I segreti di Brokeback Mountain |
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Un film di Ang Lee.
Con Jake Gyllenhaal, Heath Ledger, Michelle Williams, Anne Hathaway, Randy Quaid.
continua»
Titolo originale Brokeback Mountain.
Drammatico,
durata 134 min.
- USA 2005.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 20 gennaio 2006.
- VM 14 -
MYMONETRO
I segreti di Brokeback Mountain
valutazione media:
3,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un grande melodramma sulla solitudine!di jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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venerdì 15 novembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1963, Wyoming. Due cowboy, il freddo e silenzioso Ennis (Ledger) e il solare Jack (Gyllenhaal) trascorrono a Brokeback Mountain l’estate come guardiani di pecore. Tra i due esplode l’amore, consapevolmente ammesso da Jack, represso da Ennis. Tornati a casa entrambi si sposano e uno va a vivere in Texas e ha un figlio, Ennis rimane in Wyoming ed ha due bimbe. Tuttavia continueranno a frequentarsi, per anni, senza che mai Ennis accetti il suo essere omosessuale. Quando alla fine Jack verrà brutalmente ucciso per aver manifestato la sua “diversità”, l’ormai anziano e sconsolato Ennis ammetterà il fallimento della propria esistenza. Tratto dal brevissimo racconto di Anne Proulx e sceneggiato fedelmente da Diana Ossana e Larry McMurtry, è un melodramma lungo e, a tratti un po’ prolisso, ma di indiscusso fascino e bellezza. Film sul tempo, oltre che sul West, sinonimo di un mondo vecchio e ormai superato, e se Jack è proiettato verso il futuro, Ennis, vero stereotipo dell’uomo del West, invece non riesce a “staccarsi” dalla terra natia e fallisce nella sua Vita. Storia d’amore raccontata in modo puro e semplice, Lee non mette l’accento sull’omosessualità dei protagonisti, ma solo sull’amore puro e poetico tra i due. Non è perciò un film sul mondo gay, bensì solo una lunga, bellissima e struggente storia d’amore. Apprezzabili molte cose, dal grande senso del paesaggio, che Lee riprende con grazia ma senza mai uscire dagli schemi, la fotografia di Rodrigo Prieto (Babel), le interpretazioni dei vari interpreti, su tutti Gyllenhaal e la Williams, ma anche Ledger e la Hathaway, seppur specie il primo sia terribilmente monocorde, come però pretende il carattere del personaggio. Con ciò l’operazione riesce ma la classica morale hollywoodiana e il finale un po’ troppo sentimentalistico, rendono un po’ troppo classico un film che, per una volta, tanto classico non era. Tre Oscar: miglior regia, sceneggiatura e colonna sonora. Leone d’Oro a Venezia.
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