film, per il quale i produttori Andrew G. Vajna e Mario Kassar speravano in grandi incassi ma si son dovuti ricredere, perché in Usa e nel resto del mondo il film è passato inosservato: le cifre parlano da sole. Cosa resta, quindi, del gran successo del 1992: il celeberrimo tema musicale di Jerry Goldsmith e la bellezza fatale della Stone, senz'altro, ma dopo anni e anni di riposo lo stiletto di ghiaccio sembra non essere affilato come un tempo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nicolò »
[ - ] lascia un commento a nicolò »
|
|
d'accordo? |
|
nick name
|
mercoledì 30 agosto 2006
|
e catherine tirò il bidone
|
|
|
|
Qualche anno fa un bel film (non perfetto, ma godibile) creò il caso. Bastò una sola inquadratura, e la storia divenne mito.
Una scrittrice bionda bisex di nome Catherine Tramell, un poliziotto violento malato di sesso ed un fallico punteruolo, bucarono letteralmente lo schermo e la fantasia dei fans.
Oggi, 14 anni dopo, una quasi 50enne Catherine vorrebbe riportare in auge la stessa storia. Ma sono cambiati i tempi, è arrivata Internet, e quello che qualche anno fa poteva anche shockare per qualche istante, oggi fa solo sorridere.
Se non dormire.
Come sempre più spesso accade, il sequel è peggiore dell'originale. Questo in special modo. Noioso, procede lentamente e pesantemente scena dopo scena, trascinandosi a fatica fino all'esasperante finale, come un naufrago sull'agognata spiaggia.
[+]
Qualche anno fa un bel film (non perfetto, ma godibile) creò il caso. Bastò una sola inquadratura, e la storia divenne mito.
Una scrittrice bionda bisex di nome Catherine Tramell, un poliziotto violento malato di sesso ed un fallico punteruolo, bucarono letteralmente lo schermo e la fantasia dei fans.
Oggi, 14 anni dopo, una quasi 50enne Catherine vorrebbe riportare in auge la stessa storia. Ma sono cambiati i tempi, è arrivata Internet, e quello che qualche anno fa poteva anche shockare per qualche istante, oggi fa solo sorridere.
Se non dormire.
Come sempre più spesso accade, il sequel è peggiore dell'originale. Questo in special modo. Noioso, procede lentamente e pesantemente scena dopo scena, trascinandosi a fatica fino all'esasperante finale, come un naufrago sull'agognata spiaggia.
Il battage pubblicitario che ne precedette l'uscita annunciava trionfali scene di sesso estremo, amori saffici, menages a trois, e chi più ne ha più ne metta. Ebbene, nel film non si vede nulla di tutto ciò! Ripeto. Nel film NON SI VEDE NULLA DI QUANTO ANNUNCIATO!
Nessuna scena lesbo, nessun bacio saffico, nessun palpeggiamento. Manco una strusciatina naso-contro-naso come gli esquimesi. Assolutamente niente di niente. A parte una sfuggente vista delle tette della Stone (peraltro orribilmente rifatte: due pezzi di plastica dura e immobili come questo film), e le chiappe pelose dell'anonimo protagonista (a proposito, c'è qualcuno che si ricorda ancora chi era?) con addosso una specie di imbarazzante collare per barboncini, rimaniamo a livello di cinema parrocchiale della domenica pomeriggio.
Tante, troppe parole. Spesso a sproposito. Ellissi narrative che sbucano in dubbiosi "mah" da parte dello spettatore.
Il finale poi, ultimo baluardo dei pessimi film che permette a volte un riscatto, se non altro morale, è la summa di quanto un film non dovrebbe mai essere. Vorrebbe essere un classico colpo di scena, ma non lo è. Infatti troppi "coupe de theatre" nel sottofinale rischiano soltanto di affossare e diluire quello che dovrebbe essere il knockout finale allo spettatore. Immaginatevi se Norman Bates, prima di farci scoprire di essere lui la madre assassina, ci rivelasse che in realtà non è pazzo ma si compota così perchè sta scrivendo un libro sui pazzi assassini, mentre il suo editore è davvero un assassino, che per inciso ha rubato il bottino, e così via...
