Niente da nascondere |
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Un film di Michael Haneke.
Con Juliette Binoche, Daniel Auteuil, Annie Girardot, Maurice Bénichou, Bernard Le Coq.
continua»
Titolo originale Caché.
Drammatico,
durata 117 min.
- Francia, Germania, Austria, Italia 2005.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 14 ottobre 2005.
MYMONETRO
Niente da nascondere
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Le colpe del mondo occidentaledi EugenioFeedback: 34457 | altri commenti e recensioni di Eugenio |
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giovedì 13 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un’inquadratura fissa di una tranquilla via parigina: una casa signorile la cui facciata è parzialmente coperta dal fogliame degli alberi mette sull’attenti lo spettatore catturandone l’attenzione ma ecco che l’immagine inizia a scorrere più velocemente. E’ un fast-forward di una registrazione su nastro che uno sconosciuto ha recapitato ai protagonisti: Georges (Auteil), conduttore televisivo di un talk-show sui libri,Anna (Binoche) moglie di Kiesloswskiana memoria e il figlio adolescente Pierrot. Chi è il grande fratello che spia le quotidiane azioni di un’apparente famiglia perbenista borghese e perché cerca di impaurirli spedendo loro più videocassette avvolte in disegni infantili e sinistri? Cosa nasconde il passato di Georges, segnato da un avvenimento lontano, un torto inflitto al fratellastro? Esiste una correlazione oggettiva tra quest’episodio e il massacro di due militanti del fronte di liberazione nazionale algerino durante la manifestazione di Parigi nel 1961? L’intreccio e la sceneggiatura dell’austriaco Haneke fanno di queste domande il filo conduttore del film, premio speciale della Giuria Cannes 2005, un atipico thriller emotivo incentrato sui sensi di colpa e sui reconditi rimorsi dell’ ”uomo occidentale” figlio della violenza colonialista e dell’intrallazzismo immigratorio. Non c’e’ scampo,non esiste una verità assoluta sentenzia Haneke. L’apparenza delle immagini che insinuano il tema della colpevolezza di governi ma anche di singoli politici vengono mostrate attraverso l’archetipo nevrotico e angoscioso di una famiglia borghese perbenista la cui tranquillità di facciata non potrà mai essere completa. Nello scorrere convulso e frenetico da detective story alla ricerca del misterioso persecutore, Georges sarà messo di fronte ad una realtà dura,difficile da accettare che lo porterà a un crollo delle certezze sinora acquisite e all’amara consapevolezza della freddezza del non amore e dell’indifferenza. L’indagine del protagonista che è anche quella dello spettatore che ne condivide empaticamente le scelte, non avrà mai fine e soluzione: la verità tanto più ci si avvicina altrettanto tende a allontanarsi in un’illusione continua lungo false piste che riconducono immancabilmente al principio. Haneke enfatizza lo spirito di rassegnazione,il dolore e l’inquietudine del borghese contemporaneo fratturandone con spirito voyeurista la personalità intellettuale e logica. Ciò che rimane a questo scarno paesaggio esistenziale è la presenza di un malessere sempre presente, prodotto dall’alienazione capitalista dove la razionalità è insufficiente ad ogni spiegazione ma anzi sfugge in un incastro labirintico di scatole cinesi che hanno come cuore il nulla, l’insensatezza,l’interrogativo. Gelido,spietato e diretto, Niente da nascondere si insinua prepotentemente nell’animo dello spettatore con una carica emotiva da Funny Games, destabilizzandolo ma stimolandolo nel contempo, attraverso la forza delle immagini insidiose e altalenanti: spezzoni di telegiornali dal taglio documentaristico tratti dalla sanguinosa repressione algerina si mescolano alternati alla quotidianeità delle assurde azioni di Georges e consorte. Questa indistinguibilità, questa sensazione di sfumatura e questa necessaria sete di sapere creano un piano parallelo morboso e inquietante laddove le colpe dell’occidente nei confronti dell’umanità umiliata del terzo mondo sono solo una delle facce di un cristallo multiforme instabile e amaro come l’esistenza stessa.
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