Harry Potter e il calice di fuoco

Natalia Aspesi

Il 6 gennaio 2006 arriva finalmente anche nelle nostre librerie Harry Potter e il principe mezzo sangue, (Salani editore) sesta e penultima avventura letteraria dell'occhialuto studente in magia: il cinema invece è rimasto indietro di due libri, e infatti venerdì uscirà da noi la versione cinematografica del quarto episodio: Harry Potter e il calice di fuoco, 623 pagine il libro, 156 minuti il film. Che si sia ferventi potteriani o sbadiglianti curiosi, bisognerà applicarsi seriamente per non fare confusione, perché il protagonista Daniel Radcliffe che era un fragile undicenne nel primo film, Harry Potter e la pietra filosofale, ne ha compiuti 16 mentre girava Il Calice, dove però deve averne 14, come nella storia pubblicata nel 2001: ne ha invece 16 nel sesto libro uscito poche settimane fa nel mondo anglosassone e qui atteso con la massima ansia nell'edizione italiana di gennaio, che diventerà film nel 2008 quando l'attore ne avrà 19, sarà cioè un vero giovanotto (nel 2007 vedremo il quinto episodio, Harry Potter e l'ordine della Fenice, avidamente letto nel 2003).
Sarebbe il caos se si fosse pignoli, ma non è il caso. Infatti gli appassionati veri della fantasy contemporanea, dove i mostri convivono con i cellulari, hanno la fortuna di crescere con Harry, e oggi non saranno i Mangiamorte con il cappuccio da Ku-Klux-Klan a farli fremere: piuttosto, soprattutto le ragazzine, saranno incantate dal sedicenne diventato carino, alto e robusto, con voce quasi adulta e con furuncoli perfettamente cancellati dal trucco. Organizzato dalla scuola di Hogwarts per aspiranti maghi, il fantasmagorico torneo Tremaghi (sfuggire a un drago fumante, nuotare a lungo nella profondità di un gelido lago molto mal frequentato, attraversare un labirinto molto cattivo) pare troppo violento per bambini anche sadici, tanto che in Inghilterra e Stati Uniti, ma non Italia, sotto i 12 anni devono essere accompagnati da adulti, o forse viceversa. Per gli adolescenti perbenino c'è ben altro: Harry infatti si erotizza, comincia a guardare le coetanee e a invitarle al gran ballo della scuola, e anche Hermione (Emma Watson) ormai quindicenne, trova corteggiatori. Nella vita poi, il giovane Radcliffe è ancor più principe azzurro: senza i famosi occhiali tondi, vestito di velluto verde, comincia ad avere un aria rockettara. È anche il più ricco teenager d'Inghilterra, con un conto in banca di 15 milioni di sterline, 23 milioni di euro, e in tasca un contratto per il prossimo Potter di 8 milioni di sterline. Per parlare di soldi: l'autrice della saga, la fresca quarantenne J. K Rowling, è ormai ricchissima, valutata 500 milioni di sterline. E i primi tre film insieme hanno incassato sino a ora due miliardi e seicentomila dollari.
Il regista del quarto film è l'inglese Mike Newell, quello di Quattro matrimoni e un funerale, ma anche del crudelissimo "Ballando con uno sconosciuto" girato vent'anni fa con Miranda Richardson, tuttora molto carina come la reporter ballista Rita Skeeter nel nuovo Potter. La storia è come sempre incomprensibile e si fa una gran fatica, se si hanno più di 10 anni, a seguire i ragionamenti di Albus Silente (Michael Gambon) che pare Vanna Marchi con lunga barba bianca, e gli sguardi biechi del professor Piton (Alan Rickman), identico a Renato Zero. Non esiste il sole nel film di Newell e il senso di paura e magia è dato classicamente dai grandi spazi plumbei, dalle foschie e dai crepuscoli, dai cimiteri e dai teschi che s'illuminano nel cielo, dalle profondità marine dal colore nebbioso, dalle terrificanti siepi del labirinto che si aprono e si chiudono imprigionando Harry e rivali. Personaggi nuovi: Malocchio Moody (Brendan Gleeson) tutto pieno di cicatrici, con una gamba smontabile e un magnifico occhio di vetro vagabondo che vede tutto. Scene stupefacenti: il nero sogno di Harry, con serpentone e corridoio che finisce in una porta dove il Male trama, il cocchio tirato da ippogrifi che arriva dal cielo con le studentesse francesi di magia e l'antico veliero che esce dal mare con gli studenti bulgari di sortilegio.
Indovinello per cinefili: dove sarà mai Gary Oldman alias Sirius Black, il corrotto padrino di Harry? I maggiori esperti di potterologia assicurano che si debba intravedere nel camino sotto forma di brace parlante.
Quanto a Ralph Fiennes, di cui si conosce il masochismo estetico, pare appena uscito dal Paziente inglese dove, come si sa, la guerra gli aveva devastato la faccia: qui è diventato il famoso (per i potteristi) Lord Voldemort, il grande malvagio che ha ucciso i genitori di Harry e vuole uccidere anche lui, e l'hanno ridotto a uno spaventoso teschio livido e molliccio privo di naso con due fessure al posto delle narici. Le sue ammiratrici desistano e si rivolgano al "Giardiniere Costante" presto sui nostri schermi.
da La Repubblica 22 novembre 2005


di Natalia Aspesi,