Lady Henderson presenta

Lietta Tornabuoni

Nel 1937 a Londra, un’aristocratica ricchissima, vedova quasi settantenne, non sa cosa fare della propria vita: ricamare le punge le dita, tessere la frastorna, il mondo della beneficenza la scandalizza. Allora? Laura Henderson decide di comprare un teatro, il Windmill Theatre a Soho, di assumere un bravo direttore, Bob Hoskins.
I due formano una coppia irritabile, litigiosa e creativa: il manager non vuole che la proprietaria interferisca con il lavoro teatrale; lei si traveste da orso bianco e da dama cinese per assistere alle prove; lui ha l’idea nuova di trasformare lo spettacolo in un musical senza interruzioni e il teatro è sempre esaurito; lei riesce a ottenere dal Censore, suo vecchio amico, lo scandaloso permesso di mettere in scena ragazze nude a condizione che restino immobili come statue o dipinti, ed è un gran successo. Neppure la guerra e i bombardamenti su Londra possono domare il Windmill e i suoi gestori: i due non sono istruiti («La sogliola di povertà», dice lei), ma sono combattivi. il loro rimane l’unico teatro aperto del West End.
La piccola storia, realizzata per la televisione, è vera e suscitò grande impressione nella società londinese. Lady Laura Henderson morì prima della fine della guerra, nel 1944, e lasciò al suo manager il teatro, che è adesso un locale di lap-dance.
L’ambientazione e gli attori sono stupendi: la protagonista Judy Dench, in particolare, mescola benissimo malinconia e ribalderia. Il film arricchito da documentari di cronaca bellica illustra lo spirito inglese senza paura. Lady Henderson presenta non è uno dei film più belli di Stephen Frears, ma è intelligente, divertente, fatto e recitato a perfezione.
Da L’espresso, 12 gennaio 2006


di Lietta Tornabuoni, 12 gennaio 2006