False verità

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Un film di Atom Egoyan. Con Kevin Bacon, Colin Firth, Alison Lohman, Rachel Blanchard, Sonja Bennett.
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Titolo originale Where the Truth Lies. Drammatico, durata 107 min. - Canada 2005. uscita venerdì 14 aprile 2006. MYMONETRO False verità * * * - - valutazione media: 3,02 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
leo pellegrini domenica 16 aprile 2006
un gran pasticcio che non coinvolge Valutazione 1 stelle su cinque
63%
No
37%

Varie e diverse le interpretazioni date dalla stampa specializzata a questo film. Ritratto disincantato della realtà contemporanea; analisi impietosa della fine degli anni Cinquanta; metafora della coppia Dean Martin-Jerry Lewis; riflessione sui meccanismi distruttivi dell'industria dello spettacolo; denuncia dello show-business che spinge inevitabilmente a commettere eccessi; allusione all'omosessualità latente in molte famose coppie virili; demistificazione del marcio che sta dietro le risate e il buonismo del mondo televisivo; affresco dell’ipocrisia del cuor d'oro americano; disegno della ambiguità del reale, dell'apparenza e assenza di certezze; omaggio ai thriller di James Ellroy; tentativo di rinnovare il troppo abusato noir… Diversi e contrastanti i giudizi: chi ha parlato di "delusione" e di "film confuso" e chi invece ha affermato che si tratta di "un esempio di ottimo cinema". [+]

[+] non sono propriamente d'accordo. (di caffeina.)
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nalipa venerdì 11 febbraio 2011
un altro titolo non troppo azzeccato... Valutazione 3 stelle su cinque
89%
No
11%

Tratto da un romanzo il film di Egoyan mi é parso assolutamente dignitoso...si fa seguire via via che si snoda la vicenda, talvolta poco lineare, Firth bravo ma Bacon da premio, almeno secondo me...trovo sia uno di queli attori (ce ne sono altri) che non capisco perché non hanno la ribalta che si meritano.

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gadman giovedì 30 luglio 2015
dietro alla facciata Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Un bel film, due grandi attori e un bravo regista! Belle la personalità dei due comici, sono splendidi davanti al pubblico e spenti nella loro vita privata a telecamere spente, l'omicidio della ragazza mette a nudo tutte le loro debolezze ed umanità, aspetti che l'industria dello spettacolo e della finzione non accetterebbe di loro e che pertanto non devono emergere! Un film che non poteva essere ambientato oggi, in quanto attraverso internet tutti sanno di tutti! Ma negli anni 50 dove la televisione la faceva da padrone e ci s'illudeva di credere a tutto quello che la TV proiettava, nel bene e nel male! Il finale è un po' a sorpresa, ma l'amarezza dello spettatore e ' nel vedere che gli eroi della TV sono pura finzione e illusione!

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elgatoloco martedì 7 luglio 2015
intelligentemente inquietante Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
100%

Atom Egoyan è tra i registi contemporanei certo uno dei più interessanti, un"creativo"che però sa organizzare un impianto scenografico e narrativo estremamente rigoroso(senza soluzioni tecniche particolarmente"d'avanguardia"o "innnovative", dove tali espressioni rischiano comunque, ormai, di essere inadeguate già in partenza...) e all'interno di questo sa far emergere le"false verità"o meglio il non-detto, non-dicibile, il"sotteso", ciò che non è opportuno dire-mettere "in scena", dare ad extra. Verità inconfessabili, qui, nell'ambiente tetramente"moral suasion"di"Telethon" anni Cinquanta, ma più in generale quanto non si rivelerebbe, forse, neppure a se stessi. [+]

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elgatoloco lunedì 4 luglio 2016
nulla come appare, squarciando veli... Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
100%

L'uso del"flash back non invasivo", ossia quasi"indiretto", senza uno stacco forte tra presente e ricordo del passato(tre lustri prima, per l'esattezza) contraddistingue questo film di Atom Egoyan, che svela progressivamente l'inganno , meglio la finzione("Thuth Lies"), il "velo di Maja"da squarciare per far luce e raggiungere una"verità"che rimane, comunque, in qualche modo, vomitevole, da deprecare-da forcludere. Credo che una visione psicoanalitica, ma da intendersi in senso gnoseologico, non banalmente  da"terapia di primo approccio"sia la chiave per intendere il film, nella visione della giornalista, ex-"miracolata"da Telethon che si relaziona con la questione, dopo aver avuto relazioni intime con i due"entertainers"incontri molto ravvicinati e non essere passata indenne dalle profferte e dai ricatti del"terzo incomodo", che (ma si capirà alla fine, dopo qualche intuizione a metà film. [+]

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a.l. lunedì 24 aprile 2006
il dolce domani Valutazione 3 stelle su cinque
44%
No
56%

La verità giace da qualche parte e mimetizzandosi nei volti e nei gesti consueti mente: questo è il senso del titolo, “Where the truth lies”, tradotto in italiano con un banale”False verità”, dell’ultimo film del regista armeno-canadese Atom Egoyan, giacché lie in inglese significa sia giacere sia mentire. Forse l’uomo potrebbe vivere beatamente ignaro, se, come nelle tragedie greche, non ci fosse il destino a mandare in frantumi la fragilità delle apparenze e a scompigliare la loro linearità e decifrabilità: ne “Il dolce domani”, ispirato a un romanzo di Russel Banks è il terribile incidente mortale di un autobus carico di bambini, ne “Il viaggio di Felicia”, tratto da un racconto lungo di William Trevor, è l’incontro di una giovane con un maniaco omicida, qui è il cadavere di una cameriera trovato nella suite di due famosi entertainer statunitensi, che dopo il misterioso evento interrompono i loro rapporti di lavoro e di vita. [+]

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antonello villani martedì 25 aprile 2006
un noir psichedelico dalle troppe ambiguità Valutazione 4 stelle su cinque
42%
No
58%

“Nulla è come sembra, ci sono tante verità, siamo tutti colpevoli, i postulati sui cui è fondato lo showbiz americano. Da questa premessa nasce “False verità”, un thriller dove non esistono buoni né cattivi perché l’ambiguità è un imperativo categorico a cui nessuno può sottrarsi. Il regista di origini armene s’ispira al romanzo di Rupert Holmes riscrivendo la sceneggiatura per due mattatori che calcano la scena alla fine degli anni ‘50: Lanny Morris e Vince Collins, presentatori televisivi di quel tour de force chiamato Telethon, cadono nell’oblio dopo che una ragazza li ha sorpresi ad amoreggiare in una stanza d’albergo. Sì, perché la cameriera in questione è pure ambiziosa e non ci mette molto a ricattare i nostri protagonisti, salvo ritrovarsi affogata nella vasca da bagno. [+]

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