Questo lungo film di cui nessuno sentiva assolutamente la necessità (a parte forse il cachet della Signora Stone) vorrebbe riabilitare il personaggio di Catherine, ma non lo fa (è pur sempre un'assassina confessa, e recidiva per giunta!).
Signora Stone, nel mondo del cinema non basta essere gnocche a 50 anni per fare un bel film. Carlo Delle Piane è bruttarello forte, ma ha fatto dei film che sono dei veri e propri poemi filmici.
Quindi c'è da chiedersi: ma in realtà, che cosa lascia la visione di questo film nello spettatore?
Risposta: un buco di 5 Euro nel portafogli, e un paio di ore di vita buttate inutilmente.
E la consapevolezza che ormai a questo mondo non ci si deve fidare più di nessuno.
Nemmeno dei trailers cinematografici.
[-]
[+] non è un porno
(di alex_23)
[ - ] non è un porno
|
|
[+] lascia un commento a nick name »
[ - ] lascia un commento a nick name »
|
|
d'accordo? |
|
ari
|
domenica 2 aprile 2006
|
film sottovalutato
|
|
|
|
Credo che il film sia stato sottovalutato in quanto seguito di uno dei + bei thriller anni '90. Il film di suo nn è affatto male ed è sostanzialmente diverso dal predecessore: c'è meno azione e più "psicologia" (se così la si può chiamare). Le tanto famose scene di sesso visibili nel trailer sono state tagliate nella versione italiana ma per fortuna la trama del film, a parte qualche falla, regge bene e nn è affatto noiosa. è tutto costruito sul concetto delle molteplici verità la regia è attenta a creare una situazione in cui lo spettatore si identifica nel protagonista nella sua discesa verso gli inferi condotta per mano della Tramell. Discretamente delineato il personaggio del protagonista, molto meno quello della Stone che qui si ritrova solo nella veste di mangiauomini-manipolatrice mentre nel primo episodio aveva una dimensione più umana, più vulnerabile e, se vogliamo, un pò meno zoccola.
[+]
Credo che il film sia stato sottovalutato in quanto seguito di uno dei + bei thriller anni '90. Il film di suo nn è affatto male ed è sostanzialmente diverso dal predecessore: c'è meno azione e più "psicologia" (se così la si può chiamare). Le tanto famose scene di sesso visibili nel trailer sono state tagliate nella versione italiana ma per fortuna la trama del film, a parte qualche falla, regge bene e nn è affatto noiosa. è tutto costruito sul concetto delle molteplici verità la regia è attenta a creare una situazione in cui lo spettatore si identifica nel protagonista nella sua discesa verso gli inferi condotta per mano della Tramell. Discretamente delineato il personaggio del protagonista, molto meno quello della Stone che qui si ritrova solo nella veste di mangiauomini-manipolatrice mentre nel primo episodio aveva una dimensione più umana, più vulnerabile e, se vogliamo, un pò meno zoccola.
Concludendo, questo è un film più che discreto, certo nn un capolavoro ma sicuramente meglio di tanti altri che hanno ottenuto valutazioni migliori (come si fa a dare 4 stelle a "la fabbica del cioccolato??") stroncato quasi all'unanimità dalla critica: pensate che la recensione di mymovies è la migliore che ho letto. Credo valga il prezzo del biglietto. Inoltre ha un buon finale e sono sicuro che lo spettatore medio uscirà soddisfatto dalla sala.
[-]
[+] kè???
(di sjejo)
[ - ] kè???
|
|
[+] lascia un commento a ari »
[ - ] lascia un commento a ari »
|
|
d'accordo? |
|
monfardini ilaria
|
mercoledì 5 giugno 2024
|
carino, ma non necessario
|
|
|
|
Nel 1992 usciva nelle sale Basic Instinct, il thriller erotico che è ormai diventato leggenda, e che sbancò completamente i botteghini, ottenendo uno degli incassi più alti degli anni Novanta, sia grazie all’ottima regia dell’olandese Paul Verhoeven, sia soprattutto grazie alla perfetta coppia di protagonisti, Michael Douglas e la splendida Sharon Stone, nei panni della provocante quanto ambigua scrittrice e psicologa Catherine Tramell. L’onda di successo ottenuta da tale pellicola si riverbera così tanto nel tempo che ben 14 anni più tardi si pensa di dare un seguito alle gesta della Tramell, e dell’ambito quanto arduo compito viene incaricato il regista scozzese Michael Caton-Jones, che all’epoca aveva già un background di tutto rispetto avendo diretto, tra gli altri, Voglia di Ricominciare con Leonardo di Caprio e Robert De Niro, Rob Roy con Liam Neeson e Jessica Lange, The Jackal con Bruce Willis e Richard Gere e Colpevole d’Omicidio con De Niro, Frances McDormand e James Franco.
