La terra dei morti viventi

Lietta Tornabuoni

Torna il gran maestro dei i morti, George A. Romero, il regista americano che a 28 anni, nel 1968, creò l’indimenticato cult movie “La notte dei morti viventi“, seguito poi da “Zombi”e “Il giorno degli Zombi“. Vent’anni dopo, “La terra dei morti viventi”ha due caratteristiche: potrebbe durare per sempre il conflitto tra vivi e morti cominciato quasi quarant’annì fa; più precise di sempre sono le allusioni sociali contemporanee.
L’America è una terra devastata, in macerie, post-catastrofe. In un altissimo grattacielo splendente e blindato vivono i ricchi, facendo finta di niente e riproducendo piccole forme private di civiltà: il loro capo, una specie di sindaco o di amministratore delegato, è Dennis Hopper, signore anziano ben pasciuto e ben vestito che si occupa di mantenere o incrementare il lusso e fa punire i disobbedienti impiccandoli per i piedi. [...]

di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2127 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 14 luglio 2005