Tideland - Il mondo capovolto

Arianna Finos

Per promuovere «Tideland», Teny è sceso per le vie di New york a chiedere l'elemosina fuori dai cinema: il video è finito su YouTube. «Sono un artista indipendente, lavoro per vivere. E ho una gran faccia tosta»
«Regista senza studio, famiglia a carico. Dirigo per mangiare». Con questa scritta, a pennarello, su un cartello di cartone Ter ry Gilliam è sceso per le strade di New York e ha chiesto ai passanti soldi per il suo indipendentissimo Tideland. La scorribanda nel traffico del regista di L'esercito delle dodici scimmie e Brazil è immortalata da un video su YouTube: Gilliam, 67 armi, ex Monty Python, in camicia jeans, pantaloni cachi e l'immancabile codino di capelli grigi, avvicina i giovani in coda al botteghino facendo dondolare un bicchiere. Oggi, a distanza di tempo, spiega: «La mia è stata una provocazione per promuovere il mio film nel primo fine settimana di programmazione negli Usa: il cinema indipendente conta su poca pubblicità, io ho la faccia tosta e poca paura di fare il pagliaccio. Mi sono ritrovato in strada, la gente ha tirato fuori le macchinette digitali e io non mi sono tirato indietro. Ho sempre avuto l'anima del vecchio piazzista, mi sono divertito a vendere il mio prodotto. E alla fine ho rimediato la non disprezzabile cifra di 22 dollari» ride Gilliam, che, nell'ultima parte delvi deo, si vede contare i dollari mentre entra in una macchinona con autista. Intanto Tideland. Il mondo capovolto (nel cast Jeff Bridges e Jodelle Ferland) arriva nelle nostre sale. Tratto dal romanzo di Mitch Cullin, racconta la favola di una bambina che vive a Los Angeles con madre e padre tossicodipendenti. Alla morte dei genitori per overdose la ragazzina verrà abbandonata a se stessa, in una baracca nei boschi. Troverà rifugio in un mondo fantastico popolato da squali che infestano la ferrovia, teste di Barbie che le danno consigli e scoiattoli parlanti. È stato lo scrittore a inviare una copia del libro al regista sperando che scrivesse qualche riga per la copertina. E commento di Gilliam, poi effettivamente inserito nel volume, è stato: «Fottutamente brillante». Tanto brillante da farne un film.
Da Il Venerdì di Repubblica, 2 novembre 2007

di Arianna Finos, 2 novembre 2007