[+]
Nel 1992 usciva nelle sale Basic Instinct, il thriller erotico che è ormai diventato leggenda, e che sbancò completamente i botteghini, ottenendo uno degli incassi più alti degli anni Novanta, sia grazie all’ottima regia dell’olandese Paul Verhoeven, sia soprattutto grazie alla perfetta coppia di protagonisti, Michael Douglas e la splendida Sharon Stone, nei panni della provocante quanto ambigua scrittrice e psicologa Catherine Tramell. L’onda di successo ottenuta da tale pellicola si riverbera così tanto nel tempo che ben 14 anni più tardi si pensa di dare un seguito alle gesta della Tramell, e dell’ambito quanto arduo compito viene incaricato il regista scozzese Michael Caton-Jones, che all’epoca aveva già un background di tutto rispetto avendo diretto, tra gli altri, Voglia di Ricominciare con Leonardo di Caprio e Robert De Niro, Rob Roy con Liam Neeson e Jessica Lange, The Jackal con Bruce Willis e Richard Gere e Colpevole d’Omicidio con De Niro, Frances McDormand e James Franco. Nella sua carriera aveva già quindi diretto un buon numero di star di Hollywood, e dimostrato di saper spaziare tra i vari generi, dando ottime prove dal drammatico allo storico, dal poliziesco al thriller. Sensata appare quindi la scelta di Caton-Jones per dirigere il sequel di un thriller adrenalinico ad alto tasso erotico come Basic Instinct. Per dimostrarsi all’altezza del compito affidatogli, il regista si contorna di un ottimo cast ed ottimi effetti, facendo iniziare il film veramente a duecento all’ora, con la bella Catherine che si fa masturbare mentre guida a tutta velocità una potente auto sportiva, visibilmente alterata da chissà quali sostanze o alcolici. La sequenza iniziale è adrenalina pura, e pone sotto un buon auspicio questo secondo capitolo, noto anche col sottotitolo di Risk Addiction.
La bellissima femme fatale Catherine Tramell, dopo i fatti avvenuti in America, si trasferisce a Londra, dove la sua condotta la porta presto sotto i riflettori, non solo come scrittrice di best seller di fama internazionale, ma anche perché coinvolta in morti misteriose di cui pare essere la principale indiziata. Ad indagare sul suo conto un poliziotto non proprio trasparente, Roy Washburn, e lo psichiatra a cui era stata richiesta la perizia della donna per il tribunale, Michael Glass, che rimane letteralmente stregato dai modi seducenti della donna. Prosciolta dall’accusa per insufficienza di prove, l’affascinante scrittrice deciderà comunque di intraprendere una terapia col dott. Glass, ma il suo vero scopo è un altro. Ed intanto, intorno a lei, le persone continuano a morire come mosche. Sarà davvero lei l’assassina manipolatrice, o forse qualcuno dei più insospettabili personaggi che in qualche modo le sono legati?
