Alessandra Levantesi
La Stampa
È bene che Senza destino esca nelle sale proprio oggi, giorno della memoria consacrato alla tragedia dell'Olocausto. Se ricordare è essenziale, ancor meglio è farlo nel modo antiretorico di questo bel film d'esordio basato sul romanzo autobiografico (pubblicato da Feltrinelli con il titolo «Essere senza destino») di Imre Kertész (classe 1929), un primo Levi ungherese, premio Nobel per la letteratura. Dove si rievoca l'odissea di Gyurka, quattordicenne ebreo di Budapest che nell'estate del '44 viene richiamato nei campi di lavoro, di lì è mandato a Auschwitz e infine nel più provinciale lager di Zeits, presso Buchenwald. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2141 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 27 gennaio 2006