Penso che quando si realizza un film si debba essere coerenti nel tirarlo su sino alla fine. Se si vuol fare un film basato sull'estetica si dovrà curare la forma in modo maniacale. Se si vuol creare un film storico si dovranno evitare gli anacronismi. Se si vuol fare un film realistico si dovrà andare fino in fondo nell'evitare gli errori e i controsensi. Apocalypto dimostra la totale incoerenza di Mel Gibson ed è anche l'ennesima prova che Mel Gibson è l'anti-regista d'autore per eccellenza. Innanzitutto perchè la sua regia è sterile : basata come anche in altre produzioni ( la pessima Passione di Cristo ) su vorticosi movimenti di macchina ed effetti speciali a iosa, non ha assolutamente nulla di buono che possa essere ricordato. La sceneggiatura fa acqua da ogni parte : inutile stare qui a sottolineare tutte le forzature fortunose che portano il protagonista a salvare la pelle. E tutti i vari accorgimenti di realismo che Gibson utilizza ( attori nativi e lingua pseudo-originale ) vanno a risultare patetici davanti agli infiniti anacronismi storici del film. Certo, la giungla sembra vera, i Maya sembrano veri e tutto sembra vero : ma niente lo è per davvero. E se l'unico merito di un film prodotto dalla Hollywood multimilionaria è quello di essere ben fatto a primo acchito ( ma anche su questo ci sarebbe da ridire...), beh direi che è davvero una misera consolazione. Un film violentemente fine a se stesso che Gibson poteva risparmiarci ( assieme alla Passione ) e fermarsi al ben più solido e piacevole BraveHeart. Col beneplacito di chi addirittura definisce Apocaplypto un pezzo del cinema.
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francesca
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mercoledì 7 novembre 2007
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che pellicola!!!!!???
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Sono totalmente d'accordo con francesco, ho visto il film l'anno scorso; mi trovavo a Madrid per un Master giusto sull'America Latina. A volte no ci si rende dell'importanza e l'accortezza della quale si ha bisogno nel mondo. Dare a un film il tono che il sig, Gibson ha scelto è stato inutile, offensivo, pesante, stancante, scontato. Invece di creare un filme realistico, veritiero, basato su eventi concreti, antropologicamente e storicamente, è stato il solito polpettone hollywoodiano, in cui l'eroe di turno fa di tutto per salvare l'amata, e bla bla bla. Che noia!!!La cultura maya andava ben oltre questo. L'arte, la letteratura, il profondo rispetto per la sacralità dell'essere nel film sono del tutto inesistenti.
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Sono totalmente d'accordo con francesco, ho visto il film l'anno scorso; mi trovavo a Madrid per un Master giusto sull'America Latina. A volte no ci si rende dell'importanza e l'accortezza della quale si ha bisogno nel mondo. Dare a un film il tono che il sig, Gibson ha scelto è stato inutile, offensivo, pesante, stancante, scontato. Invece di creare un filme realistico, veritiero, basato su eventi concreti, antropologicamente e storicamente, è stato il solito polpettone hollywoodiano, in cui l'eroe di turno fa di tutto per salvare l'amata, e bla bla bla. Che noia!!!La cultura maya andava ben oltre questo. L'arte, la letteratura, il profondo rispetto per la sacralità dell'essere nel film sono del tutto inesistenti. E il trattamento dei sacrifici umani del tutto mal posto... Darei uno 0- alla scena dell'eclisse...una cazzata stratosferica, sbagliata, per non parlare del finale...gli spagnoli arrivarono ben tre secoli dopo la famosa esclisse... Gibsn, continui ad impugnare arme letali!!!
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gp
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venerdì 30 novembre 2007
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francesco fai dell'altro che è meglio!
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è meglio che tu ti occupi di altro, ma lasci stare la critica cinematografica
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ed
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giovedì 3 gennaio 2008
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una parola per francesco e una per francesca
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francesca: questo lo dici solo tu. Non esoiste offesa per un popolo che non esiste più in quanto anche ci fossero dei maya oggi non sono quelli di ieri. Non ho riscontrato nessun tono d'offesa al film, anzi penso che il film dia dignità all'uomo, in quanto è il singolo che fa la differenza e non la massa che invece spesso è violenta. francesco: ripeto datti all'ippica non alla critica cinematografica, bravo gp. Non vedo come braveheart, un film secondo me non completo dal pèunto di vista della maturità del regista possa dirsi più solido in quanto è quasi un romanzo a dir poco sentimentale.
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avner
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lunedì 14 gennaio 2008
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x francesca
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allora se per te il film doveva rappresentare la cultura maya ci saremo sorbiti 2 ore di scene come quelle dell'ingresso al villaggio degli schiavi, lo spezzone più monotono, forse come te. a quanto pare non ti sta bene il fatto che Gibson abbia nuovamente fatto centro con una pellicola che, sostenuta da una vicenda valida (quello che ci vuole per fare cinema), descriva con così tanto realismo una delle civiltà più affascinanti e ancora sconosciute della terra. Se a te non sta bene torna a guardare qualche pizza Italiana di Moretti. Io preferisco Hollywood
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vjdino
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mercoledì 13 febbraio 2008
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concordo totalmente con te
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Mel continua a tediarci con inutili film. E quel che è peggio ha una grande considerazione di se, ma d'altra parte cosa dobbiamo aspettarci da un integralista come lui!!!
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