A reggere tutta la baracca è ovviamente sempre lei, una favolosa Sharon Stone quasi cinquantenne che non ha proprio nulla da invidiare alle sue colleghe ventenni, anzi, direi quasi il contrario. Con le sue gambe clamorose sempre in bella vista, non si nega neppure in nudo totale, lasciando senza fiato noi spettatori, e suppongo anche il suo partner, l’attore inglese David Morrissey, che diverrà noto qualche anno più tardi per essere l’interprete del famigerato Governatore della fortunata serie televisiva The Walking Dead. Chi lo ricorda in questo ruolo sadico e spietato farà fatica a riconoscerlo nelle vesti dello psichiatra sedotto e umiliato più volte dalla sua bella paziente, che lo tratta realmente come un cagnolino, senza che lui riesca a opporre la benché minima resistenza, arrivando addirittura a fare l’amore con la sua compagna guardando il libro di Catherine e quindi pensando a lei. Accusato da molti di essere stato monoespressivo, secondo me si è invece ben calato in un personaggio che non poteva che essere così, a sottolineare la maestria dei trucchi e dei giochetti psicologici di cui si avvale la mantide bionda, piegando anche gli uomini tutti d’un pezzo alle sue voglie ed ai suoi desideri. Nei panni della collega dello psichiatra, Milena, troviamo la brava attrice inglese Charlotte Rampling, ed in quelli della sua ex moglie, Denise, l’affascinante attrice indiana Indira Varma, che è ricordata per aver preso parte a due serie tv di enorme successo quali Roma e Il Trono di Spade, in ruoli di primaria importanza. Ad affiancare questo tris di diamanti femminili troviamo, nel ruolo dell’ispettore Washburn, l’attore inglese David Thewlis, conosciuto oggi soprattutto per aver dato corpo al personaggio del lupo mannaro Remus Lupin nella fortunata saga del maghetto Harry Potter, ed in quello del giornalista scandalistico ed amante di Denise, l’attore e modello inglese Hugh Dancy, noto per aver preso parte alla serie televisiva Hannibal basata sui famosi romanzi di Thomas Harris.
Insomma, ottimo cast, regista poliedrico ed inizio altamente erotico ed adrenalinico: i presupposti per un ottimo sequel, che tenesse testa al primo film c’erano tutti, ma purtroppo così non è stato. Basic Instinct 2 è un prodotto che, se preso a sé stante, può tranquillamente essere considerato un discreto thriller, ma che purtroppo, ahimè, scompare nel confronto con l’ingombrante capostipite. Manca il ritmo del primo film, ed anche la componente erotica qui si riduce a un paio di scene forti, anche perché buona parte del girato erotico fu tagliata, e adesso è visionabile solo comprando il dvd. Purtroppo Michael Caton-Jones non ce la fa a incatenare lo spettatore, la lentezza di alcune scene porta talvolta allo sbadiglio, e il confronto, anche se non voluto, ma inevitabile, col film di Verhoeven, non fa che affossare ancora di più una minestra un po’ troppo allungata. Anche se, ripeto, se preso come thriller a se stante, questo Basic Instinct 2 non è affatto male, e si fa guardare volentieri, presentando qualche bell’omicidio, molti depistaggi e un finale che lascia aperte diverse possibili soluzioni, senza svelare nulla, solo suggerendo alle nostre coscienze chi potrebbero essere i possibili assassini, ognuno coi propri moventi più che plausibili.
Se la Stone riveste con estrema nonchalance i panni della seducente scrittrice a quasi 50 anni, Michael Douglas, protagonista del primo film ed ormai nel 2006 ultra sessantenne, rifiuta di riprendere sul set i panni di Nick Curran, dicendo di sentirsi troppo vecchio per tale ruolo. La sua assenza, in effetti, si sente eccome, e manca un personaggio maschile dal carattere forte che possa bilanciare quello di Catherine Tramell, cosa che non ha fatto apprezzare questo secondo lavoro al pari del primo, oltre alla totale mancanza, intorno a questo secondo capitolo, dell’alone di scandalo che era stato costruito intorno al primo, riuscendogli così a dare fama planetaria. Insomma, questo Basic Instinc 2, a ben guardare, più che un’opera d’arte è una ben congegnata operazione di marketing, cosa che non tutti gli spettatori, soprattutto i più esigenti, sono disposti a tollerare. Nessuna scena può competere neanche lontanamente con quella dell’accavallamento delle gambe della Stone senza mutandine, diventata leggendaria, ma non solo: qui di sesso ce n’è poco o punto, anche perché, come già accennavo prima, quel poco è stato tutto tagliato e relegato negli extra della home edition. Inoltre, la scelta del regista di utilizzare una Londra sconosciuta ai più come set dell’intreccio ha portato a spersonalizzare la vicenda, ambientandola quasi in un non luogo freddo e insulso, eccetto qualche bello scorcio qua e là.
