Hooligans

La cosa che mi spaventa e rattrista maggiormente è leggere la (purtroppo) maggior parte dei commenti che sono stati scritti qui. In effetti c'era da temere che chi ha una certa mentalità e vive queste cose in prima persona avrebbe abbastanza frainteso il significato del film. Premetto che secondo me ci sarebbe dovuta essere una condanna un po' più esplicita e marcata della violenza negli stadi e fuori. I valori positivi che emergono all'interno della firm sono una cosa, e ci possono anche stare, ma globalmente, al di là di questi, la narrazione fa sembrare quasi eroi i componenti della GSE. Alla fine il protagonista decide di vivere per onorare la morte dell'amico, dicendo che gli ha insegnato a tener duro in certi momenti ma anche che sarebbe meglio lasciar perdere in altri. E forse in questa frase si può trovare un messaggio non molto esplicito, ovvero quello che la sicurezza in se stessi, la determinazione e la passione devono essere usati non al modo degli Hooligans, ma per motivi più importanti, motivi validi, come quello di far confessare il cocainomane che costringe Matt a lasciare Harvard. Sono queste le situazioni in cui si deve tirare fuori la grinta, la determinazione e la sicurezza in se stessi, non per fare a botte come animali usando a pretesto una partita di calcio. Ma l'ultimissima scena, in cui Matt alza le mani al cielo cantando il coro, potrebbe fuorviare. Significa che l'esperienza che ha vissuto gli ha dato un insegnamento "che nessuna prestigiosa università avrebbe potuto mai dargli" (mah!),e che questo insegnamento gli è servito per farsi valere e far pagare chi l'aveva fatto espellere ingiustamente. Però questo insegnamento non lo si poteva apprendere diversamente? Insomma, c'è di mezzo morte, violenza...Personalmente se mi fossi trovata nella situazione del protagonista, dopo aver impaurito il cocainomane mi sarei sentita abbastanza uno schifo pensando al pasticcio in cui mi ero cacciata per arrivare ad una sicurezza del genere in me stessa, a cosa avevo fatto, a chi avevo picchiato, al mio amico morto...e avrei pensato di essere stata una vera stupida e che per credere in se stessi non c'è bisogno di passare attraverso esperienze del genere. E non sentirei di certo la necessità di cantare a modo celebrativo quel coro dopo tutto quello che è successo. Ragazzi, lo sport è altro, è sana rivalità, è unione, è passione, non è violenza! Se siete arrabbiati e volete sfogarvi iscrivetevi ad un corso di kick boxing ._. e l'onore e tutti quei bei valori che caratterizzano la firm li si deve avere e usare in circostanze ben più nobili che una scazzottata fine a se stessa.