King Kong

Emanuela Martini

Secondo Jack Black, provocatorio davanti a una delegazione di giornalisti molti dei quali giapponesi: «King Kong è il re di tutti i mostri, meglio di Godzilla. È più forte e astuto. Godzilla è una stupida lucertola King Kong, invece, è quasi un uomo, un uomo gigantesco». Siamo a Wellington, New Zealand, circa a metà dei 131 giorni di lavorazione del film più atteso di questo scorcio di stagione, il King Kong di Peter Jackson, progetto accarezzato prima della trilogia degli Anelli, abbozzato, accantonato, ripreso, ribaltato, intrapreso, accudito come un bambino da uno dei talenti visivi più esplosivi e consapevoli delle giovani generazioni, uno che crede ancora nell’affabulazione del cinema, che è all’avanguardia nell’uso delle tecniche digitali ma che si ostina a parare dai modellini (che adora) e dai bozzetti, che ha in testa un universo fantastico dove il gusto del meraviglioso si mescola in parti uguali con la paura, il “nero”, del fiabesco. [...]

di Emanuela Martini, articolo completo (5231 caratteri spazi inclusi) su Film TV 6 dicembre 2005