Tuttavia, la scomposizione triplice della sceneggiatura sul finale, con strizzatina d’occhio al capolavoro di Akira Kurosawa Rashomon, dà un tocco di freschezza e novità a questo thriller, che ci fa pensare, più che a un unico assassino che uccide per un suo scopo personale, piuttosto a una macchinazione, a un concatenarsi di eventi e di moventi che potrebbero vedere coinvolte più persone di quante si creda. Chi, dei possibili indiziati, ha messo più in primo piano l’istinto primordiale, il Basic Instinct, macchiandosi così di crimini efferati? Il finale ci suggerisce che i due protagonisti, la scrittrice sexy e amante del rischio e lo psichiatra apparentemente ligio al dovere e rispettoso delle regole, sono in realtà molto simili, entrambi maniaci del controllo, amanti del sesso violento, analisti e bugiardi, ed è questo, probabilmente, che li ha uniti così tanto, riscoprendosi l’uno nell’altra fin dal primo sguardo. Questo epilogo, discretamente cinico, unito a un montaggio serrato, una bella fotografia e una regia che a tratti ricorda lo stile alle James Bond, oltre alla perversione costante portata in scena dalla divina Stone, fanno di Basic Instinct 2 un buon thriller, da guardare senza paragoni né aspettative, tenendo bassa l’asticella per non rimanere delusi, riuscendo così ad apprezzarlo ed a farsi coinvolgere nel suo torbido intreccio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a monfardini ilaria »
[ - ] lascia un commento a monfardini ilaria »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
sabato 19 febbraio 2011
|
era necessario?
|
|
|
|
Pur essendo un pessimo film, "Basic instinct", andando ben oltre i propri meriti brilla ancora ed è avvolta dall'aura del film-shock, del mito e del cult (anche se io lo trovo osceno). Questo sequel non fa che infangarlo del tutto trasformando la Stone in una macchietta al limite del comico, il film in un non-film di scarsissimo interesse privo di pathos e di ogni senso logico. Una pellicola davvero inutile, anzi dannosa anche perchè porta un titolo pesante che non gli calza affatto. Un bidone pazzesco.
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
rafblack
|
sabato 1 aprile 2006
|
sharon stone è tornata
|
|
|
|
Sharon è tornata.Ci sono poche attrici capaci di interpretare in modo così magistrale e appassionato,personaggi come quello della scrittrice Catherine Tramell.Personaggio tredici anni fa inventato appositamente per lei.
Il sequel risponde in modo più che lineare alle esigenze tecniche dello stesso;gli attori sono bravissimi(dopo la Stone, lo strizzacervelli interpretato dal giovane David Morrissey);il sesso c'è,ma è trattato con maturità;l'ambientazione lodinese conferisce elementi di novità rispetto al precedente.
In complesso si tratta di un'ottimo
film,che resituisce linfa nuova,alla quasi cinquantenne Sharon Stone,un'attrice che,pur non essendo dotatissima a livello di recitazione,è sempre a suo agio col suo personaggio.
[+]
Sharon è tornata.Ci sono poche attrici capaci di interpretare in modo così magistrale e appassionato,personaggi come quello della scrittrice Catherine Tramell.Personaggio tredici anni fa inventato appositamente per lei.
Il sequel risponde in modo più che lineare alle esigenze tecniche dello stesso;gli attori sono bravissimi(dopo la Stone, lo strizzacervelli interpretato dal giovane David Morrissey);il sesso c'è,ma è trattato con maturità;l'ambientazione lodinese conferisce elementi di novità rispetto al precedente.
In complesso si tratta di un'ottimo
film,che resituisce linfa nuova,alla quasi cinquantenne Sharon Stone,un'attrice che,pur non essendo dotatissima a livello di recitazione,è sempre a suo agio col suo personaggio.Merito va sicuramente al regista e agli sceneggiatori capaci di dirigerla quasi perfettamente.
Speriamo che Hollywood,non la dimentichi un'altra volta...
[-]
[+] bentornata,miss sharon stone
(di raffaello)
[ - ] bentornata,miss sharon stone
|
|
[+] lascia un commento a rafblack »
[ - ] lascia un commento a rafblack »
|
|
d'accordo? |
|
|