Parole d'amore

Mariarosa Mancuso

L’italiano si scrive come si pronuncia. A parte “soqquadro”, “scuola”, “cuore”, “acqua” (che tormentano i piccini delle elementari) e a parte “beneficenza” (che ormai viene scritto con la “i” non solo sui quotidiani ma anche negli opuscoli che chiedono soldi per i piccoli africani) l’ortografia non pone grossi problemi. Quindi da noi non esiste niente di simile ai campionati americani di “spelling bee”, dove austeri giudici di gara lanciano ai giovani concorrenti termini astrusi, spesso derivati dal latino, e come risposta vogliono lo spelling. [...]

di Mariarosa Mancuso, articolo completo (2413 caratteri spazi inclusi) su Il Foglio 24 dicembre 2005